BOLOGNA – Riaprono, dopo importanti lavori di ristrutturazione, i locali e la mensa dell’Antoniano di Bologna. Riaprono con una nuova veste, ma, soprattutto, con un nuovo spirito: «Essere un luogo per ricevere aiuto, ma anche per condividere passioni ed esperienze. Un luogo da vivere insieme, sempre più aperto alla comunità», come spiega il direttore dell’Antoniano fr. Giampaolo Cavalli.
I nuovi locali – inaugurati lunedì 13 giugno, in occasione della Festa di Sant’Antonio, alla presenza del Sindaco di Bologna Matteo Lepore, del Ministro Provinciale dei Frati Minori Enzo Maggioni, del Cardinale Matteo Maria Zuppi, da poco nominato presidente della CEI da Papa Francesco – sono il risultato di lavori di ristrutturazione iniziati nel luglio dello scorso anno, che hanno interessato, in particolare, il piano della mensa e dei servizi per le persone e le famiglie che chiedono aiuto e sostegno.
«L’Antoniano è una casa per chi è in difficoltà – commenta l’Arcivescovo di Bologna e presidente della CEI Matteo Maria Zuppi – ma anche un punto di riferimento importante per tutta la città di Bologna. È un porto che ripara da tanti naufragi. Da quasi 70 anni si impegna ogni giorno per non lasciare nessuno indietro, per offrire ai più fragili un pasto caldo e una spalla solida su cui appoggiarsi per affrontare i momenti più difficili. Gli ultimi due anni sono stati molto duri per tutti e l’Antoniano, nonostante le difficoltà, non ha mai fatto mancare il proprio supporto a chi ha avuto bisogno di aiuto e si è impegnato a far fronte tempestivamente alle difficoltà nate dalle nuove emergenze: la crisi generata dalla pandemia e la guerra in Ucraina, che ha costretto moltissime persone a cercare rifugio in Italia e anche qui a Bologna».
«Sono molto felice di essere qui con fra Giampaolo e di partecipare a questa importante tappa del cammino dell’Antoniano – Conclude il Cardinale Zuppi – Una tappa che gli permetterà di rafforzare il suo ruolo nella nostra città e andare ancora di più incontro a chi ha bisogno».
Con i nuovi lavori chi arriva in Antoniano si sentirà ora ancora più a proprio agio, a partire dalla prima accoglienza. Nasce, infatti, il nuovo spazio Welcome Antoniano, vicino alla mensa, dove operatori e volontari danno il benvenuto a chi chiede aiuto e lo accompagnano a seconda delle necessità. La storica Mensa e la Cucina sono state interessate da ingenti lavori di rinnovamento, che le hanno rese più funzionali, anti-sismiche e più sicure. Chi va in Antoniano per partecipare ai corsi, troverà una Sala Multimediale ancora più accogliente e dotata di strumenti digitali. Il Laboratorio del Pane è stato ripensato e reso più funzionale grazie ad una riorganizzazione degli spazi in modo che possa accogliere anche nuovi corsi e laboratori aperti a tutti. Anche il Guardaroba è stato ripensato per essere ancora più funzionale.
Grazie a questi lavori di rinnovamento, sarà possibile accogliere più persone e ampliare le attività dei laboratori aperti a tutti, con l’obiettivo di coinvolgere un maggior numero di persone.
Già nel 2016 la mensa di Antoniano era stata ripensata per essere più accogliente: in quell’anno, infatti, grazie alla collaborazione con Food For Soul, ancora oggi al fianco di Antoniano, prende vita il nuovo progetto di Refettorio per le famiglie che amplia i servizi dedicati alle persone in difficoltà.
«Antoniano da sempre offre pasti, accoglienza e ascolto alle persone in difficoltà. – Sono le parole del Sindaco di Bologna Matteo Lepore – Oggi, con l’inaugurazione della mensa totalmente rinnovata fa un passo in più, rendendo più accogliente il luogo dell’incontro, della socialità e dove è possibile trovare un pasto caldo. Antoniano è un luogo di comunità, di integrazione. Ringrazio gli operatori e i volontari che ogni giorno offrono servizi essenziali e parole di conforto a chi ne ha bisogno».
L’inaugurazione è stata un’occasione per fare un bilancio dell’anno passato e fissare gli obiettivi per il futuro.
Nel 2021 in tantissimi hanno chiesto aiuto all’Antoniano: la mensa, tra pasti caldi serviti e ceste alimentari, ha potuto garantire oltre 50mila pasti, in 1.500 si sono rivolti alla mensa di Antoniano e al centro d’ascolto e a 119 persone Antoniano ha fornito una casa e un alloggio. Ma l’obiettivo, grazie alle migliorie apportate, è quello di poter dare una risposta sempre più ampia e attenta a chi vive in difficoltà e aprirsi ancora di più all’intera città.
