Sarà ripulito e sistemato a fronte di un permesso di costruire in deroga rispetto alla densità edilizia di una palazzina nella zona. Il Consiglio ha approvato la delibera
MODENA – Il laghetto del “Bonvi Parken” sarà sottoposto a un profondo intervento di pulizia e di manutenzione straordinaria. Il Consiglio comunale di Modena ha infatti approvato una delibera che prevede la realizzazione di tali opere, da parte della società Bernardi Engineering srl, a fronte della concessione di un permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici relativo alla densità edilizia reso possibile attraverso il Documento Sblocca Modena. La delibera è stata approvata nella seduta di giovedì 22 settembre, con il voto a favore di Pd, Sel, Fas Sinistra italiana e Per me Modena, e con l’astensione di FI, M5s e CambiaModena.
“In via Guido Reni 109 – ha spiegato l’assessora all’Urbanistica del Comune di Modena Anna Maria Vandelli illustrando la delibera in Aula – è in corso la costruzione di una palazzina in classe energetica A composta da tre alloggi. La società proprietaria dell’edificio ha chiesto di poter realizzare un alloggio in più, per un totale di quattro, attraverso una ridistribuzione degli spazi interni senza modifiche della superficie utile complessiva. Le dotazioni esistenti sono sufficienti a consentire la deroga – ha proseguito – e l’intervento di manutenzione del lago, oggetto di convenzione con la proprietà, rappresenta un rilevante interesse pubblico per i processi di riqualificazione urbana e qualificazione del patrimonio edilizio esistente a Modena”.
L’intervento di manutenzione straordinaria del laghetto, del valore di circa 14.900 euro, ha un costo superiore e compensa completamente il contributo straordinario dovuto dalla società per il rilascio del titolo abilitativi.
In particolare, la convenzione prevede il recupero della fauna presente nel lago (pesci e tartarughe) e il posizionamento della stessa in laghetto di un parco adiacente, lo svuotamento completo dell’acqua, la pulizia dei fondali e delle pareti, la rimozione e sostituzione delle pompe sommerse, il riempimento del laghetto e ripopolamento della fauna presente, e la fornitura e posa in opera di un nuovo pozzetto per lo scarico del troppo pieno, oltre al collegamento degli stessi alla fognatura esistente.
Nel dibattito, Adolfo Morandi di FI si è detto perplesso sulle delibere relative a permessi di costruire in deroga: “Da un lato – ha affermato – vanno viste in modo positivo perché consentono al privato di fare interventi di riqualificazione, densificazione, miglioramento; dall’altro il permesso è legato a un interventi di importi superiori al contributo e sembra quasi che l’Amministrazione metta il privato di fronte alla scelta: o fai i lavori che ti chiedo o niente permesso”.
Marco Bortolotti del M5s ha ribadito la contrarietà del gruppo allo Sblocca Modena: “Noi vorremmo non un correttivo alle norme degli ultimi dieci anni, ma una norma uguale per tutti che snellisca i meccanismi urbanistici. Speriamo di vedere presto un Psc nuovo, perché il Consiglio si assume il ruolo di dare il via libera a queste situazioni in deroga che rappresentano un tappabuchi: ci asterremo”. Luca Fantoni ha affermato: “Mi risulta che stiano già svuotando il laghetto al Bonvi Parken e sta diventando una consuetudine che ciò che viene chiesto di approvare in queste delibere avvenga in contemporanea se non prima dell’approvazione. Non può essere così, chiediamo di porre attenzione alla cosa altrimenti il passaggio in Consiglio sembra un palliativo”.
Fabio Poggi del Pd ha precisato che “lo Sblocca Modena è una semplificazione dal punto di vista procedurale ed economico, e non va travisata in una sorta di fregatura”. Il consigliere ha sottolineato che “un’azienda che ha già un cantiere avviato preferisce dare un corrispettivo in opere rispetto a pagare in contanti il contributo al Comune” e ha sottolineato che gli interventi di riqualificazione della città effettuati con questa modalità “sono di piccola entità, ma sommandoli iniziano a essere significativi”.
Nella replica l’assessora ha chiarito di non accettare “illazioni che accusano l’Amministrazione di negligenza o di comportamenti non corretti senza adeguata documentazione”. Vandelli ha poi ricordato che “l’obiettivo dichiarato del documento Sblocca Modena è la riqualificazione dello spazio pubblico ed è l’interesse pubblico che ci porta ad anticipare e semplificare l’intervento per i privati. Privati che ringrazio perché non sono tenuti a fare questo tipo di operazione e così facendo dimostrano un senso di responsabilità sociale nei confronti della città”.