MODENA – La Galleria Civica di Modena, tra il 18 ottobre 2018 e il 14 febbraio 2019, ospita BITS & BYTES, un ciclo di quattro lezioni per approfondire l’impatto delle tecnologie digitali nel campo dell’arte contemporanea, parte del programma collaterale delle mostre Jon Rafman. Il viaggiatore mentale e Ryoichi Kurokawa. al-jabr (algebra), prodotte da FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE e attualmente in corso, rispettivamente alla Palazzina dei Giardini e a Palazzo Santa Margherita, fino al 24 febbraio 2019.
I quattro appuntamenti, nati con l’obiettivo di fornire degli strumenti di lettura per comprendere il contesto culturale e artistico in cui si muovono artisti quali Jon Rafman e Ryoichi Kurokawa – che interverranno in prima persona a due degli incontri in programma –, vedranno la partecipazione di Valentina Tanni, Docente di Digital Art al Politecnico di Milano, Claudia D’Alonzo, Docente di Net Art all’Accademia di Brera di Milano, Marco Mancuso, Docente di Fenomenologia dell’Arte Contemporanea a NABA, Milano, e Domenico Quaranta, Docente di Sistemi Interattivi all’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Programma BITS & BYTES:
Giovedì 18 ottobre 2018, ore 18
L’arte dopo la rivoluzione digitale
Valentina Tanni, Docente di Digital Art al Politecnico di Milano
La lezione di Valentina Tanni analizza la profonda influenza che le tecnologie digitali hanno avuto sull’arte contemporanea, presentando le diverse forme espressive adottate dagli artisti dagli anni Sessanta a oggi, in un percorso che dalle prime sperimentazioni con i computer arriva fino alle ricerche post-internet.
Giovedì 29 novembre 2018, ore 18
Un percorso nell’audiovisivo espanso, dalle avanguardie storiche al contemporaneo
Claudia D’Alonzo, Docente di Net Art all’Accademia di Brera, Milano
La lezione di Claudia D’Alonzo ripercorre l’evoluzione delle pratiche audiovisive e multimediali nel panorama dell’arte contemporanea e la progressiva interazione con il mondo delle performance elettroniche dal vivo: un percorso che ha portato numerosi artisti a dare vita a installazioni spaziali sempre più immersive e tecnologiche, in cui suono e immagine agiscono in perfetta sinergia.
Sabato 19 gennaio 2019, ore 17
Dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo: l’arte di Ryoichi Kurokawa
Ryoichi Kurokawa, artista
Marco Mancuso, Docente di Fenomenologia dell’Arte Contemporanea a NABA, Milano
L’incontro tra il critico e curatore Marco Mancuso e l’artista Ryochi Kurokawa verterà sull’analisi e la conoscenza del lavoro di uno dei più grandi esponenti della sensibilità digitale contemporanea, partendo dalle opere esposte all’interno della mostra al-jabr per allargare i confini della discussione alla sua pratica artistica e la sua ricerca a cavallo tra tecnologia e natura, suono e immagine, astrazione e poesia, impianto estetico e modellazione algebrica.
Giovedì 14 febbraio 2019, ore 18
Il viaggiatore mentale: l’arte post-internet di Jon Rafman
Jon Rafman, artista
Domenico Quaranta, Docente di Sistemi Interattivi all’Accademia di Belle Arti, Carrara
L’incontro tra il curatore e critico Domenico Quaranta e l’artista Jon Rafman approfondirà le tematiche suggerite dalle opere esposte nell’ambito della mostra Il viaggiatore mentale, presentando la ricerca artistica dell’autore canadese, tra i primi artisti internazionali a dedicare il suo intero lavoro all’impatto e alle conseguenze che le tecnologie digitali hanno avuto nella società contemporanea.
Tutti gli incontri si svolgono alla Galleria Civica di Modena, presso Palazzo Santa Margherita.
Il biglietto di ingresso alle mostre (Intero: 6 € | Ridotto: 4 €) è valido per tutti i quattro incontri in programma. Ingresso gratuito per gli under 18 e gli over 65.
