Nei giorni scorsi, all’indomani della sigla della convenzione, la Giunta dell’Unione ha provveduto ad adottare il Piano triennale 2017-2019 di prevenzione alla corruzione, che recepisce ed applica allo stesso modo nei sei Comuni la legge nazionale 190 del 2012.
“Questo provvedimento – spiegano il Presidente dell’Unione Paolo Lucchi e il Vicepresidente Marco Baccini – rappresenta un ulteriore passo avanti nel percorso intrapreso per razionalizzare e rendere più efficiente ed efficace l’attività dei nostri enti, intervenendo su un aspetto tanto importante quanto delicato come quello dell’impegno per prevenire e combattere i casi di mala amministrazione. Per questo, con i Sindaci di Mercato Saraceno Monica Rossi, di Montiano Fabio Molari, di Sarsina Luigino Mengaccini e di Verghereto Enrico Salvi, che fanno parte insieme a noi della Giunta dell’Unione, abbiamo approvato senza indugio il Piano, consapevoli che non si tratta solo di una raccolta di buone intenzioni e di virtuose enunciazioni di principio. Rappresenta, piuttosto, la messa a punto di strumenti concreti, calati nella realtà del lavoro, e che ora, grazie alla gestione in capo all’Unione, sono più facilmente a disposizione anche degli enti più piccoli. Ed è evidente il risparmio di tempo e risorse ottenuto in questo modo. Prima ognuno dei nostri Comuni e la stessa Unione doveva provvedere a stilare un proprio Piano, che richiedeva il lavoro di più persone. Oggi otteniamo un risultato sicuramente più efficace con il coinvolgimento di un minor numero di incaricati”.
Oltre all’adozione di un unico Piano, a seguito della convenzione si è provveduto a nominare la dottoressa Manuela Mei, Segretario generale del Comune di Cesena, come un unico responsabile per la Prevenzione della Corruzione per tutti gli enti ed è stato condiviso un unico codice di comportamento valido per tutti i dipendenti dei sei Comuni e dell’Unione. Inoltre, è previsto lo sviluppo di azioni coordinate di verifica e monitoraggio e di un programma formativo trasversale per tutto il personale.
Tutto con lo scopo di garantire un modello gestionale di coordinamento unitario e sinergico; conferire maggiore e più compiuta organicità al Piano Anticorruzione e quindi alle azioni ad esso correlate, in una logica sistemica e di progressivo adeguamento degli strumenti programmatori su base territoriale; costituire un valido supporto per gli enti di più ridotte dimensioni che non dispongono di unità organizzative da poter dedicare allo scopo, tenuto conto anche della specialità della materia e della complessità delle procedure collegate.
Questi obiettivi si inseriscono, peraltro, in un progetto più ampio, nel quale l’Unione intende prevedere specifiche misure di prevenzione come ad esempio:
· lo sviluppo dei percorsi di formazione per consolidare la consapevolezza del dipendente pubblico di dover operare attraverso modalità corrette, ispirate ai principi costituzionali del buon andamento e dell’imparzialità dell’Amministrazione;
· la riorganizzazione degli uffici maggiormente esposti al rischio attraverso la previsione di apposite modalità di rotazione del personale;
· il potenziamento del sistema di controllo interno attraverso la verifica dell’attuazione delle azioni correttive indicate nel Piano.
Sotto il profilo strutturale il presente Piano triennale di prevenzione della corruzione si articola in tre sezioni:
1. la prima contiene il Piano anticorruzione vero e proprio, comprendente l’analisi del modello organizzativo degli Enti; la mappatura delle aree a rischio di corruzione; le azioni correttive previste, responsabilità e tempistica di attuazione per ogni area individuata.
2. la seconda include le misure per la trasparenza, che si coordinano con il Piano anticorruzione attraverso successivi interventi di monitoraggio e aggiornamento.
3. la terza contiene il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici adottato in attuazione del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62, che include il sistema dei Valori dell’Ente, ai quali detti comportamenti devono ispirarsi.
Sotto un profilo di ordine metodologico, il Piano è stato realizzato, con il coordinamento e la supervisione del Responsabile per la prevenzione della corruzione (unico per tutti gli Enti) e con il supporto del gruppo di lavoro dallo stesso specificamente costituto. È stato quindi scelto un modello di massima condivisione mediante interfaccia diretto ed analitico con tutti i referenti degli enti e dei Settori interessati.
Da un punto di vista operativo la procedura è stata gestita da un applicativo informatico, realizzato dal CED dell’Unione, volto a garantire, ordine espositivo, tracciabilità dei processi, interfaccia tramite web con altri Enti coinvolti, archiviazione informatica del documento.
Lo stesso, a seguito di questa prima fase di avvio, potrà essere ulteriormente perfezionato ed implementato anche con specifico riferimento alla attività correlate di valutazione intermedia e monitoraggio.
Va da ultimo ribadito come la diversa dimensione degli Enti coinvolti abbia reso inevitabile lo sviluppo, pur perseguendo una tendenziale logica di omogeneità, di soluzioni diverse rispetto ai processi ed alle azioni mappate, prevedendo perciò scadenze temporali differenziate.
Chi fosse interessato a consultare il Piano Anticorruzione dell’Unione Valle Savio può scaricarlo collegandosi a http://unionevallesavio.it/corruzione.
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