BOBBIO (PC) – Una serata nel segno della bellezza e della bravura, quella di venerdì, al Bobbio Film Festival: ospite, attesissima dell’edizione 2019, Miriam Leone, attrice catanese protagonista de “Il testimone invisibile”, film di Stefano Mordini con Riccardo Scamarcio e Fabrizio Bentivoglio. Remake della pellicola spagnola “Contratiempo” del 2016, diretta da Oriol Paulo, la storia è quella di Adriano Doria, giovane imprenditore da copertina, che si risveglia in una camera d’albergo al fianco del cadavere della sua amante, la fotografa Laura, interpretata dalla Leone. L’accusa di omicidio di fronte all’evidenza è inevitabile, ma lui continua a dichiararsi innocente. La nota penalista Virginia Ferrara ha con Doria un lungo colloquio da cui emergono retroscena multipli e cangianti.
Un giallo elegante, ricco di colpi di scena, girato in Trentino in varie location che contribuiscono alla suspence, sfruttando saggiamente l’alternanza di freddi spazi aperti e luoghi claustrofobici. Chiacchierata finale con il critico Anton Giulio Mancino; Miriam Leone ha sottolineato che “in questo film la sfida è stata dare vita a una Laura ‘tripla’, che vive nei flashback e nei ricordi dei personaggi che ne ricostruiscono, a seconda della loro verità, le tappe del passato”.
E ancora: “La sceneggiatura mi ha colpita da subito: è una storia di ricerca della verità, che indaga il tema del doppio”. A chi le chiede se la bellezza o la sua partecipazione a Miss Italia possano costituire un pregiudizio, risponde tranquillamente che “grazie al concorso sono entrata in contatto con il mondo della televisione e del cinema, e di questo ho fatto una professione. Nell’anno da Miss ho girato l’Italia, conservo quindi ricordi bellissimi di quel periodo. Successivamente ho studiato recitazione, e piano piano è iniziata la mia carriera di attrice. Non posso che essere felice del mio percorso”.