I CASI – La sede senese di Confconsumatori, diretta dal coordinatore provinciale, l’avvocato Duccio Panti, ha raccolto le segnalazioni di oltre 50 ragazzi che non hanno potuto accedere al Bonus cultura a causa di una truffa ben organizzata. I ragazzi infatti hanno riscontrato il totale o parziale utilizzo della somma da parte di terzi che evidentemente sono riusciti a clonare l’identità dei titolari e ottenere un secondo Spid con il quale hanno avuto accesso al bonus statale con una falsa identità digitale. L’app 18 quindi è risultata facilmente aggirabile mediante la semplice duplicazione dell’identità digitale.
LA TUTELA – Il coordinatore Panti, dopo che i diciottenni vittime della truffa hanno sporto regolare denuncia all’autorità giudiziaria penale che sta indagando, hachiesto un intervento al Governo, ai Ministeri, alle società pubbliche che gestiscono il servizio e alle società private che hanno rilasciato il secondo Spid falso in favore dei truffatori. In attesa di risposta è emerso che questi casi si stanno moltiplicando in tutta Italia: si registrano almeno altri 20 casi segnalati negli ultimi 2 giorni, tutti ragazzi che hanno subito la stessa truffa. A questo punto Confconsumatori ha deciso di estendere la tutela dei giovani cittadini truffati in tutta Italia attraverso uno strumento unico di comunicazione, la mail bonuscultura@confconsumatori.it. Chi ha subito la sottrazione del Bonus cultura può pertanto rivolgersi a questo canale unitario.
L’APPELLO – Per il presidente nazionale di Confconsumatori, Marco Festelli, «la truffa anche sul Bonus cultura allarga la frontiera delle insidie del sistema digitale che stiamo creando. Anche la malavita, evidentemente, è passata dalle truffe analogiche a quelle digitali e questo comporta doverose riflessioni e correttive da parte delle istituzioni. In primo luogo occorre probabilmente imporre uno stop alla proliferazione delle identità digitali e conseguentemente disporre che qualsiasi cittadino possa ottenere il rilascio di un singolo Spid, così da far coincidere una identità ed un solo Spid».
Confconsumatori, sempre tramite il suo presidente, fa appello a tutte le istituzioni affinché «in attesa delle indagini penali procedano comunque ad erogare il bonus ai ragazzi vittime incolpevoli di reati, anche per non creare sfiducia generale sugli strumenti digitali. Oltre all’assistenza alle vittime – spiega Marco Festelli – il canale dedicato consentirà all’associazione di monitorare il problema ed eventualmente avanzare proposte istituzionali».
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