PARMA – Con voti unanimi la Giunta Comunale ha approvato ieri la stipula dell’accordo di collaborazione tra la Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna e il Comune di Parma per il passaggio a quest’ultimo della gestione della Camera di San Paolo e della Cella di Santa Caterina.
L’accordo, che avrà durata decennale, vedrà il Comune di Parma, già proprietario dell’intero complesso denominato Monastero di San Paolo – comprensivo anche della Camera di San Paolo e della Cella di Santa Caterina – assumersene anche la complessiva gestione, assolvendo agli obblighi di manutenzione ordinaria e straordinaria, dando così seguito al progetto di restauro e valorizzazione culturale già da tempo avviato dall’Amministrazione Comunale e portando avanti gli interventi di manutenzione e restauro programmati dalla Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna con l’aiuto di altri enti e associazioni locali.
“Una grande responsabilità ma soprattutto una grande soddisfazione – dichiara l’assessore alla Cultura Michele Guerra – Nelle difficoltà che il mondo culturale sta vivendo in questi mesi, credo che il passaggio della Camera di San Paolo al Comune possa considerarsi davvero una delle migliori eredità di Parma 2020. Il titolo di Capitale ci ha dato una autorevolezza diversa: il Ministero ha colto l’importanza di rendere accessibile questo straordinario luogo e ha dato fiducia all’Amministrazione Comunale. Una fiducia che ci siamo guadagnati grazie alla capacità progettuale dimostrata anche nei piani di valorizzazione pensati per la Camera. L’obiettivo – prosegue l’Assessore – è di unificare gli orari della Camera di San Paolo a quelli dei musei civici aperti tutti i giorni (eccetto uno alla settimana) e permettere a questo luogo di tornare in stretto dialogo con gli altri spazi culturali del Complesso di San Paolo, dalla Pinacoteca Stuard e il Castello dei Burattini – Museo Giordano Ferrari alle Biblioteche “Ugo Guanda” e Internazionale “Ilaria Alpi”, in un’ottica di polo museale integrato dove le camere affrescate da Correggio e Araldi e la Cella di Santa Caterina rappresentano sicuramente il fulcro storico-artistico dell’intero complesso monastico”.
“Il museo, commenta l’architetto Giorgio Cozzolino da pochi mesi a capo della Direzione Regionale, ha raggiunto degli elevati standard qualitativi che il Comune di Parma, con la supervisione della Direzione Regionale Musei dell’Emilia-Romagna, si impegna a mantenere ed incrementare nei prossimi anni. È un passaggio fondamentale – conclude il direttore Cozzolino, per concretizzare una fattiva forma di collaborazione con l’Amministrazione nell’obiettivo comune di una sempre più ampia fruizione ed accessibilità dell’eccezionale patrimonio culturale cittadino”.
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