Cattolica, in corso il percorso partecipativo per il PUG

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Ascolto, confronto e dialogo con tutti i cittadini e con le realtà organizzate per raccogliere proposte e riflessioni per predisporre al meglio il Piano Urbanistico Generale

comune-di-cattolica-stemmaCATTOLICA (RN) – Nel mese di dicembre del 2022 decadranno tutte le previsioni urbanistiche attuative dei vecchi piani, PRG e PSC, e verranno sostituiti dal cosiddetto Piano Urbanistico Generale (PUG). L’Amministrazione comunale di Cattolica ha incaricato Nomisma, società di consulenza multidisciplinare, per elaborazione del Piano ed all’interno del quale si sta sviluppando un percorso partecipativo.

I piani precedentemente redatti consistevano in tre documenti: PSC piano strutturale comunale, con norme e cartografia di ordine generale a definire vincoli e previsioni; RUE regolamento urbano edilizio che definiva le norme per gli interventi indicando indici e regole per le costruzioni e quantità delle dotazioni standard, verde, parcheggi e servizi, oltre ai costi degli oneri previsti; POC piani operativi comunali, piani attuativi di intervento nella città con programmazione quinquennale con obbiettivi e proposte specifiche per la riqualificazione o l’individuazione di nuovi interventi.

COME SI PROCEDE. Il primo passo del PUG, promosso dall’Amministrazione e richiesto dalla Legge è quello di definire con oggettività e profondità un quadro conoscitivo dimostrativo dell’esistente. Una fotografia dei sistemi insediativi, ambientali, sociali, economici, dei servizi e della mobilità. Una lettura dello stato di fatto consentirà di conoscere le criticità, i punti di forza, quelli di debolezza ed ipotizzare delle azioni al termine dell’analisi, utili ad equilibrare le differenze e le velocità di sviluppo del territorio e delle sue componenti sociali ed ambientali.

INDICAZIONI POLITICHE-TECNICHE. L’Amministrazione Comunale ha incaricato Nomisma per analizzare e valutare tutti gli aspetti legati allo sviluppo del territorio, insediativi ambientali, sociali ed economici. Il PUG va avanti su due percorsi, uno tecnico e l’altro di natura politico-sociale attraverso l’ascolto ed il confronto con le parti. Pur non essendo obbligatorio ai fini della legge l’attuazione di un percorso partecipativo, questa Amministrazione ha scelto, di percorrere questa strada, affiancata dai consulenti incaricati. L’ascolto, il confronto ed il dialogo, con tutte le parti sociali, al fine di ottenere dati del quadro conoscitivo, legati non solo ai documenti cartografici, alle rilevazioni Istat, ai piani sovraordinati, tutti documenti di pubblico dominio, ma anche alla percezione dei cittadini e dei portatori d’interesse del territorio.

UFFICIO DI PIANO. L’Ufficio di Piano della struttura tecnica comunale ha il compito di sostenere la Giunta e gli incaricati della redazione del PUG fornendo il supporto tecnico necessario per le cartografie, per la conoscenza dei piani e degli interventi in corso di attuazione, e verificare la coerenza dei regolamenti e delle normative sovraordinate. L’aggregazione ed il coordinamento dei dati daranno un risultato della realtà territoriale. Questo lavoro sarà di ausilio alla Città di Cattolica per valutare i temi politici da sviluppare e percorrere, ed agli incaricati per formulare le soluzioni migliori. Il prodotto finale sarà oggetto di verifica da parte dell’organismo regionale del Comitato Urbanistico che dovrà esprimersi sulla congruità dei documenti prodotti.

LA PARTECIPAZIONE DELLA CITTADINANZA. Il percorso partecipato è un’opportunità che la legge 24/2017 suggerisce e che l’Amministrazione di Cattolica ha voluto inserire per poter accompagnare e qualificare il percorso di costruzione del PUG (Piano Urbanistico Generale) e del nuovo Piano dell’Arenile. Il coinvolgimento dei concittadini porta un valore aggiunto al Piano e nello stesso tempo – nel dialogo virtuoso fra maggioranza e minoranza, fra PA e cittadini e stakeholder – crea le premesse per un diverso rapporto fra pubblico e privato, contribuisce a recuperare la fiducia reciproca fra PA e cittadini. In altre parole il percorso di ascolto e partecipazione finisce per essere un laboratorio permanente di democrazia partecipata e sostiene i cittadini nel prendere decisioni per il bene comune.

Gli strumenti partecipativi – in particolare – permettono di raccogliere idee, istanze, proposte per riuscire a fare il migliore PUG possibile. Un PUG perfetto ove tutti i cittadini e stakeholeder concordano non esiste e non può esistere. L’amministrazione pubblica assieme agli esperti e professionisti di Nomisma intercettando ed ascoltando le varie idee, proposte ed istanze porterà a sintesi e in sinergia tutto quanto emerge dal percorso in atto a partire dal condividere con i cittadini e gli stakehodler le opportunità che il PUG offre alla governance della città.

LE FASI DELLA PARTECIPAZIONE. Le fasi del percorso partecipativo sono riconducibili fondamentalmente a due tappe significative: la prima riguarda la preparazione del percorso ed una prima consultazione degli stakeholder interni (Giunta, Dirigenza, Gruppi politici). La seconda tappa riguarda la fase della partecipazione in senso stretto ossia il coinvolgimento dei portatori di interesse del territorio ed i cittadini del Comune di Cattolica che vogliono dare un contributo virtuoso alla propria città.

