Bologna

Bologna, domani la presentazione di Fortissimo Poesie

Mercoledì 30 ottobre Matteo Bianchi inaugura “Passaggi diVersi”. Le Librerie.coop dedicano un nuovo ciclo d’incontri alla poesia contemporanea

BOLOGNA – La poesia può ancora annullare le distanze e diventare un ‘luogo’ ideale per ritrovarsi intorno a un vissuto che azzera le differenze e accomuna. Sarà Matteo Bianchi a inaugurare il nuovo ciclo d’incontri in collaborazione con la rassegna “Passaggi diVersi” di Fano, a cura di Fabrizio Lombardo. Mercoledì 30, alle 18, ospite delle Librerie.coop Zanichelli, l’autore trentenne presenterà la sua ultima raccolta, Fortissimo (Minerva), insieme al docente Vito Bonito, poeta a sua volta e redattore della storica rivista “Versodove”.

«Spesso non misuriamo quanto ci siamo allontanati e viviamo a vista d’occhio», portando il lettore sulla superficie di canali che sfociano tra i palazzi e che potrebbero essere quelli bolognesi. Vivificando spazi fisici che perdono qualsiasi coordinata, se non quelle emotive, Bianchi scrive di quanto si viva soddisfacendo bisogni creduti primari, per poi rivelarsi effimeri e sintomo di una vanità che non concede i cambiamenti. Nella prima sezione del libro, Diario di un amore, l’autore si confronta con i modi garbati dello Sbarbaro di Pianissimo (1914) mentre omaggia il distacco creativo di Buzzati. Figure riemerse dall’epos omerico, come Ulisse e i suoi marinai, ci ricordano terribilmente che nulla tornerà mai come prima: «Quando a pelo d’acqua percepisci che nulla è in ordine, perciò tutto è al suo posto sulla prua, ti sfiora l’idea che sia il momento di mollare la cima». E il gorgoglio del motore finisce in una sorta di rantolo che svanisce in mezzo al mare, al pari della voce di chi rimane sulla riva, perdendo inesorabilmente la consistenza. «La pazzia di un uomo alla stazione / sta dentro ad un solo momento: / la tua partenza». Nella seconda sezione, Mezzo piano. Poesie 2008-2018, il poeta raffigura la sua permanenza all’interno di un caro ricordo, o meglio, la sua capacità di umanizzare angoli anonimi, così la banchina della stazione centrale, interrompendone la caducità. È lampante che all’autore ferrarese stia a cuore la magnolia di Bassani, d’altronde «il pioppo in cortile è pervaso dal sole».

La collana Cleide, curata da Cinzia Demi e Giancarlo Pontiggia, è uno dei progetti editoriali con cui Minerva festeggia i trent’anni di attività. La volontà della casa editrice è favorire l’importanza della parola che cerca un confronto con l’altro, sostenendo le penne più fresche e più motivate.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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