Buscaglia: “Dobbiamo avere il desiderio di rendere speciale questa sfida”

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REGGIO EMILIA – Si avvicina il match contro la Reyer Venezia, in programma domenica alle 18.30 al PalaBigi di via Guasco.
Coach Maurizio Buscaglia ha incontrato ieri la stampa locale, presentando così la gara.

“Innanzitutto, vorrei fare le congratulazioni a Simone Fontecchio e alla sua compagna Rosa per la nascita della piccola Bianca – ha affermato Buscaglia – la aspettavamo da giorni e c’è una famiglia piena di zii biancorossi pronta ora ad abbracciarla”.

“Parlando di pallacanestro invece – prosegue il coach – in primis voglio complimentarmi con le quattro italiane, tra cui anche la nostra prossima avversaria, che nei giorni scorsi si sono qualificate alle Top 16 di Eurocup. Credo sia un segnale importante di qualità e del livello di gioco espresso e penso inoltre che sia un aspetto che deve stimolare tutto il movimento a continuare a crescere. Venezia in particolare ha superato brillantemente un girone molto tosto: questo testimonia ovviamente la grande forza del loro organico. Da parte nostra, c’è tanta voglia di fare una bella partita contro una “big”, di prendere spunto dagli ultimi minuti del confronto contro Trieste e ripartire da lì, di affrontare con calma e lucidità anche gli alti e bassi all’interno delle gare stesse, un aspetto su cui stiamo lavorando tanto in settimana. Dobbiamo avere il desiderio di rendere speciale questa sfida, perchè avremo di fronte a noi i campioni in carica”.

“La Reyer è una squadra grande e grossa – conclude Buscaglia – che occupa spazio in entrambe le metà campo. Servirà uno sforzo ancora maggiore da parte della nostra difesa. Hanno 13-14 giocatori tutti coinvolti, sfruttano molto bene il campo in lunghezza ed in larghezza: hanno armi importanti a livello di talento sia sul perimetro che in post-basso. Al di là di quello che sarà il piano partita, dobbiamo essere molto concentrati su noi stessi: continuare ad impattare bene la gara, stare più e meglio alle corde nei momenti in cui i nostri avversari fanno dei break, in modo da avere poi la capacità tecnica e soprattutto emotiva di recuperarli”.