EMERGENZA CORONAVIRUS – Nota del 7 aprile 2020
FERRARA – Procede la raccolta telefonica delle domande per i Buoni Spesa per le famiglie economicamente danneggiate dall’emergenza sanitaria e oggi gli uffici hanno assegnato i primi 6152 buoni.
Con le 299 domande raccolte ieri (7-4-2020) salgono già a oltre 1000 le famiglie che hanno richiesto di poter utilizzare il contributo per acquisti alimentari nei negozi convenzionati (il cui elenco completo sarà disponibile da oggi sul sito del Comune). Nel pomeriggio di oggi gli uffici hanno completato l’analisi di 704 posizioni (quelle raccolte nei primi tre giorni di apertura dello sportello) e di queste 536 sono rientrate tra le aventi diritto secondo i parametri prefissati, per un ammontare totale di 6152 di Buoni Spesa del valore di 123.040 euro, con una media di 229 euro per famiglia.
A partire da mercoledì 8 aprile alle ore 12 tutti i cittadini che erano stati presi in carico verranno ricontattati da personale Asp per la comunicazione sull’esito della domanda di assegnazione dei Buoni, sia in caso che la domanda sia andata a buon fine sia che non sia stata ritenuta valida.
E’ importante che le linee attivate per il servizio rimangano a disposizione di chi deve ancora perfezionare la richiesta, chi ha già fatto domanda è pertanto invitato a non ricontattare gli uffici per conoscere l’esito, ma ad attendere di essere richiamato dagli stessi.
I buoni verranno, in ogni caso, consegnati a domicilio dei beneficiari, previo avviso a partire dalle ore 12.00.
Nella giornata di ieri sono state raccolte altre 299 richieste.
Di queste 5 da parte di cittadini non residenti nel Comune di Ferrara, 211 italiani, 10 UE, 62 fuori UE, 8 titolari di carta di soggiorno. Sul totale dei chiamanti 179 erano donne. Il richiedente più anziano è del 1939, il più giovane 1999 e sono 10 gli over 65 anni
Tra i cittadini presi in carico per la valutazione 33 sono titolari di reddito di cittadinanza, 7 titolari di trattamenti pensionistici, 53 titolari di altri sussidi, 15 disoccupati, 43 cassintegrati, 14 precari, 1 interinali, 71 senza ammortizzatori sociali, 10 stagionali, 19 nuclei monogenitoriali con minori, 20 nuclei familiari con disagio economico per sospensione di attività imprenditoriale o professionale e 15 con componenti afflitti da disabilità o gravi patologie.