CESENA – “Accessibilità, inclusione, partecipazione e co-progettazione”. Sono queste le caratteristiche del sistema bibliotecario argomentate a Milano nell’ambito degli Stati generali delle Biblioteche, i cui lavori si sono tenuti martedì 25 e mercoledì 26 ottobre. A coronamento della due giorni, i Comuni di Milano, Torino, Bologna, Roma e Cesena hanno firmato la Carta di Milano delle biblioteche, un documento di policy concepito dagli assessori alla Cultura delle principali città italiane e offerto alla condivisione di tutti gli amministratori locali italiani per rilanciare il ruolo delle biblioteche e potenziarne i servizi.
La biblioteca pubblica è una componente essenziale della società della conoscenza, perché rende effettivo il diritto di tutti i membri della comunità locale di fruire di un servizio pubblico di informazione e documentazione qualificato ed efficiente, condizione essenziale per il libero accesso al pensiero, alla cultura e all’informazione, per l’esercizio pieno e consapevole dei diritti individuali e per la libertà, la prosperità e il progresso della società. Si tratta dunque di luoghi di apprendimento, istruzione e comunità anche grazie all’implementazione di nuovi servizi.
“Investire nel sistema bibliotecario – commenta l’Assessore Carlo Verona – vuol dire innanzitutto puntare sullo sviluppo di una comunità inclusiva, equa e solidale e per le singole Amministrazioni comunali significa potenziare il ruolo della biblioteca di riferimento, nel nostro caso la Malatestiana sostenuta dalla rete cittadina presente e attiva nei quartieri, migliorando la qualità della vita di tutti i cittadini. La Carta di Milano, così come detto in occasione della firma, porta con sé un messaggio di fiducia che le città firmatarie intendono portare a livello nazionale, nell’auspicio che da queste linee guida condivise possa nascere un tavolo di lavoro coordinato dal ministero della Cultura per dare all’Italia una strategia bibliotecaria nazionale. Con orgoglio inoltre ho appurato che gran parte dei contenuti di questo documento programmatico a Cesena sono realtà già da tempo. Nel corso degli anni infatti la Biblioteca Malatestiana, quale luogo di aggregazione e presidio civico e culturale indispensabile, è stata posta al centro di un percorso di promozione della cultura, della lettura e della crescita individuale e collettiva, che tiene conto dell’evoluzione della società. Il recente ampliamento, la proposta di nuovi servizi culturali e lo scaffale aperto con oltre 100 mila libri a vista, sono solo alcuni degli esempi a conferma del percorso avviato. Se da un lato è importante che questi presidi della cultura restino al passo con i tempi seguendo le evoluzioni della società, dall’altro è essenziale che conservino una centralità nel più ampio sistema culturale delle città”.