Bologna

Beni culturali. Un week end alla scoperta dei tesori nascosti dell’Emilia-Romagna

Il 25 e 26 marzo tornano le Giornate Fai di Primavera. La 25esima edizione propone 48 siti aperti in 24 località della regione. L’assessore Mezzetti: “Grazie al Fai e a tutti i volontari per l’impegno e la passione che dedicano alla scoperta e alla condivisione del nostro patrimonio”

BOLOGNA – Quarantotto siti aperti in 24 località da Piacenza a Rimini. Più di 2 mila studenti “Apprendisti ciceroni” a far da guida e i volontari di “Arte un Ponte tra Culture” per visite speciali in francese, spagnolo, albanese, russo, arabo, rumeno, ucraino per chi non conosca la lingua italiana.

È la 25esima edizione delle Giornate Fai di Primavera che si svolgeranno il prossimo week end, sabato 25 e domenica 26 marzo, nella nostra regione e in tutta Italia.

Un’occasione davvero unica per visitare palazzi, musei, residenze, parchi e siti solitamente chiusi ai visitatori. L’iniziativa è stata presentata mercoledì 22 marzo a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, dall’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, dalla presidente regionale e capo delegazione Fai di Bologna, Marina Senin Forni e dal referente culturale Fai, Vincenzo Vandelli, con gli interventi di Sabina Magrini (segretariato regionale Mibact), Bruna Gambarelli (assessore alla Cultura del Comune di Bologna), Rosa Maria Amorevole (presidente del Quartiere Santo Stefano di Bologna) e Marco Fabbri (sindaco del Comune di Comacchio).

“Sono onorato e orgoglioso di presentare un appuntamento così speciale e ricco per tutto il territorio dell’Emilia-Romagna- afferma Mezzetti- che vede, solo a Bologna, l’apertura di due luoghi di eccellenza, simbolo della città e non visitabili in altre occasioni: il Cinema Modernissimo e il complesso della SS. Annunziata. Ma ricordo anche le aperture straordinarie dei beni nell’area del cratere, di Cervia e di Comacchio per citare solo alcune delle numerose località interessate a questo 25esimo appuntamento con l’arte nascosta. Pregevole l’iniziativa dei giovani ciceroni, una presenza ormai consolidata, e dei mediatori culturali che per il terzo anno consecutivo a Ravenna e a Bologna proporranno visite in sette diverse lingue straniere. Ringrazio il Fai e tutti i volontari per l’impegno e la passione che dedicano alla scoperta e alla condivisione del nostro patrimonio”.

“Abbiamo creato un modello che vede nella partecipazione attiva lo strumento cardine per la condivisione della bellezza che ci circonda- sottolinea Marina Senin Forni-. Siamo la quarta regione in Italia per numero di adesioni, abbiamo raggiunto i 150mila iscritti (erano 80mila nel 2010). Nei prossimi anni vogliamo occuparci anche del suolo, un tesoro sotto i nostri piedi, con un’apposita campagna nella convinzione che più siamo più contiamo e meglio possiamo fare per il nostro territorio”.

Tra i beni aperti, il referente culturale Vincenzo Vandelli, ha ricordato l’Ospedale psichiatrico di Imola (BO), le saline e l’Ospedale degli infermi di Comacchio (FE), il castello di Montegibbio a Sassuolo, Portovecchio a Mirandola – centro allevamento quadrupedi tra i più importanti d’Italia – entrambi nel modenese dove, a Bomporto, sarà possibile, dopo 100 anni e grazie all’Aipo, partecipare anche a una suggestiva navigazione tra ville. E ancora gli appartamenti privati del Duca Ferdinando di Borbone a Parma, il Monastero di S. Francesco a Bobbio nel piacentino, il convento femminile più grande d’Italia di Brisighella e la cupola del Woodpecker di Cervia nel ravennate.

Un itinerario pieno di tesori nascosti che è possibile costruire su misura anche grazie al Webgis, come ha ricordato Magrini, uno strumento frutto della collaborazione tra Regione e Mibact che permette una mappatura capillare del territorio per conoscere meglio l’Emilia-Romagna e per progettare e programmare cammini e sentieri. Magrini ha ricordato anche l’apertura, a Bologna, del grande complesso conventuale della SS. Annunziata ora in fase di restauro (un finanziamento di 2,5 milioni di euro per rilievi, sondaggi, messa in sicurezza e copertura del tetto cui si aggiungeranno nel 2017 altri 2,2 milioni di euro per il completamento del primo lotto di lavori di recupero) che a fine lavori, ospiterà il segretariato del Mibact, le soprintendenze e il nucleo per la tutela del patrimonio culturale dei Carabinieri.

Per informazioni: http://www.fondoambiente.it
Il Webgis Emilia-Romagna: http://www.patrimonioculturale-er.it/webgis/

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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