Mosaici, sculture e installazioni alla scoperta del rapporto con il cibo
RICCIONE (RN) – È stata prorogata al 1° aprile la chiusura dell’originale mostra “Turbolenta” dell’artista Silvia Naddeo, in esposizione a Riccione a Villa Franceschi (viale Gorizia, 2).
La mostra Turbolenta, che sta ricevendo un importante riscontro di pubblico e interesse, anche da parte delle scolaresche in visita, è un’esposizione multisensoriale che indaga gli approcci della società verso il cibo e l’alimentazione; un viaggio sensoriale e interattivo alla scoperta dei molteplici significati culturali e simbolici che il cibo assume nel nostro contesto sociale attraverso un linguaggio ibrido che parte dal mosaico per incontrare installazioni, sculture e nuovi media.
Il progetto espositivo, promosso dal Comune di Riccione in collaborazione con la Biennale di Mosaico Contemporaneo di Ravenna, si propone di puntare i riflettori sull’artista Silvia Naddeo, una delle voci più rappresentative della nuova generazione di artisti che esprimono le istanze più attuali tramite un’inedita interpretazione delle tecniche musive.
La mostra di Silvia Naddeo presenta opere non convenzionali per invitare i visitatori a riflettere e prendere coscienza delle diverse abitudini contemporanee di approccio al cibo.
Cinque sale da visitare
La mostra si sviluppa in cinque sale di Villa Franceschi, ognuna delle quali propone una tematica differente identificata con un hashtag. Dalla sala #Maestro, dedicata al leggendario Pellegrino Artusi e a “Impasto”, opera musiva della serie “Memorie di Romagna”, alla sala #Sano con oggetti comuni presenti nelle cucine casalinghe alla sala #Foodporn che raccoglie una delle opere più note dell’artista: MyPanino del 2013 che permette al visitatore di creare la propria opera d’arte con gli ingredienti forniti in mosaico, fotografarla e condividerla sul web. L’opera, oltre ad offrire un nuovo rapporto con la forma d’arte che amplia il proprio raggio d’azione fino allo spazio indefinito del web, pone l’attenzione sul fenomeno globale del Foodstagram in cui il cibo non è energia per il corpo bensì la sua rappresentazione mediatica. La quarta sala è dedicata a #Futuro che indaga le tematiche connesse all’impatto dell’uomo sull’ambiente. Termina il percorso la sala #Memoria con l’opera “Cappelletti”, altra opera straordinaria del ciclo “Memorie di Romagna”, in cui l’artista si interroga sul rapporto tra tradizione e grande distribuzione. A “rimpastare” le tante emozioni del visitatore alla fine del percorso troviamo Olga, la sfoglina romagnola, che ci riporta all’essenza della tradizione culinaria nostrana.
La mostra, a ingresso libero, è aperta dal martedì al giovedì dalle ore 9 alle 13; venerdì, sabato, domenica e festivi dalle ore 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. Chiuso lunedì tranne i festivi.