BOLOGNA – Un gigantesco innaffiatoio che bagna una spiga di grano è il disegno di pixel art realizzato quest’anno da CEFA con centinaia di piatti per celebrare il tema 2023 della Giornata Mondiale dell’Alimentazione: “L’acqua è vita, l’acqua ci nutre. Non lasciare nessuno indietro”.
L’iniziativa di solidarietà “Riempi il piatto vuoto” nasce con un doppio intento: lanciare una colletta alimentare per aiutare le mense di Bologna, e raccogliere fondi a sostegno dei progetti di CEFA per combattere la fame nel mondo.
Secondo i dati dell’ultimo rapporto FAO, nel mondo sono 783 milioni le persone che soffrono la fame, ben 122 milioni di persone in più rispetto al 2019. In questo quadro l’Africa purtroppo rappresenta il continente più colpito dove il 20% della popolazione soffre di fame.
Grazie alle donazioni ricevute, CEFA quest’anno consentirà a più di 6.000 persone di avere finalmente accesso all’acqua con la costruzione di un acquedotto in Kenya nella Regione del West Pokot, un’area soggetta a siccità e a insicurezza alimentare, dove sono visibili gli effetti del cambiamento climatico, del degrado ambientale e della perdita di ecosistema.
Sono stati oltre 150 i volontari che si sono alternati da questa mattina alle 6 per preparare in piazza Maggiore a Bologna il più grande piatto vuoto del mondo formato da circa 2000 piatti bianchi e riempirlo grazie a 100 carrelli provenienti da associazioni, parrocchie, aziende, scuole della provincia. Dalle 8.00 i carrelli spinti di volontari hanno percorso le strade della città, colmi di cibo per le mense di Bologna e con le offerte per realizzare un acquedotto in Kenya.
Arrivati in piazza i carrelli sono stati svuotati dal cibo che è stato posto su tutti i piatti, mentre le offerte dei salvadanai sono state posizionate in un simbolico carello con le ali, destinati al Kenya. In tre ore di attività i 2000 piatti sono stati riempiti, alle12.00 sul palco Daniele Ara, Assessore alla Scuola Comune di Bologna: Don Matteo Prosperini, Caritas; Domenico Berti, Cucine Popolari ; Fra Etjen, Antoniano; Valeria Frontini, Emporio Solidale Case Zanardi; Marco Mastacchi, Opera Padre Marella; Simone Fabbri, Consigliere di amministrazione Coop ; Alice Fanti, direttrice Cefa hanno potuto ringraziare tutti per l’obiettivo raggiunto:
Alice Fanti, direttore CEFA:” Dal 2019 sono 122 milioni in più le persone che soffrono la fame nel mondo soprattutto a causa delle guerre e della crisi climatica, l’Italia non è esclusa anche qui oltre 3 milioni di persone non riescono a portare il cibo in tavola”.
Don Matteo Prosperini, Caritas: “Per noi di Caritas è molto importante questa iniziativa e ringraziamo CEFA, “Riempi il Piatto” vuoto ha un duplice valore perché combatte nel mondo la fame, che è una guerra silenziosa che ancora affligge troppe persone e aiuta le tante famiglie che noi ascoltiamo nei nostri centri, perché donare il cibo rappresenta anche un’importante occasione di incontro e scambio.”
Nel pomeriggio i carrelli sono tornati a riempirsi, a favore delle 9 mense cittadine beneficiarie della solidarietà dei bolognesi:
Nel pomeriggio, dalle 16.30 si è parlato della stretta connessione tra crisi climatica e crisi alimentare con Carlo Cacciamani, climatologo e direttore Agenzia ItaliaMeteo e Luciano Centonze, responsabile progetti in East Africa del CEFA.
A seguire Martina Liverani, gastronoma e giornalista, e Rebecca Costanza, ex cooperante in Mozambico, hanno messo a confronto esperienze e culture diverse legate al cibo, capace di ridisegnare i confini del mondo, e storie di donne, fulcro della famiglia contadina delle comunità del mondo.
