PIACENZA – Si svolgerà dal 18 al 23 settembre la decima edizione della Borsa del Turismo Fluviale e del Po – Presenti all’evento 25 tour operator europei provenienti da 16 Paesi che parteciperanno (venerdì 20 settembre a Guastalla) al Workshop con operatori turistici dell’offerta – Il 18 e 19 settembre i tour operator saranno nel piacentino alla scoperta della città e delle terre bagnate dal Po – Nel 2018, nell’area Po di Piacenza le presenze sono state 405.500 (75,3% delle presenze di tutta la provincia).
In occasione della Borsa del Turismo Fluviale e del Po i 25 buyer internazionali accreditati saranno nel piacentino per due educational. Il primo eductour, “Alla scoperta della provincia di Piacenza, tra storia, natura e tipicità del territorio”, è dedicato a Castel San Giovanni e a Villa Braghieri Albesani. Il secondo “Piacenza e la Bassa Piacentina: viaggio nella storia e nelle terre del Po”, coinvolgerà il centro storico di Piacenza, il Castello di San Pietro in Cerro e un’escursione in barca sul Po fino all’Isola Serafini.
Da dieci anni la Borsa del Turismo Fluviale e del Po mette in vetrina come prodotto turistico la ricchezza ambientale e artistica dei territori attraversati dal Grande Fiume. L’evento, nato nel 2010 con l’intento di lanciare il “prodotto turistico Po”, è in programma dal 18 al 23 settembre a Guastalla e lungo le terre emiliano romagnole bagnate dal Po. All’edizione del decennale – dedicata alla vacanza slow lungo il grande fiume d’Italia – saranno presenti 25 tour operator europei interessati al turismo “lento”, che parteciperanno, venerdì 20 settembre a Guastalla, al consueto Workshop con gli operatori dell’offerta provenienti dalle regioni attraversate dall’asta del Po. In calendario anche quattro educational tour per i buyer, due convegni tematici e numerosi appuntamenti aperti al pubblico.
I buyer specializzati presenti provengono da Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia, Scandinavia, Spagna, Svizzera e Ungheria e sono interessati a commercializzare, tramite i propri cataloghi e portali turistici, vacanze “slow” declinate su cicloturismo, vacanza attiva, passeggiate a cavallo, enogastronomia tipica, trekking e contatto con la natura nelle terre del Po.
La Borsa del Turismo Fluviale e del Po è promossa da Confesercenti Emilia Romagna, Unione dei Comuni della Bassa Reggiana, Camera di Commercio di Reggio Emilia, Apt Servizi Emilia Romagna, Destinazioni Turistiche Emilia e Romagna e ha il patrocinio di MIPAAFT (Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e del turismo), Enit, Regione Emilia Romagna, Provincia di Reggio Emilia, Comune di Piacenza, di Castel San Giovanni e dei diversi Comuni coinvolti nell’evento.
“I 10 anni di vita della Borsa del Po – dichiara il Presidente di Iniziative Turistiche e Direttore di Confesercenti Emilia Romagna, Marco Pasi – rappresentano un risultato importante per tutto il sistema turistico delle zone interessate e hanno contribuito in modo determinante a creare il Grande Fiume come meta turistica e questo grazie all’impegno di Confesercenti, della Regione Emilia-Romagna, delle Istituzioni del territorio e della Destinazione Turistica Emilia. Occorre, però, oggi continuate a investire in politiche di sviluppo e di promozione, per rendere questo territorio un esempio di sintesi tra sostenibilità ambientale e capacità imprenditoriale ed essere proposto sui mercati turistici internazionali”.
“Il fatto che anche la decima edizione della Borsa del Turismo Fluviale e del Po coinvolga il piacentino – commenta il Presidente di Confesercenti Piacenza, Nicola Maserati – è motivo di orgoglio e soddisfazione per il sistema di imprese che rappresentiamo ed esprime un ottimo esempio di come la collaborazione fra pubblico e privato permetta di raggiungere risultati importanti nella valorizzazione delle eccellenze del territorio, nelle possibilità della sua commercializzazione e nel miglioramento continuo della qualità del prodotto”.
Positivi i trend di crescita di questa offerta turistica
In base ai dati elaborati dal Centro Studi Turistici di Firenze, nel 2018, nei comuni dell’area Po dell’Emilia Romagna presenti nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Ferrara, sono stati registrati (con una permanenza media di 4,1 notti) 847.915 arrivi e 3 milioni e 434.803 presenze. Se si considerano i dati nell’arco temporale di un biennio, si nota come si sia registrata una crescita percentuale del +8,8% degli arrivi e del +11,1% delle presenze. In crescita sia i mercati nazionali (+279.000 presenze), sia quelli esteri (+64.000 presenze). Nel 2018 il 63,4% delle presenze sono state generate da turisti nazionali, con una durata media del soggiorno di 3,8 notti, mentre il 36,6% sono risultati di provenienza dai mercati esteri, con una durata media del soggiorno di 4,6 notti. L’Area Po dell’Emilia Romagna conta 3.900 imprese ricettive, di cui 148 alberghi, per oltre 52.000 posti letto, di cui 9.678 negli alberghi. Per quel che riguarda la ricettività extralberghiera, il 54,9% della capacità ricettiva è rappresentato da campeggi e villaggi turistici.
Nell’area del Po piacentino, sono state registrate 405.500 presenze (sono state 361.300 nel 2017) pari al 75,3% del totale delle presenze di tutta la provincia, con un 72,1% di italiani ed un 27,9% di stranieri. Gli esercizi ricettivi sono 152 con una capacità di 3.168 posti letto.
10 anni di business turistico sul turismo fluviale
Per far conoscere la ricca offerta di turismo fluviale dell’Emilia Romagna, nelle nove edizioni precedenti, la Borsa del Turismo Fluviale e del Fiume Po ha promosso 33 educational tour con buyer esteri, mentre i diversi workshop specializzati hanno visto la partecipazione di 1.242 operatori turistici del territorio e di 187 tour operator internazionali provenienti da diversi paesi europei e internazionali come, ad esempio, Cina, Russia, Stati Uniti.
In particolare le precedenti edizioni della Borsa hanno registrato, a dimostrazione dell’interesse dell’iniziativa, oltre 21.000 contatti commerciali, per un giro d’affari stimato in 8,3 milioni di euro.
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