MODENA – Il bosco di pini strobo di Marzaglia si trova su un’area di proprietà comunale sulla quale, a partire dalla fine degli anni ’70, è stato realizzato un impianto sperimentale di arboricoltura da legno, finanziato e gestito dalla Provincia di Modena. Oggi l’impianto è giunto al termine di quello che i tecnici chiamano “turno vegetativo” e sta rapidamente deperendo: “Per far fronte alla situazione, che si è particolarmente aggravata negli ultimi anni, alcune azioni sono state già avviate e altre sono programmate a partire dall’inizio del 2016”. Lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente del Comune di Modena Giulio Guerzoni rispondendo, nel Consiglio comunale di giovedì 10 dicembre, a un’interrogazione di Marco Chincarini (Per me Modena) sul bosco di pini strobo situato vicino all’autodromo e all’area di campeggio di Marzaglia. Nell’interrogazione il consigliere chiedeva informazioni sui piani di intervento previsti nell’area e “se e quando sia prevista l’apertura alla fruizione da parte della cittadinanza”.
L’area ha una destinazione urbanistica ad Are, cioè Area di riequilibrio ecologico, e a bosco, “gli interventi necessari – ha spiegato Guerzoni – devono quindi essere eseguiti con tecniche particolari di salvaguardia della flora e della fauna presenti e richiedono l’approvazione e il cofinanziamento dei lavori da parte della Provincia e soprattutto della Regione”. Nel corso del 2014-2015, con un intervento inserito tra le opere di mitigazione poste in carico a Vintage, la società titolare del Centro di guida sicura, sono stati abbattuti e rimossi gli alberi più prossimi alla strada Pomposiana e alla strada di accesso al Caravan club. All’inizio del 2016 il Comune sottoporrà alla Regione, per ottenere un finanziamento, un progetto che mantiene la destinazione a bosco dell’area ma modifica la composizione specifica delle piante per conferirgli caratteristiche più naturali. L’elemento principale del progetto è l’abbattimento di tutti gli alberi secchi o con evidenti segni di deperimento, salvaguardando al contempo la flora di rinnovamento presente sull’area. Nella fase di avvio dei progetti per la trasformazione dell’area, il Caravan club collaborerà con il Comune osservando, durante le sue attività, una zona di rispetto dal bosco non inferiore ai 20 metri.
“Non appena ultimati i lavori di ripulitura dalle piante secche – ha concluso l’assessore – si potrà avviare la fase successiva di rinnovamento del bosco e di rinaturalizzazione dell’area e sarà possibile attivare una serie di azioni volte alla fruizione del bosco da parte della cittadinanza garantendo la sicurezza delle persone”.
Nella replica il consigliere Chincarini si è dichiarato non soddisfatto della risposta “perché non definisce i tempi precisi degli interventi. Capisco che ci sono difficoltà tecniche ma vorrei che il Comune si attivasse, soprattutto con la Provincia, per affrettare i tempi”.
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