Modena

Bilancio: il dibattito nel Consiglio comunale di Modena

Gli interventi dei consiglieri prima dell’approvazione della manovra finanziaria

MODENA – L’approvazione del bilancio “è il traguardo intermedio che ci permette di proseguire nel percorso di ricostruzione per il post Covid e per ritrovare una città ambiziosa, intelligente, verde, sociale, connessa e vicina ai cittadini. Il 2021 sarà un anno di cambiamento che richiederà a tutti noi un impegno straordinario per realizzare nuovi progetti e ripartire senza lasciare indietro nessuno. Dobbiamo guardare in prospettiva e rimetterci in moto, partendo dai nostri valori, per superare le paure e ritrovare la voglia della felicità. Abbiamo un progetto e siamo pronti a portarlo a compimento”. Così il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha concluso il suo intervento in Consiglio comunale, giovedì 25 marzo, nel corso del dibattito che ha preceduto l’approvazione del Bilancio di previsione 2021-2023.

Una manovra finanziaria che, come ha ribadito il vicesindaco e assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza “mira a trovare un equilibrio tra coesione sociale e sviluppo della città”. Cavazza ha sottolineato che l’azione del Comune è caratterizzata dal principio “del non appagamento, cioè dalla volontà di continuare ad aumentare il sostegno a chi è stato colpito dalla crisi causata dal Covid, con un attenzione particolare alle famiglie”. Ricordando, quindi, che tasse e tariffe non sono state aumentate, ha specificato che le entrate aumentano in seguito alla crescita della base imponibile e anche grazie all’incremento della lotta all’evasione che concretizza un principio di equità e giustizia”.

Per Alberto Bosi (Lega Modena) il bilancio “non indica ai modenesi la città del futuro e manca di progettualità, come dimostrato dall’incapacità di razionalizzare la spesa corrente e dalla scelta di non aumentare il tasso di indebitamento, azione che potrebbe creare posti di lavoro e avviare progetti fermi da anni”, inoltre, non si è avuto “il coraggio di ridurre la tassazione locale né ai cittadini, né agli imprenditori”. Infine, per sostenere concretamente la natalità servirebbero ulteriori azioni di sostegno alle famiglie con “incentivi alle coppie a asili nido gratis”. Per Giovanni Bertoldi, il bilancio “è una fotocopia di quello del 2020, mentre si sarebbe potute fare di più per sostenere le imprese colpite dalla crisi o per indirizzare i fondi a necessità legate all’emergenza, rimandando progetti come il Teatro delle passioni”. Inoltre, Modena si “è distinta per il sostegno all’immigrazione straniera che ora rappresenta un fardello. Le istituzioni hanno senso – ha concluso – se sono capaci di sostenere cittadini e imprese in difficoltà senza averne colpa”. “Serve coraggio per fare un indebitamento buono – ha detto Stefano Prampolini – che aiuti l’economia modenese a ripartire: a creare valore, infatti, sono le imprese che prosperano se c’è poca burocrazia”. Sulla sicurezza, il consigliere ha affermato che “il problema non si risolve blindando i cittadini o spostando i malviventi, ma con interventi concreti come le telecamere e isolando le mele marce”. In dichiarazione di voto, Luigia Santoro ha affermato che in Italia “gli aiuti alle famiglie per il sostegno alla natalità non fanno parte di una politica seria come accade, invece, in altre nazioni dove infatti si sta invertendo il trend”.

Modena deve crescere “senza lasciare indietro nessuno” ha affermato Katia Parisi (Modena civica). Sono particolarmente importanti, quindi, i temi della casa, “incrementando progetti come Agenzia Casa e anche l’attrattività per chi viene da fuori a studiare e lavorare”, ma anche le politiche giovanili “per evitare situazioni di disagio”. Particolare attenzione per i quartieri, “luoghi di aggregazione e di contrasto all’emarginazione sociale e all’illegalità”, ai quali bisogna dare risposte sia in tema di sicurezza sia in ambito sociale, “restando vicini ai cittadini più fragili per consentire loro di riconquistare un posto nella società. Per fare tutto ciò – ha concluso Parisi – sono fondamentali fondi statali che dobbiamo continuare a sollecitare al Governo”.

