FORLÌ – Si è riunito questa mattina il Comitato di Distretto del comprensorio forlivese, presieduto dall’Ass.re al welfare del Comune di Forlì, Rosaria Tassinari, per fare il punto sull’ambito di applicazione dell’ordinanza ministeriale, in vigore fino al prossimo 30 luglio, riguardante le nuove modalità di accesso di ospiti e visitatori presso le strutture residenziali della rete territoriale.
“Le principali novità introdotte dall’ordinanza ministeriale, recepite anche dalla nostra Regione, consistono nella previsione di utilizzo, per l’ingresso di visitatori, familiari o volontari nelle case di riposo, hospice o strutture di riabilitazione e lungodegenza post-acuzie del comprensorio forlivese, della “Certificazione verde Covid-19” comprovante o lo stato di completamento del ciclo vaccinale, o la guarigione dall’infezione da SARS-CoV-2 o, da ultimo, il referto negativo di un test molecolare o antigenico rapido eseguito nelle 48 ore antecedenti.”
“Naturalmente” – aggiunge l’Ass.re Tassinari – “restano valide e vigenti le altre disposizioni anti Covid, ovvero l’obbligo di indossare la mascherina sia per i visitatori che per gli ospiti (per quest’ultimi, compatibilmente con le condizioni cliniche e di tollerabilità) e l’opportunità di privilegiare gli incontri negli spazi aperti, ponendo massima attenzione al frequente ricambio d’aria ed alla sanificazione dei locali nel caso di accesso all’interno della struttura. Piano piano, pur continuando a riservare la massima attenzione alle persone più fragili e al loro stato di salute, la situazione, al netto dell’evoluzione pandemica, sta tornando gradualmente alla normalità. Basti pensare che la stessa ordinanza ministeriale prevede e favorisce la possibilità di contatto fisico tra visitatori ed ospiti in possesso dei requisiti richiesti, fatte salve motivazioni diverse della Direzione Sanitaria della struttura residenziale. Si tratta indubbiamente di una buona notizia per gli anziani dei nostri Comuni” – conclude l’Ass.re – “complice la bella stagione e le miti temperature, poter tornare a vedere e riabbracciare i propri cari rappresenta un traguardo psicologico importante dopo lunghi mesi di restrizioni e isolamento. Per troppo tempo, infatti, queste persone hanno vissuto lontano dalle proprie famiglie, vittime dirette ed indirette del Covid. La strage che li ha investiti non deve mai farci abbassare la guardia ma la ripartenza passa anche da qui; dal graduale ritorno alle condizioni pre-pandemiche dell’assistenza socio sanitaria del nostro Paese.”
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