È stato inoltre presentato il nuovo progetto FEM -Empowerment FEMminile per la pace e la sicurezza alimentare in Mozambico, co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. Con questo progetto CEFA mira a migliorare la sicurezza alimentare delle comunità vulnerabili della zona centrale del Mozambico, attraverso l’empowerment economico e sociale delle donne e il supporto all’adozione di buone pratiche nutrizionali e igieniche.
FEM lavorerà da un lato sul rafforzamento delle competenze delle donne vulnerabili attraverso corsi di formazione e sulla creazione di opportunità concrete di impiego. Dall’altro lato accrescerà le competenze gestionali delle cooperative che producono, trasformano e vendono latte e prodotti caseari, migliorando l’inclusione delle donne all’interno dei processi decisionali.
Infine, Giulia Bassetto, autrice di Will Media, ha portato delle ‘pillole di informazione’ sul cambiamento climatico raccontandoci in maniera semplice i temi complessi del nostro tempo per renderci meno spaventati e più consapevoli.
CONTESTO DI INTERVENTO
In Italia
Dopo la pandemia il problema della povertà alimentare, cioè l’impossibilità di consumare quantità sufficienti di cibo, o pasti adeguati e dignitosi è peggiorato. Secondo i dati Eurostat riferiti al 2022, in Europa l’8,3 per cento delle persone non riesce a mangiare almeno una volta ogni due giorni un pasto completo dal punto di vista nutrizionale.
Sono percentuali in crescita rispetto al 2021 che registrava un 7,3%. Inoltre, considerando le persone a rischio di povertà, nel 2022 la quota a livello UE era del 19,7%, 2,2 punti percentuali in più rispetto al 2021 (17,5%). La percentuale italiana di persone che hanno di fatto una dieta povera in ragione di difficoltà economiche è pari al 7,5% della popolazione, mentre a rischio povertà è una fetta che corrisponde al 15,5%.
In Africa
Secondo il rapporto FAO 2023, la denutrizione in Africa è aumentata dal 19,4% nel 2021 al 19,7% nel 2022, soprattutto a causa del peggioramento della situazione in Africa settentrionale e meridionale. Sono 11 milioni in più le persone che soffrono la fame in Africa dal 2021, una cifra che arriva a 57 milioni dallo scoppio della pandemia.
In Africa un ostacolo fondamentale è dato dall’alto costo dei cibi nutrienti e dal fatto che i regimi alimentare salutari non sono alla portata di un grande numero di famiglie. Entro il 2030, l’Africa ospiterà più della metà degli affamati cronici del mondo.
Le donazioni raccolte nel corso dell’iniziativa saranno destinate al progetto “L’ACQUA È UN BENE PRIVATO – a due miliardi di persone” (secondo un rapporto delle Nazioni Unite nel mondo sono 2 miliardi le persone che non hanno accesso all’acqua potabile e sicura). Il progetto prevede nella regione di West Pokot in Kenya la costruzione di un acquedotto di 30 km con cinque diversi punti di acqua che consentirà ad altrettanti villaggi un accesso diretto a questa preziosissima risorsa.
CEFA
CEFA è un’organizzazione non governativa che da 50 anni lavora per vincere fame povertà. Aiuta le comunità più povere del mondo a raggiungere l’autosufficienza alimentare e il rispetto dei diritti fondamentali (istruzione, lavoro, parità di genere, tutela dei minori). L’obiettivo di CEFA è creare modelli di sviluppo sostenibile, cioè mettere in atto iniziative che assicurino la crescita di un territorio, maggiore salute e benessere, resilienza ai cambiamenti climatici, stimolando la partecipazione delle popolazioni locali affinché siano esse stesse protagoniste del loro sviluppo.
www.cefaonlus.it
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