FORLÌ-CESENA – RIMINI – Nell’anno 2020 aumentano le domande di brevetto italiane pubblicate dall’European Patent Office (EPO) nell’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini: aumento che risulta essere superiore alla variazione regionale, peraltro negativa, e a quella nazionale. Sono soprattutto le imprese i soggetti che presentano più domande, rispetto alle persone fisiche, con “tecniche industriali e trasporti” che assorbono più della metà della capacità innovativa made in Italy; buona la percentuale dei brevetti pubblicati da EPO riferiti alle Key Enabling Technologies (KET), cosiddette tecnologie abilitanti, con la categoria interamente rappresentata dalla “manifattura avanzata”.
“La crescita dei brevetti a livello europeo, nell’anno di inizio della pandemia, rappresenta un buon auspicio per il rilancio dell’economia italiana. I brevetti infatti, da un lato, sono il principale strumento di protezione della proprietà intellettuale, dall’altro, sono uno dei principali indicatori dell’investimento in creatività, ricerca ed innovazione, e sono sempre più utilizzati come indicatore tecnologico – dichiara Roberto Albonetti, Segretario Generale della Camera di commercio della Romagna –. Anche a livello nazionale, la nostra regione, l’Emilia-Romagna, occupa una posizione di primissimo piano. Nel 2021 le proiezioni confermano per le province di Forlì-Cesena e Rimini il trend in crescita dei depositi di invenzioni, disegni e modelli. Il settore della proprietà industriale è attentamente presidiato dalla Camera di commercio della Romagna, sono tre i presidi territoriali nelle sedi di Forlì, Cesena e Rimini, con assistenza qualificata a supporto della procedura telematica di deposito”.
Brevetti Europei: aggregato Romagna – Forlì-Cesena e Rimini
Nell’anno 2020 le domande di brevetto italiane pubblicate dall’EPO nell’area Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) sono state pari a 62 (8,8% del totale regionale), con un incremento del 18,6% rispetto al 2019; aumento che risulta essere superiore alla variazione, negativa, regionale (-5,1%) e a quella, positiva, nazionale (+5,3%).
Riguardo alla tipologia di richiedente, ben 55 brevetti europei sui complessivi 62 si devono alle imprese, 7 a soggetti privati e nessuno agli enti di ricerca.
Più della metà delle invenzioni riguarda il campo tecnologico “tecniche industriali e trasporti” (33 brevetti); seguono, nell’ordine, “necessità umane” (15 brevetti), “fisica” (6), “elettricità” (4), “costruzioni fisse” (3) e “meccanica, illuminazione, riscaldamento, armamenti e salvataggio” (1).
Risultano 26, invece, i brevetti europei che si riferiscono alle KET, ovvero le tecnologie che la Commissione Europea ha definito abilitanti a tutti gli effetti, tutti afferenti alla “manifattura avanzata” (automazione e robot).
Brevetti Europei: focus provinciale Forlì-Cesena
Nell’anno 2020 le domande di brevetto italiane pubblicate dall’EPO in provincia di Forlì-Cesena sono state pari a 27 (3,8% del totale regionale), con un deciso incremento, pari a +43,7%, rispetto al 2019; aumento che risulta essere superiore alla variazione, negativa, regionale (-5,1%) e a quella, positiva, nazionale (+5,3%).
Nel confronto con le altre province emiliano-romagnole, Forlì-Cesena occupa solo il settimo posto per numerosità dei brevetti europei (davanti a Piacenza e Ferrara); tuttavia, la provincia forlivese è quella che fa segnare, in regione, la maggiore crescita annua, in un contesto dove solo quattro province su nove fanno registrare incrementi (Ferrara in particolare, Bologna, Rimini e, appunto, Forlì-Cesena).
Riguardo alla tipologia di richiedente, ben 22 brevetti europei sui complessivi 27 si devono alle imprese, 5 a soggetti privati e nessuno agli enti di ricerca.
Praticamente, la metà delle invenzioni riguarda il campo tecnologico “necessità umane” (13 brevetti); seguono, nell’ordine, “tecniche industriali e trasporti” e “fisica” (4 brevetti per ciascuno), “elettricità” (3), “costruzioni fisse” (2) e “meccanica, illuminazione, riscaldamento, armamenti e salvataggio” (1).
Risultano 6, infine, i brevetti europei che si riferiscono alle KET, ovvero le tecnologie che la Commissione Europea ha definito abilitanti a tutti gli effetti, tutti afferenti alla “manifattura avanzata” (automazione e robot).
Brevetti Europei: focus provinciale Rimini
Nell’anno 2020 le domande di brevetto italiane pubblicate dall’EPO in provincia di Rimini sono state pari a 35 (5,0% del totale regionale), con un incremento del 4,7% rispetto al 2019; aumento che risulta essere superiore alla variazione, negativa, regionale (-5,1%) ma inferiore a quella, positiva, nazionale (+5,3%).
Nel confronto con le altre province emiliano-romagnole, Rimini occupa il quinto posto per numerosità dei brevetti europei (dopo Bologna, Modena, Reggio Emilia e Parma); quarta posizione, invece, in termini di crescita annua (dopo, rispettivamente, Forlì-Cesena, Ferrara e Bologna), in un contesto dove solo quattro province su nove fanno registrare incrementi.
Riguardo alla tipologia di richiedente, ben 33 brevetti europei sui complessivi 35 si devono alle imprese, 2 a soggetti privati e nessuno agli enti di ricerca.
Proseguendo, la stragrande maggioranza delle invenzioni riguarda il campo tecnologico “tecniche industriali e trasporti” (29 brevetti); seguono, nell’ordine, “necessità umane” e “fisica” (2 brevetti per ciascuno), “elettricità” e “costruzioni fisse” (1 per ciascuno).
Risultano 20, infine, i brevetti europei che si riferiscono alle KET, ovvero le tecnologie che la Commissione Europea ha definito abilitanti a tutti gli effetti, tutti afferenti alla “manifattura avanzata” (automazione e robot).