Tre mesi di attività promosse grazie al bando FLAG Costa dell’Emilia-Romagna. Coinvolti pescatori, cooperative, Amministrazione Comunale, Hera. Parte scientifica a cura dell’Università di Bologna
CATTOLICA (RN) – Tre mesi di studio per elaborare dati sulle quantità e differenti tipologie di rifiuti raccolti durante le attività di pesca. Si tratta dell’obiettivo che si prefigge un progetto avviato nei giorni scorsi a Cattolica e promosso tramite il FLAG Costa dell’Emilia-Romagna. La prima fase operativa viene realizzata con il coinvolgimento di 9 imbarcazioni, i cui equipaggi forniranno nell’arco dei prossimi mesi aggiornamenti sulla raccolta dei rifiuti presenti in mare. L’Amministrazione Comunale ha dato la disponibilità di spazi adeguati in banchina per le attività. La parte scientifica del progetto è a cura del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie dell’Università di Bologna con la caratterizzazione dei rifiuti. Infine, la collaborazione di HERA SpA per il corretto smaltimento.
I rifiuti raccolti saranno analizzati da operatori addestrati secondo criteri quali-quantitativi. I pescatori sono stati forniti di adeguati strumenti per la descrizione e registrazione delle aree di provenienza dei rifiuti che permetteranno una prima mappatura. Tutte le informazioni saranno raccolte con un sistema informatico per l’analisi e la redazione di un report finale. I risultati del progetto saranno poi comunicati a stakeholders e collettività.
“La problematica dei rifiuti è molto complessa – spiega l’Assessore all’Ambiente Lucio Filippini – e per questo progetto, che l’Amministrazione ha abbracciato, ringrazio l’Università di Bologna ed il docente Giuseppe Prioli, le Cooperative MARE e Casa del Pescatore, la Guardia costiera, gli equipaggi per la loro disponibilità, ed Hera per il supporto operazionale e logistico per lo smaltimento dei rifiuti raccolti. Dopo i tre mesi previsti dalla tempistica progettuale ci auguriamo, a tutela delle nostre acque, si possa proseguire in maniera più strutturata ad affrontare la problematica della raccolta della plastica in mare. Un rifiuto che non viene prodotto dalle imbarcazione ma viene, appunto, portato a terra con l’attività della pesca”.
Una novità imminente, nel frattempo, coinvolgerà il settore della mitilicoltura. “Stiamo seguendo con favore ed attenzione – sottolinea Filippini – i contatti tra Hera ed i mitilicoltori per risolvere, tramite contratto, la questione dello smaltimento delle calze da allevamento. Questa è una notizia importante poiché si andrà finalmente ad intervenire su una problematica cronica. Questo accordo si può concretizzare, esulando dal piano della gestione dei rifiuti portuali, vista l’equiparazione dei mitilicoltori agli agricoltori che consente un contratto diretto con il gestore Hera. Tutto ciò dovrà essere specificato nel nuovo piano della gestione dei rifiuti portuali la cui entrata in vigore è prevista per la metà del 2021”.