BELLARIA – IGEA MARINA (RN) – Si è svolto ieri un sopralluogo congiunto presso il cantiere che, entro il 2017, porterà il Canale Emiliano Romagnolo ad irrigare 800 ‘nuovi’ ettari di territorio, buona parte dei quali appartenenti al Comune Bellaria Igea Marina: presenti il Direttore Generale del C.E.R. Paolo Mannini, il Vice Presidente del C.E.R. Carlo Carli, il progettista Marco Menetti, il Direttore dei lavori Michele Marini, il sindaco Enzo Ceccarelli, l’Assessore alle Politiche dell’Ambiente Gianni Giovanardi ed il Dirigente comunale Michele Bonito.
L’opera, che è iniziata il mese scorso e procede a buon ritmo, prevede il prolungamento di due chilometri dello stesso canale, che attualmente giunge fino al fiume Uso all’altezza di via Donegallia: al termine dei lavori, il canale sarà collegato al Rio Pircio, attraversando la via San Vito e la via Fermignano.
Il prolungamento del canale Emiliano Romagnolo porterà evidenti i benefici per la cittadinanza e per le imprese agricole del territorio, permettendo di accedere con continuità alla risorsa idrica in un comprensorio tendenzialmente siccitoso; inoltre, nel contesto dell’intervento – per il quale il Consorzio investirà complessivamente dodici milioni di euro – è prevista la realizzazione di un tratto di pista ciclabile che correrà lungo il corso del canale andando a congiungersi alla ciclabile sul fiume Uso, nonché di una rotatoria all’incrocio tra le vie Fermignano e San Vito.
Sotto il profilo tecnico, il prolungamento del canale sarà in parte interrato ed in parte a cielo aperto e la distribuzione provvisoria dell’acqua sarà effettuata “a gravità” utilizzando la presenza della fitta rete di canali di scolo esistenti. Da sottolineare come, da un punto di vista ambientale, l’apporto di acque superficiali in sostituzione di quelle da falda sarà funzionale anche al contrasto al fenomeno della subsidenza, una delle cause della perdita della spiaggia in molte zone del litorale romagnolo. Trattandosi poi di acqua priva di salinità – cui contribuisce l’alimentazione dal fiume Po – il prolungamento promette vantaggi anche per lo sviluppo o il trapianto di alcune particolari tipologie ortive.