Anche nel 2021, ha esordito Marco Forghieri per il Pd, le amministrazioni devono rispondere ai bisogni generati dalla pandemia che “in questo anno sono aumentati. Riusciamo a farvi fronte, anche nell’ambito di un quadro normativo più chiaro, ma non ancora con tutti gli strumenti che, come amministrazione locale, ritenevamo necessari”. Giusto, dunque, “mantenere sugli stessi valori la spesa corrente che consente di far fronte alle richieste più urgenti dei cittadini”, ma sono significativi anche i numeri sugli investimenti, 115 milioni di euro per il 2021, che “incentivano la ripartenza”. Vanno ripensate, infine, le regole sull’indebitamento perché “è ingiusto che i Comuni virtuosi siano costretti al pareggio di bilancio e lo Stato no”. Per Stefano Manicardi è positivo che si continui a investire sulla città e in particolare “sulle scuole, sulle ciclabili e sulle aree periferiche con sistemi di sicurezza e videosorveglianza”. Fondamentale, per il consigliere, anche sviluppare la partecipazione dei cittadini, “ascoltando le esigenze che emergono nei quartieri, valutando e discutendo gli obiettivo sul territorio”. Un bilancio “che non aumenta le tariffe e conferma i servizi di qualità garantendo equità e sostenibilità – ha affermato Lucia Connola – costruisce prospettive positive in vista di una futura normalità che non sarà quella pre-crisi, per una Modena sempre più vivibile, sicura e attenta al sociale”. Federica Venturelli ha centrato il suo intervento sulla cultura: “Oltre a essere fonte di lavoro, significa anche investire in crescita e innovazione”. Come città universitaria, Modena ha scelto la strada dell’ateneo diffuso, “considerando gli studenti un motore di sviluppo e, in questo senso, lo studentato di via Bonacorsa sarà molto utile”. Commentando gli emendamenti proposti dal gruppo Lega, Vittorio Reggiani ha obiettato che “proponendo di tagliare voci specifiche denotano una visione miope del welfare diffuso che è, invece, un sistema integrato che si basa su reti, costruite sia nell’amministrazione che sul territorio, e nel quale tutti i soggetti hanno ruoli differenti ma di pari valore. Questo significa costruire una comunità caratterizzata da un senso di appartenenza che permette di reagire meglio alla crisi”. Diego Lenzini ha sottolineato che negli investimenti, infatti, ci sono tutti gli interventi per la rigenerazione della città, partendo dall’approvazione del Pums e del Piano del verde e tenendo conto dello sviluppo del Pug. Quindi – ha concluso – si può dire di non condividere la progettualità ma non che non ci sia”. In dichiarazione di voto, il capogruppo Antonio Carpentieri ha ribadito che il bilancio di previsione 2021 non alza le tasse e, nel contesto di un’emergenza storica, coniuga “la gestione dell’emergenza con la ripartenza, sullo sfondo della tenuta dei servizi”.

Secondo Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia), il bilancio 2021 “è fuori dalla realtà. È un bilancio senza visione, che si limita all’ordinaria amministrazione, senza considerare che affrontiamo la crisi più grave dal dopoguerra a oggi”. Motivando il suo giudizio, il consigliere ha affermato che il bilancio “dopo un anno di chiusure e limitazioni, prevede un gettito maggiore per quasi tutte le voci di tasse e tributi, come se il 2021 fosse un anno normale per famiglie e imprese e la pandemia non esistesse. È aumentato il costo del trasporto scolastico e anche la copertura delle rette a carico delle famiglie per i servizi a domanda individuale, mentre si riducono gli stanziamenti sulla sicurezza e sul diritto allo studio. Insomma, un bilancio che non aiuta a risollevarsi dalla crisi”.

Per il Movimento 5 stelle Andrea Giordani ha detto che, pur tenendo conto che “la situazione è difficile, la manovra di bilancio non è espansiva come le circostanze richiederebbero e come sarebbe stato possibile avendo una visione più coraggiosa anche rispetto all’utilizzo dei fondi europei”. Nel bilancio, ha proseguito, “c’è molta manutenzione e pochi interventi a favore di settori che necessitano fondi e idee. Non si riduce la tassazione, almeno le aliquote dei redditi medio-bassi e mancano idee e prospettive per il Tpl e il miglioramento della qualità dell’aria. La sfida è doppia: aiutare chi ha bisogno e mettere in atto investimenti con fondi europei”. Giovanni Silingardi ha approfondito gli obiettivi degli emendamenti presentati dal gruppo “che si focalizzano sui giovani e i genitori lavoratori, sui quali la pandemia ha avuto le conseguenze più gravose”. Secondo il consigliere, sviluppare ulteriormente i progetti già esistenti per i giovani “è prioritario e avrebbe giustificato la riduzione delle risorse per le relazioni internazionali”. E “creare un fondo a sostegno dei genitori che non possono lavorare da casa o che, mentre lavorano, devono seguire i figli in Dad, avrebbe significato creare una politica di welfare importante”.