Saranno, infatti, promossi nuovi percorsi, attività e laboratori dedicati a tutta la cittadinanza, che coinvolgeranno allo stesso tempo gli ospiti della mensa, del centro d’ascolto e chiunque abbia voglia di incontro e condivisione, con l’obiettivo di creare uno spazio di integrazione aperto a tutti i cittadini.
«Vogliamo che la nostra mensa diventi sempre più un luogo di comunità e di reale integrazione – commenta fra Giampaolo Cavalli, direttore di Antoniano – dove chiunque possa entrare, dedicare del tempo di qualità a sé stesso e agli altri. Un luogo in cui si ascolta, ci si prende cura delle necessità di chi arriva e si costruisce insieme quella dimensione di comunità di cui sentiamo tanto il bisogno».
«Il 2021 è stato un anno complesso – prosegue fr. Giampaolo Cavalli – ancora nel pieno dell’emergenza Covid-19, ma con i primi ritorni alla normalità. Un anno segnato dalla crisi economica causata dalla pandemia, che ha colpito soprattutto i più fragili. È in questo contesto così difficile che, esattamente un anno fa, abbiamo deciso di rinnovare i nostri spazi, così da poter offrire sempre meglio aiuto e accoglienza e poter stare al passo con le sfide che ci aspettavano. Ma mai avremmo potuto immaginare che le sfide sarebbero state grandi come quelle che stiamo vivendo in questi mesi».
L’emergenza in Ucraina ha messo, infatti, anche l’Antoniano di fronte alla necessità di fronteggiare nuovi bisogni e offrire sostegno alle numerose famiglie in fuga dalla guerra. Oltre a portare aiuti concreti in Ucraina e ai confini e a sostenere, con la rete di Operazione Pane, le realtà francescane che stanno accogliendo chi arriva in Italia, a Bologna Antoniano sta seguendo oltre 140 persone: si tratta soprattutto di donne e bambini e anche loro potranno contare sui nuovi spazi appena inaugurati.
L’opera di rinnovamento è stata possibile anche grazie alla generosità di tante persone vicine all’Antoniano e di importanti enti, aziende e fondazioni del territorio che hanno sostenuto la ristrutturazione di alcuni degli spazi interessati dai lavori: L’Angelica della Mensa, Fondazione Marchesini ACT della Sala Accoglienza, UnipolSai Assicurazioni della Cucina, Alce Nero del Laboratorio del Pane, Fondazione Carisbo della Lavanderia e dell’Atrio Triage, Illumia della Sala Multimediale, Food for Soul che ha donato i macchinari della cucina e Olympus che insieme allo Zecchino d’Oro sta contribuendo alla ristrutturazione della dispensa.
I NUMERI DELL’ACCOGLIENZA DI ANTONIANO DEL 2021. Il 2021 ha visto come sempre l’Antoniano in prima linea per i più fragili: sono state tantissime le persone aiutate, alle quali è stato garantito un pasto caldo, un percorso di ascolto e supporto, una casa sicura.
Nonostante i lavori di ristrutturazione, che l’hanno coinvolta per buona parte dell’anno, la mensa Padre Ernesto è rimasta sempre aperta per tutti gli ospiti grazie a una tensostruttura riscaldata allestita sul campo da calcio dell’Antoniano, riuscendo così a erogare 49.811 pasti alla mensa del pranzo e a distribuire 1.520 ceste alimentari, per un totale di oltre 50mila pasti distribuiti nell’anno.
Attraverso la mensa e il centro d’ascolto, aperto a chi si trova in una situazione di disagio sociale, abitativo o economico e cerca un aiuto per ripartire, Antoniano ha accolto e dato sostegno a 1.172 adulti singoli e 101 famiglie, di cui 97 mamme, 53 papà e 184 bambini.
Dal 2012 Antoniano si occupa anche di accoglienza: nelle sue 14 strutture accoglie chi è senza casa, mettendo a disposizione alloggi e posti letto. Nel 2021 è stato offerta accoglienza a 119 persone: 55 adulti singoli e 21 famiglie, di cui 21 mamme, 11 papà e 32 bambini. Di questi, 13 singoli e 9 famiglie sono stati accolti dal progetto Housing Led, rivolto alle persone e famiglie che non riescono ad accedere agli alloggi popolari e che, allo stesso tempo, non hanno un reddito tale da poter sostenere un affitto. 42 adulti e 12 famiglie sono stati, invece, accolti grazie al progetto SAI, che accoglie rifugiati e persone titolari di protezione internazionale.
Infine, il Centro Terapeutico di Antoniano offre aiuto a oltre 700 bambini con difficoltà fisiche e cognitive e alle loro famiglie, permettendogli di avere il supporto riabilitativo specialistico di cui ognuno ha bisogno: sedute di psicologia, neuropsichiatria infantile, logopedia, fisioterapia, psicomotricità e musicoterapia.
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