RIMINI – E’ stato un confronto attualissimo quello avvenuto martedì sera nella suggestiva cornice della Colonia Bolognese. Un appuntamento organizzato nell’ambito del progetto di rigenerazione urbana dell’ex colonia, dall’associazione ‘II Palloncino Rosso’, ‘AIC’ Associazione Italiana Calciatori e ‘Sportellate’, a cui hanno partecipato Matteo Marani giornalista e autore di un libro dedicato all’allenatore ebreo ungherese, Daniele Adani, ex calciatore, Luca Zamagni e Gian Luca Brasini, presente sia come sportivo che come Assessore allo sport del Comune di Rimini.
“Si tratta di un personaggio unico – ha sottolineato L’Assessore
Gian Luca Brasini – sia per la vicenda sportiva sia per l’oblio in cui
lui e la sua famiglia si sono ritrovati. Tutto questo nonostante i successi conseguiti grazie a delle capacità uniche di innovazione che Wiesz aveva portato in quegli anni nei metodi di allenamento. Credo che la straordinaria ricerca fatta da Matteo Marani, per ricucire una storia che nessuno ricordava, sia un gesto di
grande generosità. Una storia che non c’era più perché era caduta
nell’oblio, un filo interrotto che adesso è stato riallacciato
restituendo dignità e memoria ad un’intera famiglia vittima di una follia che non dobbiamo dimenticare. Arpad Weisz era stato premiato dall’allora primo ministro Benito Mussolini per i successi sportivi e
l’anno successivo cacciato da nostro paese a cause delle assurde leggi razziali emanate dallo stesso governo nel 1938 .
Ora come in quegli anni lo sport è quotidianamente vittima di atteggiamenti discriminatori e razzisti verso chiunque sia diverso, per disabilità, condizioni sociali e provenienza. Lo sport invece è l’ambito dove chiunque sia coinvolto attivamente, in particolare i più piccoli, non percepisce queste presunte differenze. Ma voglio continuare a credere che il movimento sportivo, nella maggioranza dei casi, abbia i fondamentali solidi e che sia capace di produrre gli anticorpi per reagire alla stupidità di pochi. Se mi si chiedesse cosa mi preoccupa maggiormente riguardo al contesto attuale risponderei che non è tanto lo sparuto gruppo di cretini che fa i cori razzisti allo stadio, ma piuttosto le scene quotidiane di genitori che inveiscono, nei campi di periferia, contro gli arbitri o che complottano verso allenatori che non valorizzano sufficientemente i propri figli, ovviamente presunti campioni.
E’ solo creando modelli positivi e isolando queste sacche di assenza di valori che possiamo pensare che lo sport possa essere immune da qualsiasi forma di discriminazione”
BOLOGNA - Protagonista, quest’anno, della seconda giornata di Cersaie è stata la Conferenza Stampa Internazionale…
Sarà doppia sfida Italia-Slovenia per l’accesso ai quarti PARMA - Oltre cento dei partecipanti alla…
Presentati i servizi dell’Ateneo e della città dedicati ai quasi 400 studenti e studentesse a…
PIACENZA - Tutto pronto per la Notte dei Ricercatori al Laboratorio Aperto nella ex chiesa…
PARMA - La rassegna “Quartieri in festa” fa tappa nel quartiere San Leonardo sabato 28 e…
GATTEO (FC) - Era considerato tra i favoriti e Lorenzo D’Altri non ha tradito le…
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Emilia Romagna News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Contatti - Archivio news - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter