Bologna

CEFA in Piazza Maggiore a Bologna

Piazza alto

Sabato 12 sono stati oltre 3000 i piatti riempiti grazie alla generosità dei cittadini bolognesi

BOLOGNA – Un piatto che contiene una bomba è il disegno di pixel art, firmato da Lorenzo Mattotti e realizzato quest’anno da CEFA con centinaia di piatti per celebrare la giornata mondiale dell’alimentazione. L’obiettivo è accendere i riflettori su quello che è sotto gli occhi di tutti: il legame tra guerra e fame che si alimentano a vicenda in un circolo vizioso sempre più grave.

Secondo il rapporto Fao 2024, le guerre e i conflitti armati rappresentano la principale causa dell’insicurezza alimentare nel mondo e in particolare in Africa.  Sono 134 milioni le persone che a causa di 56 conflitti in 92 paesi si trovano a rischio di morte per fame. Le aree più colpite includono la Striscia di Gaza, il Sudan, lo Yemen, la Siria, il Sud Sudan​ e l’Etiopia. I conflitti prolungati interrompono le filiere alimentari, distruggono infrastrutture agricole e lasciano milioni di persone senza accesso sicuro al cibo. Si stima che il 60% delle persone che soffrono di fame acuta nel mondo viva in aree colpite da conflitti.

Complessivamente le persone in stato di insicurezza alimentare nel mondo sono 733 milioni ovvero ben 121 milioni in più rispetto al 2021.

L’iniziativa di solidarietà “Riempi il piatto vuoto” nasce con un doppio intento: lanciare una colletta alimentare per aiutare le mense di Bologna, e raccogliere fondi a sostegno dei progetti di CEFA per combattere la fame nel mondo.

Grazie alle donazioni ricevute, CEFA quest’anno riuscirà portare avanti un progetto di sviluppo agricolo in Etiopia che è il 5° paese al mondo per numero di persone che soffrono la fame (oltre 15 milioni e il 34,6% dei bambini sotto i 5 anni). Grazie all’adozione di tecniche agronomiche più sostenibili e all’utilizzo di moderni macchinari per l’agro-trasformazione si vuole incrementare la produzione agricola del 20%.

I beneficiari saranno 2700 persone organizzate in 15 cooperative agricole.

Sono stati oltre 150 i volontari che si sono alternati da questa mattina alle 6 per preparare in piazza Maggiore a Bologna il più grande piatto vuoto del mondo formato da circa 3000 piatti che sono stati riempiti grazie a 100 carrelli provenienti da associazioni, parrocchie, aziende, scuole della provincia.  Dalle 8.00 i carrelli spinti di volontari hanno percorso le strade della città, colmi di cibo per le mense di Bologna e con le offerte per realizzare un progetto di sviluppo agricolo in Etiopia.

Arrivati in piazza i carrelli sono stati svuotati dal cibo che è stato posto sui piatti. In tre ore di attività i 3000 piatti sono stati riempiti, alle12.00 sul palco Daniele Ara, Assessore Scuola e Agricoltura Comune di Bologna; Padre Gianpaolo Cavalli, Antoniano; Mario Mazza, Mensa Caritas Santa Caterina; Giancarlo Funaioli, Emporio Bologna Pane e Solidarietà; Marco Mastacchi, Opera Padre Marella; Giuliano Ciciliano, Sant’Egidio; Alice Fanti, direttrice Cefa hanno potuto ringraziare tutti per l’obiettivo raggiunto.

“Al centro dei nostri valori – ha commentato Francesco Malaguti, presidente Camst Group – ci sono sempre le persone, quelle che collaborano con noi, quelle delle comunità in cui operiamo ma anche quelle che vivono lontano, affrontando gravi disagi collegabili alla nostra missione. Per Camst group è un’attitudine naturale intervenire sui temi sociali, come la fame e la povertà causate dai conflitti. In occasione della giornata internazionale dell’alimentazione, vogliamo affiancare Cefa nel lanciare un messaggio importante: se fermiamo la guerra, fermiamo la fame. Per questo motivo, abbiamo scelto di supportare l’evento benefico “Riempi il piatto vuoto” con una donazione economica a favore del progetto in Etiopia e con una donazione di cibo, anche grazie al contributo dei nostri fornitori che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa, mentre il prezioso aiuto volontario dei nostri collaboratori ha supportato Cefa nell’organizzazione logistica e operativa della giornata”.

Nel pomeriggio i carrelli sono tornati a riempirsi, a favore delle 10 mense cittadine beneficiarie della solidarietà dei bolognesi:

– Convento San Giacomo Maggiore – Mensa Agostiniani

– Mensa Antoniano di Bologna

– Mensa Caritas di Santa Caterina

– Cucine Popolari

– Emporio Bologna Pane e Solidarietà

– Opera Padre Marella

– Mensa Caritas Sacra Famiglia

– Mensa Parrocchia di San Giuseppe Sposo

– Comunità di Sant’Egidio

– Associazione Ananda Marga Bologna – Sez. Servizio Sociale

Nel pomeriggio, dalle 15.00 si parla di alimentazione con Patrizio Roversi, Viaggiatore e giornalista, Martina Liverani, Gastronoma e giornalista e Luciano Centonze, responsabile progetti in East Africa del CEFA.

A seguire il saluto del Sindaco di Bologna, Matteo Lepore e l’incontro con il Cardinale Matteo Zuppi, Presidente CEI intervistato dal giornalista Eugenio Cau.

Alle 17.00 il dibattito sui finanziamenti all’industria bellica e in particolare si parla delle “banche armate”, ovvero istituti che gestiscono le transazioni economiche legate al commercio di armi con Gian Luca Galletti, Presidente Emil Banca Credito Cooperativo; Sabika Shah Povia, Giornalista; Alice Fanti, Direttrice CEFA; Michele Tufano, Cooperante CEFA in Etiopia.

Chiude il pomeriggio alle 18.00, Carota de Lo Stato Sociale. 

L’EVENTO È REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DI COOP ALLEANZA, EMILBANCA, FONDAZIONE INNOVA, GRANAROLO e centinaia di bolognesi e non, che hanno donato fondi e cibo.

CEFA

CEFA è un’organizzazione non governativa che da 50 anni lavora per vincere fame povertà.  Aiuta le comunità più povere del mondo a raggiungere l’autosufficienza alimentare e il rispetto dei diritti fondamentali (istruzione, lavoro, parità di genere, tutela dei minori). L’obiettivo di CEFA è creare modelli di sviluppo sostenibile, cioè mettere in atto iniziative che assicurino la crescita di un territorio, maggiore salute e benessere, resilienza ai cambiamenti climatici, stimolando la partecipazione delle popolazioni locali affinché siano esse stesse protagoniste del loro sviluppo.

www.cefaonlus.it

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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