“In un’ottica di transizione ecologica – ha detto Paola Aime (Verdi) – il bilancio deve confrontarsi con i temi strategici legati all’ambiente e al futuro, è infatti indispensabile affrontare il cambiamento radicale imposto dalla pandemia e dalla crisi ambientale. Con questo obiettivo è necessario contenere il consumo di suolo e rigenerare l’esistente, tutelando chi ha meno. Giusta, quindi, la riqualificazione con il superbonus e la riqualificazione del patrimonio Erp. Bene anche gli interventi ciclopedonali, il potenziamento del bike sharing e gli altri previsti dal Pums che trovano copertura nel bilancio e positiva il cambiamento di approccio sul verde che diventa parte del tessuto urbano”.

Per Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia, Elisa Rossini ha puntato l’attenzione sulle entrate tributarie “che nel 2021 aumenteranno. Lo faranno perché è aumentata la base imponibile, certo, ma il Comune mette in pratica il principio di non appagamento e si tiene tutto, anche un avanzo disponibile di 5 milioni di euro, invece di diminuire l’aliquota Irpef e dare un po’ di respiro ai modenesi e soldi da investire nei loro progetti. Tutto questo – ha proseguito – ha conseguenze sulle famiglie modenesi, molte si trasferiscono e questo, insieme a un sostegno alla maternità davvero basso, non contribuisce a migliorare la natalità”. Anche per Antonio Baldini sul bilancio “sarebbe servito un atto di coraggio riducendo, grazie all’avanzo disponibile, l’Irpef per le famiglie e la Tari per le imprese”. Sul trasferimento dei due nidi alla Fondazione Cresciamo, il consigliere ha sostenuto che “è certo meno costosa ma anche meno conveniente rispetto all’affidamento a terzi convenzionati che offrono servizi di qualità. Il progetto Modenazerosei nasconde l’intento di trasferire le strutture in una fondazione di diritto privato peraltro sottratta al controllo della Corte dei conti”.

Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ha approfondito il tema del passaggio alla Fondazione Cresciamo di tre nidi e tre scuole d’infanzia partendo dalla legge che limita le nuove assunzioni negli enti locali, “molto penalizzante per i Comuni che gestiscono internamente i servizi più strategici e significativi, una volontà politica che sosteniamo da sempre”. Il consigliere ha affermato, quindi, che la questione deve essere affrontata “non concentrandosi ideologicamente sul contenitore, ma confrontandosi sui contenuti: il progetto Modenazerosei, che “sembra stenti a decollare, deve essere ancora più qualificato soprattutto nella parte dei diritti dei lavoratori, in base al principio fondamentale della parità di trattamento contrattuale a parità di mansione”. Stella, infine, ha chiesto all’Amministrazione una “maggiore disponibilità al dialogo e la confronto trasparente, anche con le organizzazioni sindacali”. Le aliquote delle imposte locali che rimangono invariate e una spesa corrente che vede al centro welfare, sviluppo sostenibile, tutela dell’ambiente e scuola sono i due elementi principali sui quali si è concentrata Camilla Scarpa che, sul tema della Fondazione Cresciamo ha sottolineato che “la qualità del lavoro dei lavoratori della Fondazione, intesa come parità di trattamento contrattuale, retributivo e normativo, e la qualità del modello pedagogico rimangono elementi imprescindibili”. In conclusione, la consigliera ha detto che il bilancio “imposta una traiettoria chiara sulla spesa e sugli investimenti: servirà coordinare gli interventi con un confronto ampio con la cittadinanza e le parti sociali. Per coniugare il rilancio del territorio, improntato a sostenibilità e riconversione ecologica, con l’equità, i diritti e la solidarietà”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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