Cavalcavia Mazzoni, studio di fattibilità al via

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Affidamento nei prossimi giorni. L’assessora Filippi ha risposto all’interrogazione di Silingardi (M5s) sullo stato di attuazione dell’odg per la realizzazione di un sottopasso ciclabile

MODENA – “Lo scorso 19 febbraio il Consorzio attività produttive ha inviato le lettere di invito per la selezione dei professionisti cui affidare i sette studi di fattibilità previsti dal Pums, il Piano urbano per la mobilità sostenibile, tra cui quello sul cavalcavia Mazzoni. Le offerte potranno essere presentate fino a lunedì 8 marzo e, a seguire, si procederà all’affidamento dello studio”.

Lo ha detto l’assessora alla Mobilità sostenibile Alessandra Filippi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 25 febbraio rispondendo all’interrogazione del M5s, illustrata da Giovanni Silingardi, sullo stato di attuazione dell’ordine del giorno collegato alla manovra finanziaria previsionale 2020 e approvato all’unanimità dall’Assemblea, per la realizzazione del sottopasso o cavalcavia ciclabile Mazzoni con finanziamento tramite indebitamento. L’ordine del giorno invitava, infatti, l’Amministrazione a dare avvio a uno studio per valutare la progettazione e la realizzazione di un sottopasso ciclopedonale sotto il cavalcavia Mazzoni, o di un cavalcavia affiancato destinato all’esclusiva mobilità ciclabile, per assicurare un collegamento sicuro per pedoni e ciclisti tra la zona di viale Gramsci e il centro storico, intercettando finanziamenti o ricorrendo all’accensione di un mutuo.

Filippi ha ricordato che l’intervento sul cavalcavia Mazzoni è citato all’interno del Pums nel paragrafo relativo alle “Opere puntuali di superamento di vincoli geografici o infrastrutturali”, in quanto ‘è stato spesso segnalato come un itinerario di difficile percorribilità per i ciclisti, considerato il consistente numero di veicoli privati e mezzi di trasporto pubblico che vi transitano giornalmente in relazione agli spazi fisici particolarmente ridotti che non consentono la realizzazione di una corsia ciclabile’. Per questa ragione, ha spiegato l’assessora “il Piano prevede di individuare una soluzione alternativa che agevoli il superamento della linea ferroviaria con un nuovo sottopasso ciclopedonale ai piedi del Ponte (lato est), che riconnetta l’area della Darsena con viale Mazzoni e, a seguire, la rotatoria Bruni. L’intervento – ha aggiunto – presenta caratteristiche di notevole complessità ma appare assolutamente strategico nell’economia della mobilita dolce del quadrante. La sua realizzazione è prevista a 10 anni”. Filippi ha quindi precisato che “proprio per le caratteristiche di complessità di attuazione dell’intervento è stato valutato che fosse opportuno uno studio specifico ed è stato ricompreso nell’elenco degli approfondimenti finanziabili tramite il ‘Fondo progettazione’ del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ha assegnato a Modena un importo complessivo di 507 mila euro”.

Dei nove studi previsti dal Pums 2030 due, relativi al trasporto pubblico locale, sono stati assegnati ad Amo, gli altri sette, appunto, al Cap: “A novembre 2020 – ha riepilogato l’assessora – la Giunta ha approvato la convenzione con il Consorzio per l’attuazione della progettazione di fattibilità e quest’ultimo ha dato avvio alla gara per l’aggiudicazione, il cui termine ultimo definito dal Mit è il prossimo 30 aprile”.

Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) si è detto soddisfatto per l’attivazione dell’iter che “porterà, ci auguriamo, a risolvere concretamente un problema che esiste da tempo”.

In replica, anche il consigliere Silingardi ha espresso soddisfazione perché si è dato corso all’ordine del giorno e si è arrivati allo studio di fattibilità per realizzare l’intervento “in uno dei punti più critici per la sicurezza e più importanti per la connessione della città”.

Entrambi i consiglieri hanno quindi chiesto che il Consiglio comunale venga aggiornato sullo studio di fattibilità.