Bologna, più semplice la procedura di ampliamento dei dehors

85

Comune di BolognaBOLOGNA – La Giunta guidata dal Sindaco Virginio Merola, su proposta dell’assessore al commercio Alberto Aitini, ha licenziato una delibera che autorizza le deroghe al regolamento sui dehors e permette con una procedura semplificata e rapida l’ampliamento sperimentale dello spazio esterno degli esercizi commerciali per garantire le misure di distanziamento sociale legate all’emergenza sanitaria del coronavirus. La delibera sarà sottoposta all’approvazione da parte del Consiglio comunale nella prossima seduta.

Il distanziamento tra le persone è una delle principali misure in vigore per contenere il contagio, e anche una delle condizioni necessarie per la riapertura al pubblico degli esercizi commerciali. Per garantire la distanza di sicurezza, è inevitabile per gli esercizi commerciali ridurre il numero di avventori, circostanza imprevista che incide sulla capacità di produrre reddito. L’obiettivo del Comune è garantire le misure di sicurezza a chi lavora nei pubblici esercizi e ai cittadini che li frequentano, e per compensare il danno subìto dagli operatori, l’unica strada è allargare la superficie utile dell’esercizio, soprattutto all’esterno.

La misura è contenuta anche nel decreto Rilancio del 18 maggio 2020, che fino al 31 ottobre 2020 esonera le imprese di pubblico esercizio titolari di concessioni o di autorizzazioni di suolo pubblico dal pagamento della Tosap e del Cosap, e semplifica sempre fino al 31 ottobre le procedure per le domande di nuove concessioni o di ampliamento della superficie di quelle esistenti, a patto che si tratti di dehors amovibili e non strutture fisse. A Bologna dunque, una volta ottenuto il via libera del Consiglio comunale alle deroghe, la Giunta darà le indicazioni sulle zone di allargamento dei dehors nel periodo giugno-ottobre e definirà le procedure in modo da assicurare la massima velocità di risposta possibile.

Per quanto riguarda il Cosap, il canone di occupazione del suolo pubblico, la Giunta aveva già disposto di non richiedere il pagamento dall’11 marzo al 3 maggio 2020: con la delibera licenziata oggi, l’esenzione viene estesa al 17 maggio 2020 e coprirà così tutto il periodo di lockdown nel quale i pubblici esercizi sono rimasti chiusi.