Informazioni
tel. +39 059 2032911/2032940 – fax +39 059 2032932
www.galleriacivicadimodena.it
Ufficio stampa
Irene Guzman | T. +39 349 1250956 | Email i.guzman@fmav.org
Biografie relatori:
Valentina Tanni è critica d’arte, curatrice e docente. Si interessa principalmente di new media art e di editoria multimediale. Ha curato numerose mostre, tra cui le collettive Stop and Go. L’arte delle gif animate (Roma, 2016, Lubiana 2017), Eternal September. The Rise of Amateur Culture (Lubiana, 2014), Nothing to see here (Milano, 2013), Hit the Crowd. Photography in the Age of Crowdsourcing (Roma, 2012), Datascapes (Roma, 2011), Maps and Legends. When Photography Met the Web (Roma, 2010), L’oading. Videogiochi Geneticamente Modificati (Siracusa, 2003), e la sezione di Net Art di Media Connection (Roma e Milano, 2001). Ha collaborato con i festival di arti digitali Interferenze e Peam ed è stata curatrice ospite di FotoGrafia. Festival Internazionale di Roma per la sezione Fotografia e Nuovi Media (edizioni 2010-2012). Ha scritto per testate nazionali e internazionali e attualmente insegna Digital Art al Politecnico di Milano.
Claudia D’Alonzo è ricercatrice, curatrice, docente e media specialist. PhD in Audiovisual Studies, è docente di Net Art presso l’Accademia di Brera a Milano, di Fenomenologia dei Media presso l’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo e di Storia del Cinema e del Video all’Accademia di Belle Arti di Verona. Ha pubblicato saggi, cataloghi e articoli per editori e magazine nazionali e internazionali su argomenti quali: arte e nuove tecnologie, arte e scienza, nuove forme dell’archivio, cinema espanso, audiovisivo sperimentale e percezione.
Ryoichi Kurokawa, nato ad Osaka nel 1978, è un musicista e artista visivo e multimediale che vive e lavora a Berlino. A partire dal 1999 le sue opere sono state presentate in festival e centri d’arte internazionali tra cui Centre Pompidou (Parigi, 2018), Palais de Tokyo (Parigi, 2017), FACT (Liverpool, 2016), Biennale di Venezia (2011), Transmediale (Berlino, 2009), Tate Modern (Londra, 2007). L’interesse verso la scienza lo ha portato a collaborare con l’astrofisico Vincent Minier e con il Laboratorio internazionale di nanotecnologia iberica.
Marco Mancuso è critico, curatore, docente ed editore indipendente che focalizza la sua ricerca sull’impatto delle tecnologie e della scienza sull’arte, il design e la cultura contemporanea. Fondatore e direttore dal 2005 della piattaforma Digicult.it, del Digimag Journal, dell’agenzia Digicult Agency e della casa editrice Digicult Editions, insegna Culture Digitali e Fenomenologia dell’arte contemporanea presso NABA e IED a Milano, Sistemi editoriali per l’arte presso l’Accademia Carrara di Bergamo ed è visiting lecturer alla RUFA di Roma. Fa ricerca e cura mostre e progetti sul rapporto arte-tecnologia ed è stato partner di molte delle più importanti istituzioni del settore. Tiene conferenze e prende parte a tavole rotonde e incontri. Collabora con lo spazio per l’arte Adiacenze di Bologna e ha recentemente pubblicato per Mimesis il libro Arte, tecnologia e scienza. Le Art Industries e i nuovi paradigmi di produzione nella New Media Art contemporanea.
Jon Rafman è nato a Montreal nel 1981, dove vive e lavora. Dopo gli studi di filosofia e letteratura alla McGill University di Montreal, Rafman si diploma in cinema, video e nuovi media presso la School of the Art Institute di Chicago. Fin dalle sue prime opere audiovisive nella metà degli anni Novanta, l’artista si occupa di culture e sottoculture digitali, rivelando desideri, ossessioni e feticismi scaturiti dall’utilizzo dei dispositivi tecnologici. Tra le sue mostre personali più recenti: I have ten thousand compound eyes and each is named suffering, Stedelijk Museum, Amsterdam (2016); Jon Rafman, Westfälischer Kunstverein, Münster (2016); Jon Rafman, Zabludowicz Collection, Londra (2015).
Domenico Quaranta è critico d’arte e curatore. Il suo lavoro si focalizza sull’impatto dei media digitali sull’attività artistica. Collabora regolarmente con riviste internazionali come Frieze, Artpulse e Rhyzome. Dal 2005 ha curato numerose mostre internazionali ed è autore di AFK. Texts on Artists 2011-2016 (2016), Beyond New Media Art (2013) e In My Computer (2011), ha contribuito e curato numerose pubblicazioni, tra le quali THE F.A.T. MANUAL (2013) e GameScenes. Art in the Age of Videogames (2006). Attualmente insegna “Sistemi Interattivi” all’Accademia di Belle Arti di Carrara ed è co-fondatore della piattaforma curatoriale Link Art Center di Brescia.
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