Il sindaco Virginio Merola
BOLOGNA – “Le mie più sentite condoglianze alla famiglia Prodi per la scomparsa di Paolo, storico dall’altissimo profilo e intellettuale che ha contribuito, fondando l’associazione Il Mulino, al dibattito politico e culturale in Italia.
Con lui scompare una voce autorevole che negli ultimi anni ha consegnato riflessioni importanti sulla crisi della civiltà liberaldemocratica. Consiglio a tutti di leggere uno dei suoi ultimi libri, Il tramonto della rivoluzione, per capire come abbiamo bisogno di un mutamento che non possa essere solo quelle delle tecnologie sganciato da una visione di sviluppo e da un modello sociale.”
Il Rettore dell’Università di Bologna Ubertini
BOLOGNA – “ll professor Paolo Prodi era uno storico di riferimento dell’Alma Mater. Nel suo percorso di ricerca aveva posto al centro due poli distinti quello del sacro e quello del potere politico considerando la dialettica tra di essi un elemento chiave per interpretare la storia dell’Occidente. Alla passione per gli studi e per l’insegnamento aveva saputo coniugare una passione per le istituzioni universitarie avendo ricoperto il ruolo di Rettore all’Università di Trento e di Preside all’Università di Bologna. Alla famiglia l’abbraccio sincero di tutta la comunità accademica bolognese”.
La cerimonia funebre accademica si terrà lunedì 19 dicembre alle ore 10.30 presso la Cappella Bulgari (Archiginnasio).
Caliandro (Gruppo PD Emilia-Romagna) “Ci lascia un patrimonio prezioso di storia e cultura”
BOLOGNA – “Ci ha lasciati a 84 anni il Professor Paolo Prodi, un intellettuale sensibile e attento, che ha arricchito la cultura dell’intero Paese e delle sue più prestigiose Università. In particolare da oggi Bologna e la sua Alma Mater ne sentiranno la mancanza.” Commenta così Stefano Caliandro – Presidente del Gruppo PD in Regione Emilia-Romagna – la notizia della morte dello storico Paolo Prodi.
“Ai famigliari, agli amici, ai colleghi vanno il mio cordoglio e la mia vicinanza” aggiunge Caliandro, che conclude:
“Chi lascia un patrimonio così prezioso di storia e ricerca non potrà mai essere dimenticato. Le sue riflessioni sulla perdita di coscienza della civiltà contemporanea, sopraffatta dalla tecnica e che “cancella il passato perchè non si vede il futuro” sono vive e attuali e ci lasciano un contributo di idee fondamentale per ricostruire le basi di una società sempre più frammentata e culturalmente debole”.