Modena

Buoni mobilità per chi va al lavoro in bici o in monopattino

Parte a Modena il “Bike to work”, progetto cofinanziato dal Ministero per incentivare spostamenti casa-lavoro sostenibili e portare benefici in termini di salute

MODENA – Chi va al lavoro in bicicletta, con un monopattino o una bici elettrici, tra poco potrà “guadagnare” 15 centesimi di euro per ogni chilometro percorso in buoni mobilità. A Modena parte, infatti, l’iniziativa “Bike to work”, che mira a incentivare l’uso della bicicletta negli spostamenti casa-lavoro, appunto, con la distribuzione di buoni sulla base dei chilometri percorsi e delle emissioni di CO2 risparmiate, associata ad una analisi dei benefici sanitari che ne derivano.

L’iniziativa sarà lanciata domenica 27 settembre, nel corso di “Domenicambiente”, la giornata dedicata alla mobilità sostenibile, dall’assessora comunale alla Mobilità sostenibile Alessandra Filippi. Nei prossimi giorni verrà pubblicato il bando per raccogliere le adesioni dei primi 500 partecipanti all’iniziativa, che è rivolta a tutti i lavoratori maggiorenni che vivono e lavorano a Modena, che vivono in città e hanno sede lavorativa in altri Comuni e che vivono in altri Comuni ma hanno sede lavorativa a Modena.

Nell’arco dei due anni del progetto si prevede di erogare complessivamente 12 mila buoni mobilità a complessivi 1000 beneficiari (500 ogni anno) per un totale di circa 280 mila euro. I buoni, per una durata minima di 12 mesi, verranno riconosciuti solo sui chilometri percorsi nel territorio comunale modenese (un minimo trimestrale di 30 chilometri) e verranno erogati trimestralmente con bonifico fino a un massimo di 30 euro al mese. L’incentivo pubblico, calcolato sui chilometri percorsi, potrà essere integrato dalle aziende private che decideranno di aderire.

L’iniziativa, in linea con l’obiettivo del Pums di promuovere la mobilità sostenibile, è una delle azioni previste dal più complessivo progetto “Bike to work”, volto a favorire modalità di spostamento casa-lavoro sostenibili e sane, che è stato promosso dal Comune di Modena insieme ad altri soggetti del territorio e ha ottenuto un cofinanziamento statale di 608 mila euro. Il contributo al progetto è stato assegnato dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio, nell’ambito del Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile, a fronte di un investimento da parte dell’Amministrazione comunale in attività di progettazione e in infrastrutture già realizzate o in corso di realizzazione (percorsi ciclabili, depositi protetti) pari a 2 milioni 267 mila euro. Altri 289 mila euro arrivano invece dagli altri partner pubblici e privati.

Per ottenere i buoni mobilità, chi sarà selezionato con il bando (sarà creata una graduatoria sulla base dell’ordine di ricezione delle domande di partecipazione) dovrà registrarsi al Bike to work e scaricare sul proprio telefono l’app Wecity, in grado di individuare gli spostamenti sostenibili e di calcolare crediti proporzionali alle minori emissioni di CO2 che l’utente potrà spendere per ottenere premi e sconti su prodotti e servizi di varia natura.

L’iniziativa prevede infatti un meccanismo di certificazione delle emissioni di CO2 e l’analisi dei benefici sanitari che ne derivano, tramite lo strumento on line Heat (Health Economic Assessment Tool) dell’Oms, questionari e sessioni di valutazione di performance fisica, attraverso la collaborazione tra gli enti e i settori che si occupano di salute, pianificazione della mobilità, trasporti e ambiente. Partner del progetto, che vede l’Amministrazione come capofila, sono Ausl, Arpae Emilia-Romagna, Csef dell’Università degli studi di Napoli Federico II, Euromobility, associazione Rete Italiana Città Sane Oms, Fiab Modena, WeCity srl, Seta spa, Aess.

Tra le altre azioni messe in campo nell’ambito del progetto “Bike to work”, la distribuzione di biciclette pieghevoli ai dipendenti Seta e in futuro a utenti abbonati annuali, l’incremento delle dotazioni di parcheggi per biciclette, la realizzazione di nuovi percorsi ciclabili protetti e iniziative di promozione e sensibilizzazione della mobilità attiva.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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