Queste fasi comportano la realizzazione di un piano di comunicazione condiviso, una carta d’identità della partecipazione, focus group, questionario on line (e non solo), passeggiate in loco, Open Space Tecnology e restituzione del percorso e dei contenuti del Piano alla cittadinanza interessata.

Le interviste effettuate avevano una doppia valenza, da una parte di raccogliere informazioni, opinioni ed indicazioni, dall’altra di portare il focus dell’attenzione sul percorso partecipato e sulle opportunità che il PUG porterà per la governance della città. Il Piano Urbanistico Generale consta ed accompagna il processo di riorganizzazione di alcuni servizi comunali e contribuisce a qualificare il rapporto fra pubblico e privato.

I focus group che sono stati fatti, si sono svolti con interviste al sindaco, ai componenti della giunta ai capigruppo di maggioranza e di minoranza, alle associazioni dei giovani, a quelle di categoria e a quelle sociali. L’obbiettivo è definire meglio il quadro conoscitivo generale e raccogliere la percezione di ciascuno sugli aspetti quotidiani della situazione della città. Inoltre nelle interviste una parte importante è costituita dall’ascolto per conoscere quali siano le aspettative e le azioni che ciascuno immagina proficue per lo sviluppo futuro della città. Questa è solo una prima fase utile ad una maggiore informazione ed utile a creare un senso di comunità. I focus group continueranno con incontri dedicati ad altre realtà.

Grazie alla tecnologia è possibile procedere con il percorso di partecipazione, nonostante il difficile periodo storico, e l’opportunità è davvero grande. Sono previsti diversi passaggi per ciascuna fase. I focus group, questionari ed altre attività, consentiranno di informare i cittadini ed al tempo stesso di ascoltare come viene percepito ed immaginato il futuro della città. L’obbiettivo, ancor prima della redazione di un documento, è quello di creare un maggior senso di comunità nelle scelte che indirettamente o direttamente coinvolgeranno poi ciascun fruitore del territorio sia esso residente, permanente, sia esso turista, temporaneo. La novità dell’approccio alla redazione di questo piano sta nell’esplicitare non solo le modalità di realizzazione del “costruito” in senso estetico, ma affrontarlo in senso etico, considerando nel futuro della città quali possono essere gli impatti e la percezione del contesto, realizzando una costruzione in una determinata area. Quali saranno gli spazi previsti per la comunità, quali servizi potranno rendere il contesto più o meno accattivante, quali saranno per la comunità gli spazi, gli edifici, i parchi e le dotazioni indispensabili e quindi da trattare come “bene comune”. Oltre a questo le azioni dei portatori d’interesse sia pubblici che privati potranno essere attuati con dei processi, ancor prima che con progetti fisici.

GRANDE OPPORT-UNITÀ. Lo sviluppo del territorio è espressione della comunità che lo abita, l’entusiasmo ed il senso di responsabilità dovrebbe individuare e promuovere il bene comune insieme agli interessi privati. A cascata questo avrà maggiore possibilità di successo perché supportato da un più ampio consenso. È molto importante oggi avere un contesto piacevole per valorizzare la fruizione ed accrescere il valore del costruito. “La Grande opportunità – spiega l’Assessore all’Urbanistica Fausto Battistel – e la grande sfida della comunità Cattolichina sta proprio nel provare a vedere con occhi diversi e con idee innovative, non tanto una crescita come quella già avvenuta nel dopoguerra e negli anni successivi, ma pensare ad uno sviluppo proficuo, mantenendo e facendo crescere i casi positivi e rigenerando o modificando o rimodellando quelle aree e quelle zone più bisognose di armonizzarsi e di raggiungere il livello delle prime. Per dare delle risposte adeguate al tempo che viviamo. Se continui a fare ciò che hai sempre fatto, continuerai a commettere gli stessi errori”. “Affrontiamo tutti insieme – aggiunge il Sindaco Mariano Gennari – la redazione del piano con curiosità, interesse, attenzione ed entusiasmo. Ascoltiamoci e confrontiamoci ma soprattutto utilizziamo questa opportunità con responsabilità, coerenza per il benessere della città di Cattolica. Ci auguriamo un confronto politico che possa essere strumento di crescita”.

OBIETTIVI PRINCIPALI. La normativa prevista dalla nuova legge regionale n.24/2017 pone l’attenzione a 360° sulle previsioni di sviluppo del territorio considerando tutti gli aspetti presenti, da affrontare, nei casi di realizzazione di nuovi interventi, siano essi di rigenerazione o riqualificazione oppure di nuova realizzazione. La velocità ed i repentini cambiamenti economici, sociali ed ambientali a cui assistiamo tutti i giorni, hanno suggerito al legislatore di conformare questo strumento normativo superando le rigide previsioni delle zone monofunzionali con cui si è operato nel passato e al fine di contenere il consumo di suolo, all’esterno del territorio urbano consolidato, oltre a consentire azioni più proficue in quello esistente, attraverso la rigenerazione per attuare delle strategie urbane con la possibilità di operare in modo più flessibile ed utile ai repentini cambiamenti sociali ambientali ed economici con l’ottica di valorizzare l’identità cattolichina.