Bologna, le fake news irrompono in teatro

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“Fake” di Filippo Renda svela i meccanismi e coinvolge gli spettatori nella ricerca della verità dal 17 al 19 gennaio 2020 a Teatri di Vita

BOLOGNA – Cosa è vero e cosa è falso? Se le “fake news” spadroneggiano nel dibattito sociale e politico contemporaneo, ecco lo spettacolo “Fake” che rievoca una bufala famosa che ha dilagato in Germania per scandagliare realtà e simulazione, in un gioco sottile che alla fine coinvolgerà anche il pubblico, chiamato a decidere dove sia l’autenticità.

L’appuntamento è a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 333.4666333; www.teatridivita.it) dal 17 al 19 gennaio 2020 (venerdì ore 21, sabato ore 20 e domenica ore 17).

Lo spettacolo, prodotto da MTM Manifatture Teatrali Milanesi, è scritto da Valeria Cavalli e Filippo Renda, che ne è anche il regista e l’interprete insieme a Irene Serini.

Domenica il tuffo nel “fake” si allarga alla mattina, con la proiezione (alle ore 11) del film “Amore tra le rovine” di Massimo Alì Mohammad, un “mockumentary” imperniato sul finto ritrovamento di un film dell’epoca del muto a Ferrara dopo il terremoto. Sarà presente il regista per l’incontro con il pubblico e, a seguire, il brunch.

“Fake” inaugura la stagione gennaio-aprile 2020 di Teatri di Vita “Falso Vero”, realizzata in convenzione con il Comune di Bologna e sostenuta dalla Regione Emilia Romagna.

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Come distinguere ciò che è vero da ciò che è falso? E non è forse vero che c’è sempre un po’ di falso anche nella verità? Da questa premessa nasce Fake, lo spettacolo di Manifatture Teatrali Milanesi che esplora e rilegge l’ormai diffusissimo e deleterio fenomeno delle fake news districandosi tra ambiguità, sospetti e verità da portare a galla. Il testo di Valeria Cavalli e Filippo Renda, sostenuto dalla consulenza scientifica della dott.ssa Maria Barbuto e del dott. Nicolò Leotta, parte da un’intervista a porte chiuse svolta dalla Verbreitung A.G., società tedesca attiva dal 2015 nel denunciare e divulgare i più clamorosi fake internazionali. Tema centrale dell’esperimento socio-scientifico è un fatto di cronaca accaduto in Germania tra luglio 2017 e giugno 2018, quando una donna annuncia su un famoso social media di aver vinto oltre 40 milioni di euro, ma di non essere intenzionata a ritirare l’esorbitante cifra. L’iracondo e indignato popolo del web non esita a scagliarsi immediatamente contro di lei accusandola di mitomania e rendendo virale la notizia (falsa?). Nello spettacolo, interpretato dal regista stesso Filippo Renda e da Irene Serini, sarà invece il pubblico in sala ad avere la parola finale, esprimendo il proprio giudizio attraverso un gettone da inserire nelle tre urne posizionate all’uscita. Al calar del sipario, chi avrà detto la verità, e chi avrà mentito?

Filippo Renda come regista ha diretto diversi spettacoli con la sua formazione Idiot Savant, tra cui Morsi a vuoto e Blue Kafka di Maniaci d’Amore prodotto dal Festival delle Colline Torinesi, Il mercante di Venezia di Shakespeare prodotto da Elsinor, La donna fatta a pezzi di Assia Djebar prodotto da Il Teatro delle Donne e il recente Circeo. Il massacro prodotto dal Teatro delle Donne e presentato lo scorso novembre a Teatri di Vita..

Irene Serini si diploma Piccolo Teatro di Milano nel 2002 e riceve il Premio Hystrio alla vocazione. Nel 2011 fonda insieme a Marcela Serli e Davide Tolu Compagnia Atopos di cui il primo lavoro, Variabili Umane, vince il Premio alle Arti Sceniche Dante Cappelletti. Gli ultimi lavori scritti e interpretati sono: Abracadabra – incantesimi di Mario Mieli, presentato a Teatri di Vita, e Italiani Veri. I prossimi film in uscita al cinema che vedono la sua partecipazione sono Gli Anni Amari di Andrea Adriatico e Mentre Dormi di Francesca Giuffrida.

Valeria Cavalli nasce a Milano il 29 luglio 1957. Dopo gli studi di danza classica e contemporanea inizia la sua carriera come danzatrice con Ann Fenimore Banker e Teri Weikel. Nel 1981 viene scritturata da Quelli di Grock, curando molti spettacoli come coreografa e drammaturga. È attualmente impegnata nella scrittura di un nuovo spettacolo per i giovani “Beata Gioventù”.

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“Amore tra le rovine”.
Niente è perduto per sempre, e a volte anche il più tragico degli eventi può portare nuova vita a qualcosa che si credeva ormai destinato all’oblio. Così succede che il disastroso terremoto emiliano del maggio 2012 porti a scoprire, in una crepa del Palazzo Comunale di Ferrara, alcuni contenitori di un vecchio film rimasti indenni allo scorrere del tempo. Esperti e cinefili si interrogano sulla natura della pellicola: che si tratti del film perduto sulla Prima Guerra Mondiale, scritto e diretto dai fratelli Lumini di Ferrara nei primi anni ’20?
Il film “Amore tra le rovine” racconta una miracolosa scoperta che… in verità non è mai esistita: il film del regista napoletano Massimo Alì Mohammad è infatti un mockumentary, un finto documentario che racconta il finto ritrovamento come un evento reale.
E così, sullo schermo scorrono le immagini dell’antica pellicola dei registi Urano ed Etelredo Lumini, tornata a nuova luce dopo un delicato e minuzioso restauro, che racconta il commovente e tormentato legame di due amanti sullo sfondo della Grande Guerra. Così come si affacciano i volti di testimoni del ritrovamento e critici cinematografici come Paolo Mereghetti e Tatti Sanguineti, che si prestano a questo intrigante gioco di verità e finzione.