Lunedì 6 novembre, alle ore 14.30, al Palazzo della Cooperazione è in programma il convegno organizzato da Confcooperative Emilia Romagna
BOLOGNA – La riforma nazionale del Terzo Settore entrata in vigore con il Decreto legislativo 112/2017 è destinata a modificare gli assetti di un sistema che in Emilia-Romagna coinvolge oltre 900 cooperative sociali, 3.000 organizzazioni di volontariato e quasi 4.000 associazioni di promozione sociale.
Per fare luce sulle prospettive introdotte da questa novità legislativa, Confcooperative Emilia Romagna organizza il convegno “L’impresa sociale: novità e opportunità del dlgs 112/2017” in programma lunedì 6 novembre alle ore 14.30 al Palazzo della Cooperazione di Bologna (via Calzoni 1/3, Sala Bersani), al quale interverrà anche Claudia Fiaschi, presidente nazionale Forum Terzo Settore e vicepresidente Confcooperative Nazionale.
«Questa riforma rappresenta un passo storico; il Terzo Settore è un mondo che necessita di filtri e controlli per i troppi limbi e aree grigie non monitorate, quindi ben venga un provvedimento che disciplina il comparto offrendo nuove opportunità di crescita» commenta Luca Dal Pozzo, presidente di Federsolidarietà/Confcooperative Emilia Romagna, organizzazione che raggruppa in regione 440 cooperative sociali con 24.600 soci e oltre 20.600 addetti per un fatturato aggregato di 886 milioni di euro.
«Riteniamo – aggiunge Dal Pozzo – che la nostra Regione, come l’intero Paese, avrà sempre più bisogno di imprese che svolgono una funzione sociale, soddisfacendo i bisogni della comunità, coinvolgendo le persone nei processi economici ed esercitando, senza intenti speculativi, attività di interesse generale. La riforma del Terzo Settore può quindi rappresentare un passaggio storicamente rilevante anche sotto il profilo delle opportunità di sviluppo».
La valutazione dell’impianto della riforma è positiva, tuttavia – sottolinea il presidente di Federsolidarietà ER – «ci sono ancora alcuni aspetti che attendono di essere chiariti e limati attraverso l’attuazione dei decreti attuativi. Ad esempio, vigilare affinché, attratti da condizioni di favore e da nuove possibilità di sviluppo, qualcuno non si travesta da ‘imprenditore sociale’ senza averne le caratteristiche più autentiche. Anche per questo motivo proponiamo a tutti gli addetti ai lavori un momento di confronto e di analisi». «In definitiva – conclude Dal Pozzo – bene la riforma, purché possa essere declinata al meglio e senza finte imprese o imprenditori sociali che si infiltrino nel sistema di servizi come moneta cattiva che scaccia la buona. Federsolidarietà/Confcooperative, che per statuto può associare tutte le tipologie di imprese sociali, intende giocare un ruolo da protagonista in questo processo».
Il programma. Dopo il saluto di Francesco Milza, presidente Confcooperative Emilia Romagna, e l’introduzione di Luca Dal Pozzo, presidente Federsolidarietà/Confcooperative Emilia Romagna, i lavori del convegno di lunedì 6 novembre dal titolo “L’impresa sociale: novità e opportunità del dlgs 112/2017” proseguiranno con l’intervento di Chiara Ragazzi (consigliere delegato aree studi specialistici ICN) su “Panoramica della riforma del Terzo Settore”. A seguire parola a Tonj Della Vecchia (capo servizio legislativo legale fiscale Confcooperative) che parlerà di “Impresa sociale e cooperativa sociale”, quindi l’intervento di Alessandro Monzani (responsabile area contrattualistica sindacale Confcooperative Emilia Romagna) su “Il lavoro nell’impresa sociale” e l’intervento di Ludovico Iannotti (capo servizio revisione Confcooperative) su “La vigilanza nell’impresa sociale”. Le conclusioni sono affidate a Claudia Fiaschi, vicepresidente Confcooperative Nazionale e presidente nazionale Forum Terzo Settore.