Cattolica celebra il 4 novembre tra le note di Imagine e la Leggenda del Piave

0
Sindaca Foronchi e autorità civili, militari

CATTOLICA (RN) – “Il 4 novembre deve essere una giornata per promuovere la pace. Celebriamo le forze armate perché garantiscano la pace. Ricordiamo il sacrificio di quei tantissimi giovani che sono morti per darci unità, libertà, pace e democrazia. Ma l’odio non si sconfigge con l’odio. E noi questo messaggio dobbiamo trasmetterlo ai nostri ragazzi e ragazze, insegnando loro il rispetto dell’altro, lo spirito di servizio, di collaborazione e l’accoglienza”. Così la Sindaca Franca Foronchi durante il suo intervento in occasione delle celebrazioni per il 4 novembre, Festa dell’Unità nazionale, giornata delle forze armate e commemorazione del Milite ignoto e dei caduti di tutte le guerre. Celebrazione che anche quest’anno ha visto i giovani al centro dell’evento con la partecipazione attiva degli studenti e studentesse della scuola secondaria di primo grado, i quali, ai piedi di Palazzo Mancini, hanno cantato “Imagine” di John Lennon e “La leggenda del Piave”. Ma il programma del 4 novembre è stato denso di momenti importanti e significativi. La mattinata si è aperta alle 8.30 con la messa celebrata a San Pio V da don Matteo. Alla funzione erano presenti la Sindaca Foronchi e le autorità militari e civili. La celebrazione è poi proseguita al Porto dove, sulle musiche della banda di Colombarone-Fiorenzuola di Focara (diretta dalla M° Doria Del Maestro), si è prima svolta la cerimonia dell’alzabandiera e poi la prima cittadina ha deposto le corone di fiori al Monumento ai caduti del mare. A seguire, il corteo di autorità, cittadini e cittadine, con in testa la banda, ha sfilato lungo via del Porto, tra tricolori appesi e persone scese in strada o affacciate ai balconi per assistere alla cerimonia. Arrivati in piazza Roosevelt, il corteo ha fatto tappa al Monumento alla pace, dove, dopo l’alzabandiera, la sindaca Foronchi ha deposto una corona di fiori. Poi tutti e tutte sotto le colonne di Palazzo Mancini per ascoltare gli interventi della prima cittadina, di Elisabetta Raschi, presidente dell’Associazione nazionale combattenti reduci sezione di Cattolica e i brani musicali eseguiti da studenti e studentesse. “La pace non deve essere una parola vuota, ma dobbiamo riempirla di senso e di azioni – ha detto la Sindaca Foronchi -. Come recita anche l’articolo 11 della nostra Costituzione che scrive in modo chiaro e netto che l’Italia ripudia la guerra come strumento di risoluzioni delle controversie internazionali. E invece siamo ancora circondati dalle guerre, dal conflitto nel cuore dell’Europa in Ucraina o da quello terribile, riesploso ancora più violento e tragico, come quello Israelo-palestinese. Le guerre si devono risolvere, evitare, tramite gli accordi diplomatici, tramite il potenziamento del dialogo tra paesi e culture. Perché nella guerra, come diceva Brecht, alla fine c’è sempre una parte che soffre: il popolo. Noi, come amministratori, autorità, come adulti, possiamo fare tanto: dobbiamo educare i nostri giovani ai valori etici. Quei valori, come la libertà, l’uguaglianza, la democrazia, la giustizia, per cui sono morti in tantissimi, soprattutto giovani, tanto che si parla di “generazione perduta”, durante la prima guerra mondiale di cui oggi celebriamo la fine in questo stesso giorno di oltre un secolo fa. Il tempo che passa non deve far perdere forza a questi valori. Una forza che rinnoviamo ogni anno celebrando questa giornata, così come altre giornate della memoria. Evviva il 4 novembre, evviva l’Italia, evviva la Repubblica”.

Dopo la sindaca ha preso parola la presidente Raschi e poi spazio ai canti di studenti e studentesse che, diretti dai loro insegnanti, hanno eseguito Imagine e La leggenda del Piave. Alle 12, ultima tappa della commemorazione, il raduno della Sindaca Foronchi, delle altre autorità civili e militari e degli studenti e studentesse al Monumento ai caduti in piazza IV Novembre, accanto al Parco della Pace, dove è stata deposta una corona di fiori. La prima cittadina ha ricordato la frase scolpita sul monumento: “L’italiano per ben vivere, deve bene ricordare”, per ribadire ancora una volta l’importanza della memoria per evitare il ripetersi di certe tragedie e sperare così in un futuro di pace.