Centri commerciali naturali, dalla Città metropolitana 824 mila euro di contributi a 6 comuni

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BOLOGNA – La Città metropolitana di Bologna ha approvato, con atto del sindaco Virginio Merola, la graduatoria 2020 per il finanziamento di progetti di intervento locali per la promozione e l’attivazione di “Centri commerciali naturali”.

 

Un’attenta azione di recupero delle economie derivanti dai bandi delle passate annualità ha permesso alla Città metropolitana di promuovere, a metà settembre, un bando (ai sensi della L.r. 41/97 art.10 bis) con il fine di fornire un supporto concreto ed immediato ai territori e alla rete del piccolo commercio nel difficile contesto economico derivante dalla pandemia Covid-19.

In fase di redazione del bando, sentite le Organizzazioni del Commercio, del Servizio e del Turismo, l’Ufficio di Presidenza della Città metropolitana ha condiviso le modalità di valutazione dei progetti e ha individuato alcuni criteri di priorità, aggiuntivi rispetto a quelli già definiti dalla Regione Emilia-Romagna, valutando in particolare l’opportunità di favorire con criteri fortemente premianti i programmi presentati da Comuni dell’Appennino e con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti.

Le risorse disponibili (824.443,70 euro) hanno consentito di finanziare 6 Comuni, di cui 5 integralmente e 1 parzialmente. Tutti i Comuni beneficiari hanno presentato progetti di tipo A, ovvero programmi nei quali, mediante una convenzione tra Comune e operatori privati, all’intervento pubblico si affiancano azioni promosse dalle imprese del commercio e dei servizi presenti nell’area.

I Comuni beneficiari del contributo sono i seguenti:

  1. Vergato, che ottiene un contributo di 115.500 euro per il progetto “Il commercio nella Vergato culturale”, che prevede la riqualificazione di spazi pubblici (Piazza della Pace, Giardini culturali, attraverso il rinnovo e il posizionamento di arredo urbano, l’installazione di sculture realizzate da artisti locali e l’installazione di postazioni di ricarica per dispositivi elettronici/spazi di lettura) e la ripavimentazione dell’area mercatale del “Pincio”.
  2. Alto Reno Terme, che ottiene il contributo massimo di 200.000 euro per il programma “Progetto di riqualificazione del commercio nei centri urbani di Alto Reno Terme – valorizzazione del centro di Porretta Terme”, che prevede interventi di rinnovamento dell’arredo urbano, il rifacimento della pavimentazione di Piazza della Libertà e di Via Matteotti e la valorizzazione dell’area mercatale compresa tra le Piazze Massarenti, Garibaldi e Piazzale Vittorio Veneto.
  3. Imola, che ottiene un contributo di 150.000 euro per il programma “Imola Centro storico”, che riguarda la riqualificazione di Viale Andrea Costa, ed in particolare il rinnovamento dell’arredo urbano del viale, interventi infrastrutturali (cordolature e pavimentazione), adeguamento delle fermate di TPL; gli interventi previsti sono progettati per garantire la totale accessibilità e fruibilità degli spazi a persone con impedita o ridotta capacità motoria.
  4. Medicina che, nell’ambito di un più vasto programma denominato “Programma di intervento per la valorizzazione del centro storico di Medicina”, ottiene 11.310 euro per la riqualificazione del Voltone del Pillio.
  5. Castel San Pietro Terme che ottiene 200.000 euro per il progetto “Castel San Pietro Terme fa centro”, che riguarda in particolare la realizzazione di un ascensore panoramico nel parcheggio dell’Ospedale, porta di ingresso al Centro storico.
  6. San Pietro in Casale, cui sarà concesso un contributo parziale, per esaurimento delle risorse, pari a 147.633,70 euro, per la realizzazione del “Programma di valorizzazione e gestione condivisa per la valorizzazione e la qualificazione dello spazio commerciale omogeneo in San Pietro in Casale”, che include interventi di riqualificazione di Via Galliera Sud, Piazza Martiri, Piazza Calori e per l’abbattimento delle barriere architettoniche del centro storico.

Gli interventi ammessi a contributo ma non finanziati, o finanziati parzialmente per insufficienza di fondi, costituiranno graduatoria di riserva. Tali interventi potranno essere finanziati nel caso si rendessero disponibili nuovi fondi dalla Regione, per revoca, rinuncia al contributo o maturazione di economie di rendicontazione.