Bologna: Campus Bike Convention – Saronni e ciclismo giovanile

BOLOGNA – Il punto sul rapporto tra ciclismo e prestazione sportiva: a dicembre la prima edizione di Campus Bike Convention.

Confermato il team di relatori,
con Diego Bragato,  Davide Cassani, Mikel Zabala, Marco Compri, il professor Marcora,
ma anche atleti come Alessandro Ballan o Marco Aurelio Fontana,
per citare solo alcuni

Campus Bike Convention

2-3 dicembre 2023

FICO Eataly, Bologna

Oltre 25 relatori e più di 30 workshop con i nomi più importanti del mondo del ciclismo e della ricerca: è Campus Bike Convention, un evento verticale dedicato al rapporto tra ciclismo e prestazione sportiva che il 2 e 3 dicembre si terrà negli spazi di FICO Eataly, a Bologna.

Tra attività e workshop pratici, nelle cinque sale dedicate all’allenamento, alla prestazione, alla nutrizione, alla biomeccanica e alla forza, si lavorerà per due giorni con l’obiettivo di colmare il divario tra la teoria e l’applicazione pratica sui temi cruciali dell’allenamento, della biomeccanica, della performance e della nutrizione nel mondo del ciclismo.

Un’opportunità preziosa per condividere le metodologie più avanzate, offerte da esperti italiani e internazionali; i nomi dei relatori rappresentano al meglio la filosofia dell’evento, fatta di competenza, esperienza e soprattutto di cultura scientifica.

Il direttore di Campus, Omar Gatti, spiega l’obiettivo dell’evento: “A Campus ci proponiamo di mettere in contatto il pubblico con i principali esperti italiani e internazionali, con l’obiettivo di rendere disponibili le più moderne metodologie a tutti i partecipanti.”

In cattedra ci saranno Diego Bragato (Head of Performance della Federazione Ciclistica Italiana), Davide Cassani (ex CT della nazionale italiana), Mikel Zabala (CT Nazionale spagnola MTB), Alessandro Ballan (Campione del Mondo 2009), Marco Aurelio Fontana (Bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012), Elisabetta Borgia (Psicologa delle Nazionali Italiane e della Trek Segafredo) Marco Compri (Team Performance Nazionale Italiana), Vittoria Bussi (Record dell’ora femminile) e diversi altri professionisti e docenti, tra cui il Prof. Marco Belloli (Direttore del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano) e il Prof. Samuele Marcora (massimo esperto di fatica negli sport di endurance).

“È ormai chiaro che nel campo del ciclismo sia giunta l’ora di abbandonare schemi e proposte prive di fondamento scientifico” continua Omar Gatti. “Con Campus Bike Convention vogliamo sfidare questi falsi miti, dando spazio a metodologie valide e moderne”.

Il progetto è sostenuto da un prestigioso comitato di esperti, riuniti da Bikenomist con il supporto di Colnago e il patrocinio della Federazione Ciclistica Italiana.

In concomitanza con l’evento, Colnago allestirà una esposizione che attraverserà le epoche, mettendo in mostra numerosi modelli di biciclette dal 1950 a oggi. Questo percorso permetterà ai visitatori di comprendere l’evoluzione tecnologica della bici, e come materiali, geometrie e studi aerodinamici abbiano contribuito a creare mezzi sempre più performanti.

Le iscrizioni per la Campus Bike Convention sono aperte.

Sarà possibile iscriversi in presenza, garantendo l’accesso a tutti gli interventi della sala plenaria e ai workshop, o in modalità streaming, per seguire online in diretta solo gli interventi della plenaria.

Per iscrizioni e informazioni https://convention.campus.bike/

Giuseppe Saronni:
Basta spremere i giovani ciclisti come limoni, copiare i professionisti è sbagliato e controproducente”

Il grande campione sarà tra i relatori di Campus Bike Convention

per parlare di ciclismo, performance e evoluzione tecnica e scientifica

Giuseppe Saronni è stato uno dei più grandi campioni italiani di ciclismo che, dopo una formidabile carriera in sella alla propria bicicletta, ha saputo vincere ancora di più da direttore sportivo di squadre come Lampre, Bahrein e UAE.

La sua saggezza ed esperienza lo hanno portato a suonare più volte un campanello d’allarme per la crescita del ciclismo giovanile che in assenza di interventi strutturali rischia di scomparire in Italia e di lasciare la nascita dei prossimi grandi campioni alla fortuna e al caso.

In vista della sua partecipazione alla Campus Bike Convention, l’evento dedicato alla Scienza applicata al ciclismo, ha concesso un’intervista in cui ha ulteriormente approfondito la questione del futuro del ciclismo, in particolare italiano, e a quali condizioni questo potrà continuare a crescere.

Dopo aver nuovamente ribadito l’importanza di intervenire sulla sicurezza stradale per permettere a chi utilizza la bicicletta di praticare il ciclismo senza pericoli, Saronni ha sottolineato un ulteriore bisogno di politiche strutturali volte ad avvicinare i giovani allo sport: “investire nello sviluppo della pratica sportiva nei nostri giovani è molto importante, non solo per creare dei campioni, ma per creare delle generazioni sane che ci costeranno meno in sanità nel futuro e ci daranno delle soddisfazioni in giro per il mondo.”.

“Basterebbe copiare dai più bravi” dice Saronni, “gli esempi più ovvi da seguire sono la Danimarca e la Slovenia che hanno sfornato campioni come Vingegaard e quel ragazzo terribile che risponde al nome di Tadej Pogacar: i loro paesi di origine hanno saputo coniugare la sicurezza sulle strade con corrette politiche di avvicinamento dei giovani allo sport. Ma oggi vale la pena prendere ad esempio anche alcuni paesi arabi come gli Emirati Arabi e altri paesi del Golfo Persico, in cui

vengono spese grosse risorse negli sport, soprattutto nel ciclismo, semplicemente per dare un esempio e un modello sano alle nuove giovani generazioni. Perché con la promozione dell’attività sportiva promuovono una società più sana in cui i giovani imparano le basi di una corretta alimentazione e a utilizzare il proprio corpo per combattere l’insorgere di eventuali malattie future dettate dalla sedentarietà.”

Ma la ricetta di Saronni non si limita esclusivamente a chi determina il contesto in cui il ciclismo giovanile si sviluppa in Italia e non risparmia un messaggio forte anche a chi gestisce le poche società sportive rimaste: “I giovani spesso si allontanano dal ciclismo perché in molti già nelle categorie minori vengono sottoposti a stress non necessari: il ciclismo è uno sport di fatica e di sacrificio, ma i giovani hanno bisogno soprattutto di divertirsi. Dal mio punto di vista non si possono copiare i professionisti quando si allenano i giovani perché organizzarli in modo esasperato li porta ad allontanarsi dal movimento e se oggi non abbiamo giovani che si appassionano al ciclismo, domani non avremo grandi campioni”.

E proprio il tema del corretto allenamento dei giovani sarà uno dei focus di Campus Bike Convention, soprattutto grazie a Diego Bragato, Responsabile Team Performance delle Squadre Nazionali FCI, che si concentrerà in due sessioni teoriche e pratiche sull’allenamento del ciclista nella fase evolutiva.

Campus Bike Convention, la scienza applicata al ciclismo, si terrà il 2 e 3 dicembre a Bologna negli spazi di FICO Eataly

Per informazioni sul programma e iscrizioni www.convention.campus.bike

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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