Bologna

Bologna dedica le luminarie di via D’Azeglio a Cesare Cremonini

BOLOGNA – Dopo lo straordinario successo dello scorso anno, con migliaia di persone che hanno ammirato, fotografato e persino intonato “L’anno che verrà” passando sotto le luminarie che riportavano il testo della canzone di Lucio Dalla, questo Natale il “Consorzio dei commercianti di via d’Azeglio”, in accordo con il Comune di Bologna e la Fondazione Sant’Orsola e con il supporto di Live Nation – multinazionale organizzatrice di spettacoli dal vivo e di realizzazione di eventi musicali-, ha chiesto a Cesare Cremonini la possibilità di utilizzare il testo di una sua canzone. Cesare Cremonini ha accettato e scelto il significativo testo di “Nessuno vuole essere Robin”, brano che nasce con l’intento di essere uno specchio della società di oggi, un luogo di rifugio sincero ed un gioco ironico che racconta le relazioni tra gli esseri umani, una poesia senza tempo.

La scelta di proporre le luminarie a Cesare Cremonini è un omaggio che la città vuole fare a uno straordinario cantante che quest’anno ha festeggiato i 20 anni di attività e che porta sempre Bologna nel cuore, nelle parole delle sue canzoni ed in ogni luogo dei suoi concerti, stadi compresi. Nello specifico saranno 30 le luminarie che verranno montate nel tratto pedonale di via D’Azeglio, da Piazza Maggiore all’incrocio con le vie Farini e de’ Carbonesi.

Le luminarie saranno anche quest’anno una grande occasione di solidarietà per realizzare un progetto concreto insieme alla Fondazione Sant’Orsola. L’anno scorso la cena e l’asta solidale hanno permesso di sostenere una ristrutturazione complessiva del day hospital dell’Oncologia medica, che sarà ultimata entro Natale, e l’acquisto di letti elettrici e poltrone per le terapie. Quest’anno il progetto proseguirà, con una campagna che accompagnerà le luminarie ed un evento benefico ancora in fase di ideazione, per garantire con la Fondazione Sant’Orsola il sostegno alla ricerca e terapie di supporto ai pazienti oncologici – dalla nutrizione alla fisioterapia passando per il sostegno psicologico – e realizzare un progetto per portare i defibrillatori in tutte le scuole superiori di Bologna che ancora ne sono privi.

“Via D’Azeglio è la Bologna che amo. Quella da camminare, da respirare e da attraversare con il ghigno caratteristico dei bolognesi che sanno prendere a sberle la vita di tutti i giorni con la loro proverbiale ironia e quel pizzico di follia che li contraddistingue – dichiara Cesare Cremonini – Ora che si potranno leggere le rime di una mia canzone tra le luminarie della città dei poeti e dei cantanti, il cuore mi sobbalza di gioia e provo un senso di gratitudine ancora più forte verso la mia amata città. A Bologna ho dato tutto me stesso, fin dai miei esordi da “cinno” che guardava ai grandi nomi della musica con reverenza e ammirazione. Sono stato ricambiato con un affetto paterno, incondizionato, cresciuto e maturato nel tempo. Perché Bologna è una città tanto generosa quanto onesta nei giudizi, che non ti regala niente se non la rispetti. Ringrazio quindi di cuore il Comune, tutti i cittadini che la attraversano e la colorano ogni giorno, i commercianti e i lavoratori che hanno fatto di questa via che appartiene idealmente a Lucio Dalla, un posto magico per tutti, non solo per noi bolognesi ma anche per i tantissimi i turisti che la cercano e la visitano ogni giorno. Lucio diceva sempre di dargli retta, che l’impresa eccezionale è essere normale. In un mondo in cui molti si travestono da supereroi, Bologna resta orgogliosamente una città a misura di Robin, un approdo sicuro per tutti gli essere umani. Grazie a tutti”.

“Bologna è da sempre città di arte, di cultura e di musica e così l’anno passato ci facemmo promotori di una iniziativa con molteplici finalità: da un lato riconcepire il concetto di luminaria, astraendola dal semplice abbellimento natalizio per portarla verso un concetto artistico, dall’altro che diventasse un percorso emozionale in cui potersi riconoscere creando una sorta di simbiosi tra la persona e l’installazione stessa, volevamo diventasse viva e vedere migliaia di persone che in più di 4 mesi continuavano con il naso all’insù a cantare le strofe di Lucio ne è stata la miglior riprova – dichiara Simone Dionisi, presidente del Consorzio di via D’Azeglio – Ma non solo, lo scopo principale è sempre stata la beneficenza e i risultati ottenuti in sinergia con la Fondazione Sant’Orsola sono stati magnifici e frutto della genuinità di quanto fatto. Quest’anno volevamo dare una continuità con il progetto iniziato creando un ponte virtuale tra due dei più iconici Artisti che Bologna possieda e così abbiamo chiesto a Cesare di aiutarci e che entusiasta si è buttato con il cuore in questa idea. Un artista magnifico che lo stesso Lucio definì come suo erede”.

“Lo scorso anno le luminarie di via D’Azeglio, con le parole di Lucio Dalla, hanno fatto il giro del mondo, sono state copiate e ricopiate. Hanno aiutato la Fondazione Sant’Orsola a raccogliere fondi per interventi di miglioramento dell’assistenza e della cura all’interno nell’Oncologia medica del Policlinico – afferma Matteo Lepore, assessore a Cultura e promozione della città del Comune di Bologna – Quest’anno le parole che illumineranno via D’Azeglio saranno di Cesare Cremonini, attraverso il testo della canzone che lui stesso ha scelto: ‘Nessuno vuole essere Robin’. Voglio ringraziare Cesare, sarà un successo!”.

“La Fondazione Sant’Orsola – commenta il presidente Giacomo Faldella – ha mosso i primi passi con l’asta delle luminarie, nel luglio scorso. Quella serata indimenticabile ci ha dato la certezza che insieme possiamo far crescere il sogno di una città che non lascia da solo chi vive un momento di particolare fragilità e che trasforma il percorso in ospedale in un’occasione per risentire la forza dei valori e della comunità. Dopo aver insieme migliorato l’ambiente di cura, quest’anno proseguiremo dando più forza alla ricerca ed essendo più vicini a chi compie questo percorso, garantendo quelle terapie di supporto che la moderna oncologia ritiene ormai indispensabili, e sostenendo lo sforzo di tante associazioni e del Comune per portare i defibrillatori in tutte le scuole superiori di Bologna”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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