Carpi Covid-free: trasferita l’ultima paziente positiva

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L’Ospedale Ramazzini riparte, con nuovi percorsi interni. Ripresa graduale delle attività ordinarie. L’attenzione resta altissima: filtro a ogni accesso, aree di isolamento dedicate a eventuali pazienti positivi e percorsi interni per la sicurezza di cittadini e operatori

MODENA – L’Ospedale Ramazzini di Carpi è “Covid free. Nella tarda mattinata di ieri, venerdì 5 giugno, è stata infatti trasferita l’ultima paziente positiva al coronavirus ricoverata nel reparto di Medicina d’Urgenza, diretto dalla dottoressa Chiara Pesci: la donna, 80enne, si trova ora ricoverata all’Ospedale di Comunità di Fanano, per proseguire il periodo di convalescenza in un contesto assistenziale più adeguato alle sue condizioni cliniche.

Con questo trasferimento il Ramazzini si va ad aggiungere agli altri ospedali Ausl (Mirandola, Vignola e Pavullo) che già nei giorni scorsi avevano dimesso o trasferito gli ultimi pazienti Covid. E come in tutti gli altri ospedali, anche a Carpi l’attenzione resta altissima, per garantire la sicurezza dei cittadini e degli operatori, soprattutto adesso che stanno riprendendo, gradualmente, le attività ordinarie in ambito chirurgico, di degenza e di specialistica ambulatoriale. Già da diverse settimane i reparti di Medicina interna – dedicati al ricovero dei pazienti Covid durante la Fase 1 – hanno ripreso la propria attività, mentre da pochi giorni sono ricominciate visite ed esami ordinari di alcune specialità, secondo un calendario definito che tiene conto delle nuove esigenze di sicurezza e riduzione del rischio di contagio. Anche l’attività chirurgica – prima rivolta esclusivamente alle urgenze – sta ampliando la gamma di interventi, raggiungendo al momento la soglia dell’80% dei volumi pregressi.

Diverse le novità organizzative introdotte per migliorare l’approccio del cittadino con il proprio ospedale: nei tre principali varchi d’accesso (all’ingresso di via Molinari e ai Poliambulatori 1 e 2) sono presenti postazioni filtro con personale dedicato che si occupa della misurazione della temperatura, del controllo della mascherina e dell’igienizzazione delle mani con gel idroalcolico, oltre a indirizzare i cittadini nei percorsi interni. Percorsi chiaramente definiti tramite apposita segnaletica, verticale e orizzontale, che guidano nella corretta direzione per evitare assembramenti, soprattutto nelle scale e negli ascensori.

In un’ottica di massima precauzione, inoltre, ogni paziente ricoverato viene preventivamente sottoposto a tampone per verificare l’eventuale positività al coronavirus. A questo scopo sono state individuate due aree di isolamento per i pazienti ricoverati in attesa dell’esito del tampone: una in Medicina d’Urgenza per i sintomatici e una in Lungodegenza per gli asintomatici. In qualunque momento, in caso di recrudescenza dell’epidemia, il Ramazzini è pronto a riorganizzarsi per tornare a offrire l’assistenza necessaria. Resta inoltre in funzione il percorso dedicato con pre-triage al Pronto Soccorso. Rimane importante accedere al PS solo in caso di reale bisogno e seguire con attenzione tutte le indicazioni degli operatori sia in PS che agli altri varchi d’accesso, questo a protezione dei cittadini stessi oltre che degli operatori impegnati nell’assistenza.

“Con la dimissione della nostra ultima paziente Covid si chiude ufficialmente per noi la fase di trattamento dell’emergenza Coronavirus ma resta pur sempre aperta, e continuerà presumibilmente ancora per molto tempo, la fase di prevenzione delle infezioni da Covid. Questo risultato, ottenuto grazie all’impegno e al lavoro di tutti gli operatori del Ramazzini che non mi stancherò mai di ringraziare, è d’adesso in avanti il nostro obiettivo principale. Pertanto tutta l’organizzazione del pronto soccorso e della Medicina d’urgenza di Carpi rimane improntata a rilevare pazienti infetti prima che vengano ricoverati in ospedale”.

“È un momento particolarmente importante per il Ramazzini – dichiara Andrea Ziglio, referente della direzione medica del Ramazzini –, perché siamo entrati nella delicata fase di ripresa delle attività, con modalità e approcci del tutto nuovi. Zero pazienti Covid ricoverati è un grande traguardo, che però dev’essere al contempo un punto di partenza per guardare al domani con ottimismo e consapevolezza. Lo sforzo immane di tutti gli operatori, che anche io ringrazio uno a uno, ha prodotto i frutti che speravamo: ora bisogna continuare a lavorare con la stessa serietà e competenza che contraddistinguono da sempre questo ospedale e i suoi professionisti”.