PIACENZA – Più che dimezzati, per i residenti nel Comune di Piacenza, i tempi di attesa per il rilascio delle carte d’identità: oggi, tra prenotazione e appuntamento al Quic di viale Beverora non passano più di 13 giorni, a dispetto dei trenta necessari sino a poche settimane fa. Un miglioramento reso possibile dalle due postazioni informatiche aggiuntive fornite, nel maggio scorso, dal Ministero dell’Interno, che hanno portato da quattro a sei gli sportelli operativi per l’emissione della carta d’identità elettronica.
“Rendere più veloce questa pratica – sottolinea il sindaco Patrizia Barbieri – significa garantire maggiore efficienza nell’erogazione di un servizio fondamentale per tutti i cittadini. Proprio con questo obiettivo, nei mesi scorsi l’Amministrazione comunale aveva già avviato una campagna informativa rivolta a tutti coloro la cui carta d’identità risulta in scadenza, recapitando all’indirizzo di residenza un promemoria per consentire, con largo anticipo, la prenotazione dell’appuntamento obbligatorio per ottenere il documento”.
La carta d’identità elettronica, infatti, viene ora stampata dall’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, che procede alla spedizione postale a domicilio entro sei giorni dalla registrazione dei dati allo sportello comunale. Di qui l’importanza di programmare la propria richiesta in tempo utile, per non rimanere sprovvisti del documento. Per prenotare l’appuntamento al Quic ci si può rivolgere direttamente al punto informativo di viale Beverora negli orari di apertura (lunedì, martedì e giovedì dalle 8.15 alle 17, mercoledì e venerdì dalle 8.15 alle 13.30, sabato dalle 8.15 alle 12.15), telefonare allo 0523-492.492 dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13 o utilizzare il portale on line dedicato agli appuntamenti, raggiungibile al seguente link:
http://195.62.178.99/001.html?mail_encodata_p= .
Ormai da due anni, come previsto dalla normativa nazionale, il Comune di Piacenza rilascia la carta d’identità solo nel formato elettronico, al cui avvio sperimentale aveva aderito – tra le prime municipalità in Italia – già nel 2002. Il documento ha validità anche nei Paesi dell’Unione Europea.