BOLOGNA –BIBLIOTECA SALABORSA
Martedì 17 ottobre alle 18 in Piazza Coperta, Bruno Damini parla del suo libro
BORÌDOLA! Ai bambini che saremo – EDIZIONI MINERVA, Narrativa
con Moni Ovadia
Una volta raggiunta la capienza massima consentita non sarà possibile entrare e sostare in piedi.
L’incontro fa parte della rassegna Le Voci dei libri organizzata dal Comune di Bologna, Bologna Biblioteche, Biblioteca Salaborsa e Coop Alleanza 3.0 in collaborazione con Librerie.coop e gode del Patrocinio del Centro per il libro e la lettura del MiC – Ministero della Cultura, con il contributo di Bper Banca.
L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming anche sul canale YouTube di Bologna Biblioteche
Boridola! di Bruno Damini è un’opera stupefacente per grazia, incantevole ironia e una qualità che ritengo tanto preziosa quanto rara, quella di sfuggire ad una facile etichetta. Per i lettori grandi e piccini la lettura di Borìdola sarà di grande godimento e ammaestramento e, se leggeranno ad alta voce, cosa che raccomando, provvedano alla presenza di animali. Gli gnomi ci saranno anche se non visti.
Dalla postfazione di Moni Ovadia
Dove ci sono bambini, c’è un’età dell’oro
Novalis
Sul palcoscenico della mia infanzia il grido Borìdola! fermava il tempo e gettava scompiglio fra noi bambini intenti a giocar giochi che non ci son più. Borìdola è oggi la scrittura che disperde la memoria fra pagine dove accadono cose che non si debbono spiegare, come nella vita, sogni o favole, animali più pensanti degli umani, famosi favolisti, tutti a lasciar tracce d’inchiostro per far lavorare la fantasia, come i giochi da ragazzi. Borìdola! è un grido libertario che genera il caos, lanciando nugoli di parole a svolazzar per aria, rivendicando il diritto a rimanere un po’ bambini, perché i grandi che dimenticano d’esserlo stato hanno svuotato la loro vita. L’infanzia è il regno dei sogni e delle aspirazioni, della fantasia e della dissipazione. Perché rinunciare a tanta ricchezza?
Covavo questa storia da una quantità di anni che ne ho perso il conto. L’Uomo Gnomo ha l’età di mia figlia Agata, è nato e cresciuto con lei, per lei ha inventato soluzioni a problemi immaginari. Il Giardino dei Fiori Gialli è fiorito con lei, gialli sono i miei fiori preferiti. Di anno in anno riprendevo a scriverla, limavo, aggiungevo e rimpastavo, fino alla forma attuale. Al punto in cui nulla più avrei cambiato, ho lanciato i dadi verso Moni Ovadia, amico prezioso e grande artista, che mi ha fatto il dono di una postfazione che supera il fronte delle parole per entrare nell’anima delle cose.
Ora, se non avessero già chiuso il loro sipario, avrei chiesto a Paolo Poli di prestare la sua voce a Borìdola e a Lele Luzzati di illustrarla e poi dipingerne quinte e fondali, per la loro capacità di credere nelle favole fino alla parola FINE trasformandole sempre in un nuovo “C’era una volta”.
Bruno Damini
Bruno Damini, parmigiano di nascita, bolognese d’adozione. Fino al 2014 direttore comunicazione e mktg dell’Arena del Sole- Teatro Stabile di Bologna. Predilige frequentare i ristoranti dalla parte delle cucine e agli inviti nei salotti preferisce quelli nelle cantine. Da quando ha fatto il baciamano a Jeanne Moreau ha ricordi sfocati di tutto il resto.
Fra le sue pubblicazioni, i racconti TARABÀCLI – Cose di case che non vale la pena ricordare, CASAdeiLibri, 2014; BOLOGNA OMBELICO DI TUTTO, Edizioni Minerva, 2016; L’UOVO DI MARCELLO – Fame e fama dalla voce di grandi attori, Edizioni Minerva, 2019, trasmesso in 18 puntate su Rai Radio3; BUTTAMI IN PENTOLA – La cucina degli avanzi per trasformare le zucche in carrozze, Pendragon, 2019; I FAGIOLI RIBELLI. Quando i reni dei bambini… Racconti di vite sospese e di rinascita, Minerva Edizioni, 2021, da cui è nato l’omonimo progetto nazionale di educazione terapeutica all’alimentazione nei pazienti pediatrici con Malattia Renale Cronica approvato dal bando “Scienza Partecipata” dell’Istituto Superiore di Sanità.