Cattolica: le attività pedagogiche a distanza

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Dai video con filastrocche, favole, canzoncine alle cacce al tesoro interattive. Le attività del progetto continuità “casa – servizi comunali zerosei” e sportello psico-pedagogico zerosei messe in atto dal coordinamento pedagogico comunale

comune-di-cattolica-stemmaCATTOLICA (RN) – Come sono cambiate le attività pedagogiche con la chiusura delle scuole per l’emergenza Coronavirus? A Cattolica il coordinamento pedagogico comunale, insieme alle insegnanti delle scuole dell’infanzia Torconca e Ventena ed alle educatrici del nido d’infanzia Celestina Re, ha messo in campo il “progetto continuità casa-servizi comunali zerosei”.

Il lavoro continua da casa anche se in una forma diversa; dal mese di marzo, il personale educativo ed insegnante si è attivato per apprendere le modalità migliori con cui poter comunicare tra loro e per raccordarsi con il coordinamento pedagogico comunale, per produrre materiale, contenuti e documentazione da inviare alle famiglie.

Lo scambio dei materiali tra le famiglie ed educatrici ed insegnanti viene supervisionato dalla coordinatrice pedagogica comunale, la dottoressa Barbara Galeazzi, nel pieno rispetto della normativa sulla privacy. Dagli iniziali video introduttivi di saluti, si è passati a semplici spiegazioni del perché in questo momento si sta in casa e del motivo per cui ora le “maestre” appaiono ai loro bambini solamente attraverso schermi, piuttosto che nelle loro amate “scuole”.

I video successivi, in relazione alla fascia di età a cui erano destinati, hanno riguardato filastrocche, favole, canzoncine che ricordano i momenti vissuti in sezione, lavoretti e attività più strutturati, piccoli laboratori con le educatrici e le insegnanti che fungono da “tutorial”, cacce al tesoro interattive che richiedono l’aiuto dei genitori per i più grandi, e ancora video delle insegnanti che portandosi a casa i lavoretti lasciati in sospeso a scuola, mostrano ai loro bambini come sono cresciute le piantine che loro stessi tutti insieme coltivavano a scuola; e ancora video e fotografie dei bambini insieme alle insegnanti ed educatrici, che ricordano i bei momenti trascorsi e che attendiamo tutti di rivivere, e tante altre idee utili per ricordare, per mantenere il più possibile viva la continuità del lavoro che ogni plesso, ogni sezione portava avanti, e questi “pacchetti” che vengono inviati alle famiglie continueranno approfondendo qualsiasi argomento facente parte delle programmazioni educative e didattiche che erano previste per questo anno scolastico.

“Il progetto – spiega Barbara Galeazzi – è realizzato sulla base di una proposta di “nido” e “scuola” come “Pedagogia del contatto”, che non vuole essere un semplice invio di materiale e video, ma prevede un rimando, un’interazione costruita sull’invio di feedback continui, per cui le famiglie rimanderanno i lavoretti svolti, le foto o i video che mostreranno cosa fanno i bambini a casa durante le loro giornate, e lei li invierà al personale educativo ed insegnante”.

I genitori hanno sempre la possibilità di relazionarsi con la coordinatrice anche attraverso la disponibilità di uno sportello psico-pedagogico, uno spazio telefonico, a disposizione delle famiglie dei bambini iscritti ai servizi comunali zerosei. Tutti i martedì e mercoledì mattina, dalle ore 9.00 alle ore 12.00 si può chiamare lo 0541.966686.

Si tratta si un servizio di supporto rivolto alle famiglie, finalizzato alla salute intesa come benessere fisico, psichico e relazionale, un luogo di ascolto e di consulenza per accompagnare le famiglie nel percorso educativo e di crescita dei bambini, per parlare di eventuali problematiche o semplici particolari situazioni che si sono venute a creare in questa prolungata gestione forzata dei minori all’interno dello spazio familiare, senza più quella rete di relazioni ed interscambi garantiti dalle strutture educative attualmente chiuse.

“L’esigenza – spiega l’Assessore alla Scuola Valeria Antonioli – è quella di mantenere un canale aperto tra le famiglie dei bambini e le loro insegnanti/educatrici, per non perdere la ricchezza delle relazioni che si erano instaurate all’interno dei servizi e per dare appunto continuità e valore a tali relazioni, nella speranza di poterle rivivere al più presto da vicino.

L’Amministrazione per quanto possibile si mette nei panni dei cittadini, per tutti noi è un momento delicato e cerchiamo di stare accanto ai nostri concittadini anche attraverso azioni di questo tipo. Già dall’inizio dell’emergenza abbiamo subito ritenuto doveroso tendere una mano ai genitori degli studenti sgravandoli dalle rette scolastiche. Adesso, anche attraverso queste attività cerchiamo di non perdere il contatto con le famiglie che, in questi giorni, si trovano già in difficoltà per poter accudire i figli a casa”.