“Da una parte – spiegano il sindaco Patrizia Barbieri e l’assessore alla Formazione Jonathan Papamarenghi – ci sono le indicazioni utili per gli operatori che vogliano avviare un’attività di questo tipo, dall’altra tutti i dettagli importanti per i genitori: dalla fascia d’età agli orari dei centri, ai recapiti per contatti e iscrizioni. Si tratta di un elenco in costante aggiornamento, anche in virtù del fatto che abbiamo riaperto i bandi proprio in questi giorni, dopo l’emanazione delle linee guida regionali il 1° giugno scorso, proprio per garantire la più ampia offerta e la piena accessibilità dei servizi per il maggior numero di nuclei familiari interessati. Questo anche perché, rispetto al 2019, il numero degli operatori a parità di iscritti dovrebbe essere circa il triplo per soddisfare, nel rispetto delle disposizioni vigenti, tutte le richieste di partecipazione”.
“In questi mesi – aggiungono gli amministratori comunali – anche durante il lockdown, diversi sono stati i confronti con tutti i soggetti pubblici e privati del settore che storicamente hanno organizzato centri estivi come definiti dalla normativa, che il Comune di Piacenza non gestisce direttamente né appalta, ma sostiene con appositi fondi che, quest’anno, verranno addirittura triplicati per garantire la massima accessibilità e fruizione dei centri estivi; in caso contrario, infatti, le tariffe avrebbero interamente gravato sulle spalle delle famiglie. Sempre in quest’ottica abbiamo previsto anche un rimborso ulteriore, tuttora in fase di definizione, per andare incontro sia a tutti gli operatori che dovranno sostenere, inevitabilmente, spese maggiori in ottemperanza alle normative, sia a tutte le famiglie, anche per quelle realtà che non hanno partecipato ad altri bandi comunali- Risorse triplicate e numerosi momenti di concertazione – ribadiscono gli amministratori – che sono cosa ben diversa da un invito ad arrangiarsi in autonomia”.
Già a fine febbraio, nonostante l’incertezza generata dalla pandemia, l’Amministrazione comunale aveva attivato il bando rivolto ai gestori per il progetto regionale “Conciliazione vita e lavoro”, aprendo nel mese di aprile anche quello destinato alle famiglie, che prevede un contributo complessivo di oltre 300 euro (ora ulteriormente integrati) ai nuclei beneficiari:
“In questo modo – rimarcano il sindaco e l’assessore – non appena fossero state rese note le linee guida regionali, i centri accreditati sarebbero potuti partire e avremmo avuto una prima graduatoria di utenti: così infatti è stato ed è, con realtà attive fin da ieri. Eccezionalmente, proprio per aumentare al massimo della possibilità l’offerta e le opportunità, per i genitori, di iscrivere i bambini fruendo di un aiuto economico significativo, abbiamo disposto in questi giorni la riapertura di entrambi i bandi, che andranno così ad integrare le graduatorie già valide ed operative. A ciò si aggiunge anche il progetto “Estate per tutti” che prevede contributi ai gestori, a fronte dell’accoglienza di bambini con disabilità o in condizioni di fragilità socio-economica. Senza dimenticare che metteremo a disposizione risorse comunali, aggiuntive, per assicurare a tutte le famiglie che intendano rivolgersi ai centri estivi il necessario supporto”.
“In gran parte delle città emiliano-romagnole – proseguono Barbieri e Papamarenghi – molte delle quali a differenza di Piacenza non avevano avviato l’iter di questi bandi nel periodo di massima emergenza sanitaria, in attesa di indicazioni certe, i centri estivi non potranno partire prima del 15 o addirittura il 22 giugno, mentre a Piacenza ci sono già realtà avviate fin da ieri, lunedì 8: ad esempio Casa Morgana, il centro estivo gestito dalla Fondazione San Benedetto negli spazi di San Corrado ed aderente ad uno dei progetti comunali, o l’iniziativa “I giardini della Cattedrale”, citando i quali vogliamo rimarcare la fondamentale collaborazione, anche in questo momento, con la Diocesi e con numerose realtà parrocchiali. Più in generale, per favorire l’avvio delle attività da parte di tutti i gestori che lo richiedano, il Comune si è reso disponibile ad attuare una procedura straordinaria per mettere a disposizione un numero maggiore di spazi scolastici, con l’obiettivo di superare le limitazioni d’utilizzo che quest’anno erano imposte ai singoli plessi. È stata massima anche la disponibilità del Comune per individuare modalità sicure di somministrazione dei pasti (con attivazione del servizio già operativa, in alcuni casi) e per organizzare, laddove i gestori ne abbiano l’esigenza, una formazione specifica rivolta agli educatori, in merito a giochi e attività ricreative da svolgere mantenendo il distanziamento”.
“Quando avevamo iniziato a parlare del progetto Porcospino, nei giorni successivi alle festività pasquali – chiosano il sindaco e l’assessore – non stavamo certo facendo promesse demagogiche, bensì abbiamo preparato in modo concreto la programmazione con cui l’Amministrazione comunale si impegnava a dare un servizio ed un sostegno concreto alle famiglie a partire dalla fase 2 dell’emergenza Covid, quando per molti genitori si prospettava il rientro al lavoro senza poter contare, purtroppo, sulla riapertura di scuole e strutture scolastiche. Con assoluta trasparenza, sin dall’inizio abbiamo chiarito che l’attuazione del progetto era subordinata alle autorizzazioni che il Governo avrebbe concesso per il riavvio delle attività ludiche e ricreative, che a Piacenza – come in tutta Italia – sono però rimaste purtroppo oggetto di divieto, come poi stabilito dal Dpcm del 26 aprile, anche all’aperto. Tuttavia, a riprova della valenza e concretezza di tale progetto, i punti cardine che avevamo contemplato – rapporti numerici ridotti, sanificazioni, ricorso a sedi più ampie ed all’aperto – sono diventati parte integrante dell’organizzazione dei nuovi centri estivi che, mutuando proprio alcune proposte del progetto Porcospino, possono contare se necessario su aree verdi e spazi comunali disponibili per tutti, nonché su un ventaglio di offerte culturali e laboratori che, in alternativa alle tradizionali gite, vedono protagonisti i nostri Musei civici”.
Attualmente, hanno presentato allo sportello Suap comunale l’autocertificazione necessaria per avviare l’attività di centro estivo, che consene di velocizzare la procedura rispetto alla vecchia SCIA, nove soggetti: tre parrocchie, le due Società Canottieri, una società sportiva e tre soggetti privati.
“L’auspicio – concludono il sindaco Patrizia Barbieri e l’assessore Jonathan Papamarenghi – è che altri aderiscano aumentando il numero delle attività in fase di avvio (come anche oggi avvenuto), anche grazie all’adesione ai bandi di cui abbiamo esteso i termini ed all’importantissimo budget – oltre il triplo dello scorso anno! – messo in campo”.
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