Il Sindaco Lucchi risponde al Consigliere Casali in merito al coinvolgimento di altri cittadini
CESENA – Riceviamo e pubblichiamo la risposta che il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi ha fornito, nel corso del Consiglio comunale di oggi, all’interpellanza proposta dal consigliere Marco Casali del gruppo Libera Cesena e relativa al coinvolgimento di altri cittadini nell’azione giudiziale svolta nei confronti di Graziano Castiglia:
“Gentile Consigliere Casali,
rispondo volentieri alla sua interpellanza, che contiene notizie e considerazioni rispetto alle quali sarà bene far chiarezza sia in questa sede che in altri ambiti. Sono convinto che, avendo ascoltato le mie risposte – ed acquisendo così la possibilità di passare dai “si dice” alla realtà dei fatti – anche lei vorrà contribuire a chiarire con maggior precisione gli stessi. Così d’altra parte sarebbe accaduto “in presa diretta” se, invece di riservarmi solo la cortesia dell’sms con il quale mi ha annunciato l’avvenuto deposito di un suo atto, mi avesse anche telefonato. A seguito di questo, facilmente, le avrei potuto chiarire che non l’ho menzionata nelle dichiarazioni rese alla Procura della Repubblica, come presente il 29 ottobre 2015, durante la visita del Presidente della Regione Emilia-Romagna.
Ma non voglio, naturalmente, sfuggire ad alcuno dei suoi quesiti e quindi risponderò puntualmente ad ognuno degli stessi.
1. Se ritiene corretto il suo operato, in qualità di rappresentante della nostra amministrazione e in virtù della delega ricevuta in merito dalla Giunta Comunale, in quanto nelle sue dichiarazioni coinvolge cittadini, come il sottoscritto, che nulla hanno avuto a che fare nei confronti di questa vicenda da lei dichiarata e verbalizzata?
Non risponde al vero l’assunto, come affermato nell’interpellanza, per cui nella denuncia si sia citata la partecipazione (sua e di altri cittadini) assieme a Castiglia, in occasione della visita del Presidente Bonaccini del 29.10.2015. Anzi, agli atti emergono due affermazioni diverse. Anzitutto si afferma che Castiglia censurava la mia iniziativa di dare esecuzione ai lavori pubblici di Piazza della Libertà; questa mia prima affermazione – che non le risulterà una novità, presumo – è delimitata da una interpunzione che la definisce. Aggiungevo poi un secondo fatto diverso e riferito a Castiglia, (non ad altri), dicendo che egli utilizzava le argomentazioni del Comitato e dei suoi componenti. Questa mia ulteriore affermazione (che era esposta nel quadro della elencazione dettagliata delle azioni illecite, peraltro recriminate sempre ed esclusivamente nei soli confronti di Castiglia, alla pag. 3 e 4 della denuncia integrativa di quella precedente, contenuta in due volumi), era distaccata dal contesto precedente, riferito ad un accadimento nuovo e diverso. Infatti, per meglio identificare la distinzione, si specificava ben chiaramente che questa seconda parte dell’esposto era da collegare ad un documento ben identificato che allegavo alla denuncia, consegnato al signor Procuratore della Repubblica al momento dell’esposto. In tale documento evidenziavo che le immagini diffuse erano riferite ad un episodio del 17.10.2015, diverso e precedente dall’incontro col Presidente Bonaccini; non quindi a quello del 29.10.2015. Ciò si evidenziava con bella chiarezza col richiamo in denuncia all’allegato: tale documento purtroppo è ignorato nell’interpellanza e ciò porta quindi a travisare il significato di quanto affermato nella denuncia. Questa foto infatti è stata depositata agli atti del fascicolo nella sua integrale conformazione, nella quale è sovraesposta alla immagine (nella parte superiore del documento) la data del 17.10.2015. E ciò, inequivocabilmente, sta ad indicare che i fatti ai quali si è riferito il documento e quindi i fatti da me denunciati (con richiamo al documento stesso prodotto agli atti) si erano verificati proprio il 17.10.2015 e non il 29.10.2015. Mi permetto però di farle notare come stranamente – ma certamente a causa di una distrazione non sua, della quale non voglio far colpa a nessuno – di questa produzione documentale e della conseguente datazione, non si faccia cenno nell’interpellanza. E capisco bene, poichè l’interpellanza (lo scrive lei stesso) deriva da informazioni raccolte da altri e non da notizie dirette a lei stesso ascrivibili.
2. Se ritiene opportuno aver coinvolto in questa questione la mia persona costringendomi a rivolgermi a legali per tutelarsi ed esponendomi a spese e perdite di tempo per depositare un esposto in procura?
L’ho anticipato qualche minuto fa: so bene quanto sia prezioso il suo tempo e quindi sono dispiaciuto del fatto che lei abbia dovuto predisporre e depositare in Procura un esposto del quale non vi era ragione né necessità, se solo lei avesse potuto leggere attentamente quello che è agli atti, senza affidarsi a quello che le è stato riferito verbalmente; che lei certamente non ha potuto verificare de visu, fidandosi di quanto a lei è stato riferito.
3. non ritiene su una vicenda così delicata e anche atipica, come il tipo di azione giudiziaria intrapresa verso un cittadino quale il Sig. Castiglia, di aver screditato l’azione stessa poiché emerge, dagli esposti presentati, che 4 delle 5 persone che lei afferma fossero presenti in quel giorno, non lo erano affatto?
Lo ribadisco: nell’atto di denuncia certamente non si rendono fisicamente compartecipi delle contestazioni e/o delle esternazioni di Castiglia in occasione della visita del Presidente Bonaccini il giorno 29.10.2015, i componenti del “Comitato contro la chiusura del parcheggio di Piazza della Libertà”. Si evidenzia solo che il Castiglia ha utilizzato per le sue esternazioni (precedenti o successive alla manifestazione del 29.10.2015) le argomentazioni del Comitato e dei suoi simpatizzanti. Si può quindi concludere (definitivamente, a mio parere) col dire che sono state utilizzate foto del detto Comitato del 17 ottobre 2015, evidenziando quindi la data evidentemente antecedente alla visita del Presidente Bonaccini del 29 di ottobre 2015. Non altro.
4. non ritiene che chiamare impropriamente in causa semplici cittadini non significhi sminuire l’immagine dell’amministrazione comunale che lei stesso aveva mandato e dovere di tutelare come la delibera della Giunta assunta le imponeva?
Me lo permetta – e forse lei stesso a questo punto se ne sarà reso conto – la sua domanda è irricevibile perché io non ho chiamato in causa (né propriamente né impropriamente) nessun cittadino se non il Signor Castiglia. Al quale, sia utile saperlo a tutti, proprio oggi mi risulta essere giunta la notizia di formale richiesta di rinvio a giudizio da parte del P.M. Dottor Santangelo, a seguito della conclusione delle indagini preliminari, per le accuse rivoltegli con la delibera comunale che lei cita. E forse questo dimostra, al di là delle valutazioni personali sue, mie, di altri, come in realtà vi sia fondatezza nelle accuse che a Castiglia sono state rivolte.
Il Sindaco
Paolo Lucchi”