BOLOGNA – Prosegue per il quarto anno consecutivo la collaborazione tra l’Istituzione Bologna Musei | Museo civico del Risorgimento e la Fondazione Collegio Artistico Venturoli di Bologna, grazie al rinnovo di una convenzione finalizzata all’ampliamento ed aggiornamento dei database online curati dal museo, attraverso la conoscenza e lo studio dei materiali documentari posseduti dalla Fondazione.
In particolare la collaborazione nasce nell’ambito del progetto di valorizzazione della Certosa curato dal Museo civico del Risorgimento. Il cimitero monumentale cittadino conserva infatti moltissime opere eseguite dagli artisti che si sono formati presso il Collegio di via Centotrecento 4 nel corso di due secoli, a partire dalla sua apertura nel 1826.
Negli ultimi tre anni, grazie alla collaborazione fra il Museo e la Fondazione, sono stati censiti e fotografati centinaia di disegni, sculture e dipinti, e trascritti documenti e carteggi d’epoca. Il momento più significativo di questa collaborazione è stata la mostra “Angelo Venturoli – Una eredità lunga 190 anni”, che si è svolta a Medicina nel 2015, in partnership con la Pro Loco ed il Comune di nascita del fondatore del Collegio, l’architetto Angelo Venturoli.
Tra i primi esiti della rinnovata convenzione è la corretta attribuzione di diverse opere che fino ad oggi erano conservate sotto l’anonimato.
Grazie agli studi di Anna Lisa Vannoni, Roberto Martorelli e al contributo volontario di Ilaria Chia – storica dell’arte e giornalista – sono emerse opere delicate di Odoardo Breveglieri; sculture di carattere grazioso di Giovanni Luigi Legnani; pitture di Ferruccio Scandellari e Mario Bazzi. Particolarmente interessante il nucleo di tele eseguite da Alberto Lamma, cui sono stati attribuiti sei ritratti di suoi colleghi di studi al Collegio, ed un’intenso “Ritratto di vecchia ortolana” datato 1884.
Autori di due grandi acquerelli riproducenti interni fantastici di edifici bolognesi sono Enea Monti e Ugo Gitti, che con qualità elevatissima propongono vedute nello stile di Valentino Solmi, tra i più celebri scenografi dell’epoca e docente dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna. All’architetto Raffaele Faccioli si deve invece il progetto per una chiesa, rappresentato in prospetto e sezione.
L’oggetto più importante è forse quello di minore impatto estetico. Si tratta della matrice originale eseguita da Achille Casanova per la medaglia del concordato Stato – Chiesa del 1929. L’artista fu amministratore e docente del Collegio e tra i protagonisti del movimento artistico dell’Aemilia Ars.
La maggior parte delle opere catalogate sono state eseguite durante il periodo di alunnato. I giovani, che dovevano essere nati a Bologna ed essere di modeste condizioni, venivano ammessi all’età di 12 anni; vivevano all’interno del Collegio ricevendo specifici insegnamenti fino alla conclusione degli studi presso l’Accademia di Belle Arti. Ciò ha consentito nell’arco di due secoli di formare alcuni dei protagonisti assoluti dell’arte bolognese, tra cui i pittori Luigi Serra e Raffaele Faccioli e gli scultori Giuseppe Romagnoli e Farpi Vignoli.
Queste attribuzioni sottolineano sempre più la ricchezza della scuola artistica felsinea (che anche tra Otto e Novecento fu crocevia della cultura nazionale) ed offrono la possibilità di fare nuove scoperte di artisti che – celebri in vita – sono stati spesso dimenticati nel corso del tempo.
Info: www.certosadibologna.it