Da lunedì 19 ottobre bando on line per contributi a famiglie fragili e a chi ha visto calare del 20 per cento il proprio reddito. Fondo da 194 mila euro
MODENA – Più tempo per le rinegoziazioni dei contratti di affitto (il termine in scadenza viene spostato al 15 novembre) e un bando, in pubblicazione da lunedì 19 ottobre, per assegnare contributi diretti, fino a 1.500 euro, a sostegno per chi è in difficoltà nel pagare i canoni di locazione: sia alle famiglie più fragili sia a quelle che a causa del Covid-19 hanno avuto una diminuzione di almeno il 20 per cento del proprio reddito.
Sono i contenuti principali dei provvedimenti a sostegno dell’affitto, con particolare attenzione per gli effetti dell’emergenza sanitaria, approvati nei giorni scorsi dalla giunta del Comune di Modena su proposta dell’assessora al Welfare Roberta Pinelli e di quella all’Urbanistica Anna Maria Vandelli.
Con l’avviso pubblico verranno assegnati contributi per 194 mila euro che si aggiungono a quelli già stanziati nei mesi scorsi grazie alla ripartizione del Fondo regionale (che comprende anche risorse statali) per l’accesso all’abitazione in locazione che ha assegnato a Modena complessivamente 806 mila euro. Oltre a 210 mila euro sono stati destinati alle rinegoziazioni e 402 mila euro per lo scorrimento delle graduatorie (con contributi a 294 famiglie già in lista) e ora il pacchetto si completa con i 194 euro del nuovo avviso pubblico per il quale le domande devono essere presentate entro mercoledì 4 novembre, esclusivamente on line dalla pagina del sito internet del Comune: servizisociali.comune.modena.it. Per presentare la domanda è necessario avere le credenziali Spid (Sistema pubblico di identità digitale) e un conto corrente bancario.
Il 40 per cento della cifra (78 mila euro) è riservato ai nuclei familiari più fragili con un Isee inferiore ai 3 mila euro: si scorrerà la graduatoria fino a esaurimento delle risorse. Il contributo massimo elargibile è pari a tre mensilità di affitto, per un importo comunque non superiore a 1.500 euro.
Il 60 per cento (116 mila euro), invece, è destinato ai nuclei familiari con un Isee non superiore a 35 mila euro che hanno subito una perdita o una diminuzione di almeno il 20 per cento del reddito a causa degli effetti della pandemia, nei mesi tra marzo e maggio di quest’anno, provocata, per esempio, dalla cessazione di un rapporto di lavoro, dalla cassa integrazione o da una riduzione dell’orario di lavoro, da un calo di attività per liberi professionisti o titolari di un’impresa, da una malattia grave o da un decesso di un componente del nucleo familiare. La situazione deve essere certificata con adeguata documentazione e sono previsti controlli.
Anche in questo caso i contributi verranno erogati in ordine di graduatoria fino a esaurimento delle risorse. Il contributo massimo, che non può essere superiore ai 1.500 euro, è calcolato come percentuale su tre mensilità del canone di locazione in relazione al calo di reddito o di fatturato.
Sono esclusi dal contributo coloro che hanno già ricevuto nel medesimo anno contributi dal Fondo per l’emergenza abitativa, dal Fondo per l’affitto o da quello per morosità incolpevole oppure sono assegnatari di un alloggio di edilizia residenziale pubblica, beneficiano del reddito o della pensione di cittadinanza, sono destinatari di un’intimazione di sfratto per morosità o hanno ottenuto contributi per la rinegoziazione dei contratti di locazione.