L’hotel che ha avuto il privilegio di accoglierla in tutte le sue trasferte bolognesi diventa il palcoscenico di un evento che andrà in scena sabato 28 settembre, organizzato insieme alla presidente di APE Bologna Confedilizia Elisabetta Brunelli in Monzani e alla scrittrice e giornalista Maria Teresa Cremonini.
L’appuntamento ci riporta ai fasti della “Callas Mania”, quando i teatri di tutto il mondo si contendevano il soprano. L’era di Toscanini, Zeffirelli, Bernstein, dei Kennedy e di Onassis, di Grace di Monaco e di Pasolini, tessere importanti di un mosaico di relazioni fondamentali per Anna Maria Cecilia Sophia Kalogherupoulou – questo il suo vero nome. Ed è appunto insieme a loro che Maria Callas, donna intensa e affamata di vita, trascorreva ore spensierate al tavolo di un ristorante – dove immancabilmente chiamava lo chef per chiedere la ricetta – o direttamente in cucina, ai fornelli. Tutto questo tra una tournée e l’altra, donando al mondo la sua arte e la sua capacità di interpretare brani immortali.
E la serata inizia proprio con un omaggio musicale a cura del mezzosoprano Iolanda Massimo, accompagnata al pianoforte da Clelia Noviello, alle 19.30. L’occasione per raccontare inoltre piccoli aneddoti e storie legati al menù, ideato da Maria Teresa Cremonini e realizzato con gusto e savoir-faire dall’executive chef Cristian Mometti. Una selezione di ricette accuratamente selezionate: sono le preferite di Maria Callas, e ognuna è legata a un periodo particolare.
Il menù Divina
Si parte dalla Moussakà, originaria, come la Callas, della Grecia, uno dei piatti che prediligeva in assoluto, e si prosegue con i Tagliolini gratinati al prosciutto alla maniera dell’Harry’s Bar di Venezia. Nel locale, entrato nella storia come ritrovo del jet set, delle star e degli intellettuali, i tagliolini così preparati sono un’istituzione, e la Callas aveva appreso così bene la ricetta da cucinarli personalmente per l’amica Grace di Monaco, a bordo dello yacht Cristina. Gli Ossobuchi in Gremolada appartengono invece all’epoca in cui, dopo aver cantato alla Scala, frequentava la Milano da bere, e non mancava mai di assaggiare questa specialità, tipicamente lombarda. Il menù si chiude con Torta mia, il suo dolce “firma”, che preparava nei momenti di riposo tra un viaggio e l’altro: la ricetta è stata ritrovata nella sua villa nel veronese.
Per informazioni e prenotazioni: info@apebologna.eu, tel. 051 226416
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