Il titolo rimanda alla presenza di una stazione di sosta di età romana per i viaggiatori lungo l’antico tracciato della via Flaminia
CATTOLICA (RN) – Prende il nome di “Mansio” il progetto ideato e curato da Milena Becci per gli spazi della Galleria Santa Croce e del Museo della Regina di Cattolica che propone una programmazione di mostre di artisti contemporanei che si susseguiranno nel corso del 2023.
LA MANSIO. Il titolo rimanda alla presenza di una stazione di sosta di età romana per i viaggiatori lungo l’antico tracciato della via Flaminia. Questo primo insediamento diede vita a una tradizione di ospitalità che si rinnovò in epoca medievale e rinascimentale e di cui l’“Ospitale per Pellegrini” della fine del ‘500, oggi sede del Museo, e l’annesso oratorio Santa Croce, sede dell’attuale Galleria, portano con sé la memoria. Ed è proprio quel senso di accoglienza, fortemente radicato nella storia e nell’archeologia della città, che si vuole restituire attraverso l’arte, con brevi residenze in cui gli artisti coinvolti saranno invitati a fermarsi, studiare e creare, oltre che mostrare, come modalità rinnovata per ospitare e farsi ospitare.
SPERIMENTAZIONE ARTISTICA. “Dall’inizio del 2022 come Servizi Culturali del Comune di Cattolica – spiega l’Assessore Federico Vaccarini – abbiamo avviato una rinnovata progettualità per la Galleria Santa Croce attraverso una programmazione di esposizioni temporanee di arte contemporanea e mediante il coinvolgimento di artisti del territorio, sia emergenti sia affermati, per farne un luogo di sperimentazione e ricerca artistica nelle sue molteplici espressioni e linguaggi. Coerentemente con questo percorso intrapreso, anche per l’anno 2023 abbiamo deciso di investire sull’innovazione a cui la Galleria Santa Croce può ambire condividendo le scelte curatoriali di Milena Becci che attraverso pratiche di museologia contemporanea saranno impegnate ad esplorare e creare connessioni fra antico e contemporaneo. Il progetto Mansio ha l’ambizione di avvicinare ai linguaggi dell’arte contemporanea un pubblico eterogeneo di cittadini e di turisti in visita a Cattolica, con particolare attenzione alle giovani generazioni, promuovendo a sua volta, attraverso diversi linguaggi artistici, una rinnovata riscoperta della collezione permanente del Museo della Regina e del patrimonio culturale di cui è portatore il centro storico di Cattolica”.
PRIMO APPUNTAMENTO. Il primo appuntamento si è inaugurato nel pomeriggio sabato 11 febbraio, presso la Galleria Comunale Santa Croce, con l’apertura al pubblico de “Il canto della retara”, mostra personale di Laura Renna. Il focus di questa prima mostra è, dunque, sul mare e sulla tradizione marinaresca che, insieme alla strada e all’ospitalità, rappresenta l’altra anima della città. L’artista, quindi, si relazionerà con la sezione legata alla pesca, aspetto basilare dell’economia dei centri costieri. Diversi e numerosi erano i tipi di pesca praticati in queste zone e il Museo della Regina offre una ricca spiegazione, accompagnata da immagini, video e oggetti, di come tutto questo venisse praticato.
Dall’8 al 10 marzo Laura Renna lavorerà in residenza all’interno del Museo della Regina e inviterà i pescatori cattolichini e alcune associazioni cittadine a tessere con lei per realizzare un’opera collettiva. Il nuovo lavoro sarà presentato l’11 marzo alle ore 18 per una seconda inaugurazione questa volta all’interno del museo, allestito vis à vis con il nucleo di reperti della collezione nella sezione dedicata alla pesca. La mostra sarà visitabile fino al 26 marzo nei giorni venerdì, sabato e domenica dalle ore 16 alle ore 19 con ingresso libero.
BIOGRAFIA. Laura Renna (San Pietro Vernotico, Brindisi, 1971), vive e lavora a Modena. La sua pratica artistica prevede l’utilizzo di scultura, installazioni, fotografia e pittura al fine di indagare tematiche relative a natura, memoria, metamorfosi e spazio. Frutto di una pratica artigianale, il suo lavoro rivela una attitudine trasformativa, nell’ intenzione di riplasmare ciò che ha perso valore e funzione e si presenta in una dimensione sospesa che lo rende spazio in potenziale. Vince nel 2008 il Premio Fondazione Arnaldo Pomodoro. Partecipa nel 2018 alla Shenzhen Biennale in Cina. Il suo lavoro è stato esposto in numerose istituzioni pubbliche e private, tra cui la Galleria civica di Modena (2015, 2007), il MACRO, Roma (2019), la Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano (2010, 2008, 2006), il Museo di Arte Contemporanea di Lissone (2018), la Triennale di Milano (2008), il Palazzo Riso, Palermo (2014), il PAV-Parco Arte Vivente, Torino (2014), il Museo di Villa Croce, Genova (2020), Palazzo Ferrero di Biella (2022).