FORLÌ-CESENA – I 18 Comuni montani della Provincia di Forlì-Cesena hanno fatto squadra ed hanno presentato alla Regione Emilia-Romagna un corposo progetto di sviluppo territoriale a lungo termine, con il quale ambiscono a candidarsi alla Strategia Territoriale Integrata per le aree montane e interne (STAMI), nell’ambito dei programmi di finanziamento europeo 2021-2027.
“Greenways 2030: l’Appennino di Forlì-Cesena connesso, attrattivo e sostenibile!” è l’idea guida della strategia unica che i 18 Comuni montani della Provincia di Forlì-Cesena (Bagno di Romagna, Sarsina, Verghereto, Mercato Saraceno, con i Comuni di Civitella di Romagna, Dovadola, Galeata, Meldola, Modigliana, Portico e San Benedetto, Predappio, Premilcuore, Rocca San Casciano, Santa-Sofia e Tredozio, Borghi, Roncofreddo, Sogliano al Rubicone) hanno concertato per andare alla ricerca dei finanziamenti europei di sviluppo e coesione territoriale (PR FESR, FSE, FSC, FEASR, FEAMPA), al fine di creare un assetto territoriale strutturato, il cui denominatore comune è rappresentato dal miglioramento della qualità della vita servizi per le persone che vi abitano.
Si tratta di un importante lavoro di concertazione e creazione di una strategia unitaria di sviluppo del territorio dell’Appennino forlivese e cesenate, che ambisce ad intercettare un programma di finanziamenti per sviluppare e rafforzare in modo integrato il tessuto socio economico delle aree montane e interne – dichiarano i due consiglieri provinciali con delega alle Aree Interne, Marco Baccini Sindaco di Bagno di Romagna e Daniele Valbonesi Sindaco di Santa Sofia.
Incubatore di questa corposa sinergia tra i diversi territori che afferiscono alle 3 diverse Unioni della Valle del Savio, della Romagna Forlivese e del Rubicone e Mare, è stato l’Ente provinciale di Forlì-Cesena, coadiuvato dall’Ufficio Progetti Europei dell’Unione Valle del Savio.
Il titolo “Greenways 2030: l’Appennino di Forlì-Cesena connesso, attrattivo e sostenibile!” – spiegano Baccini e Valbonesi – vuole descrivere una connessione ampia ed integrata di progetti, il cui obiettivo è quello di rendere il territorio montano dell’Appennino reattivo di fronte agli enormi cambiamenti che il mondo sta vivendo, attraverso l’attivazione di una serie di obiettivi volti a contrastare lo spopolamento, ad incentivare l’imprenditoria ed a creare condizioni per nuovi investimenti, a sviluppare il reticolo della connessione digitale a tutti i livelli, a far esplodere il sistema turistico con connessioni dei servizi e un programma di promozione e marketing, ad avvicinare i servizi primari ai cittadini, dalla sanità all’educazione ed alla formazione professionale.
In particolare – continuano i due consiglieri provinciali – 8 sono i marco obiettivi di questa più ampia strategia composta da una serie numerosa ed integrata di azioni da sviluppare: 1) Ciclovie, benessere e marketing territoriale, che comprende lo sviluppo di un nuovo asset turistico innovativo attraverso la creazione di un reticolo di ciclovie e nuovi servizi, al fine di attrarre nuovi flussi e nuovi modelli di business e di imprenditoria locale; 2) Valorizzazione e promozione dei Cammini, funzionale alla creazione di nuovi prodotti turistici; 3) Rigenerazione dei borghi per migliorare la qualità della vita e la coesione delle Comunità con nuovi spazi per promuovere la socialità e la partecipazione; 4) Superamento del digital divide con investimenti in infrastrutture digitali ed accompagnamento nella formazione di nuove competenze; 5) Valorizzazione delle filiere locali, quale progetto per sviluppare nuove pratiche per la gestione delle attività imprenditoriali nei vari settori, dall’agricoltura all’industria; 6) Cura del patrimonio naturale e del paesaggio, con la previsione di investimenti per la manutenzione del territorio, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la valorizzazione delle risorse di biodiversità; 7) Inserimento lavorativo e costruzione di un sistema di formazione innovativo, con lo scopo di trattenere i giovani anche grazie a nuovi mestieri ed al rafforzamento delle competenze; 8) Potenziamento dei servizi di territorio, con priorità per quelli della sanità, in un sistema di reticolo che prevede il rafforzamento delle strutture esistenti, l’attivazione di servizi di domiciliarità e la qualificazione dei servizi di telemedicina.
Oltre al valore concreto di aver condiviso una strategia unitaria e di ampio raggio per la candidatura ai programmi europei – commentano Baccini e Valbonesi – assume un significato di rilievo la condivisione politica tra tutti i Sindaci ed i Comuni ad avere una progettualità condivisa e strategica per migliorare le condizioni di vita delle nostre Comunità montane, che ha trovato nella Provincia il punto di sintesi e di coordinamento.
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