RIMINI – E’ stato sottoscritto il protocollo di intesa per disciplinare le attività di manutenzione del Canale Ausa, delle fosse consortili e della porzioni di battigia interessate dalle fosse. Si tratta di una versione aggiornata e rivista del protocollo entrato in vigore nel 2012 – sottoscritto il 19 aprile da Ausl Romagna, Consorzio di Bonifica della Romagna, ARPAE di Rimini, Servizio Tecnico di Bacino Romagna e supportato dal parere favorevole della Capitaneria di Porto – e che ha come obiettivo quello di garantire un corretto ed efficace modello di manutenzione delle spiagge.
Il Protocollo revisionato tiene conto degli importanti interventi effettuati e attualmente in corso sul sistema fognario nell’ambito del Piano di salvaguardia della balneazione, che consentirà entro il 2020 di superare tutti gli scarichi a mare presenti sulla costa riminese, con un primo step previsto già per la prossima estate, quando le fosse consortili Turchetta e Sacramora saranno riclassificate come sfioratori di acque bianche.
Il protocollo inoltre recepisce i risultati dei monitoraggi effettuati sulle sabbie dell’arenile di Rimini nel triennio 2013-2015. Durante il periodo estivo giugno-settembre e con cadenza bisettimanale, sono state effettuate delle analisi per verificare la qualità delle sabbie nella porzione di battigia antistante le fosse consortili poste tra Miramare a Torre Pedrera. La campagna di monitoraggio ha previsto l’individuazione anche di due siti di “controllo”, uno a Rimini Nord e uno a Rimini Sud, non interessati dalla presenza di sfioratori, per poter confrontare i risultati dei campionamenti effettuati nella porzione di battigia antistante fosse consortili. I risultati sono sempre stati positivi, con valori microbiologici della battigia antistante le fosse consortili in linea con quelli delle spiagge non interessate dai versamenti.
La campagna di controllo della qualità delle spiagge si è affiancata alla costante attività di monitoraggio delle acque di balneazione, che prevede periodici prelievi effettuati secondo un calendario stabilito dal ministero e che hanno confermato la qualità eccellente delle acque. Nel 2013 inoltre è stata aggiornata l’ordinanza balneare: sulla base di studi e analisi scientifici, è stato ridotto il periodo di divieto di balneazione dopo l’apertura degli sforatori (da 24 a 18 ore) e rivista l’ampiezza dell’area di divieto per ogni singola acqua di balneazione, prevendo la chiusura completa delle sola acqua di balneazione interessata dalla fossa consortile aperta. Grande attenzione anche sul fronte della comunicazione e informazione ai cittadini: oltre al posizionamento di cartelli e delle bandiere di segnalazione durante le 18 ore di divieto di balneazione, sulle spiagge sono state installate una cinquantina di plance contenenti la ‘carta di identità’ delle acque di balneazione, con tutte le informazioni sulla classificazione dell’acqua, i servizi, la descrizione generale dell’acqua di balneazione in due lingue e altre informazioni utili.
Il nuovo protocollo definisce in particolare gli interventi da effettuare prima dell’avvio della stagione balnerare (pulizia della porzione delle fosse consortili e riporto della sabbia), le modalità di intervento di ripristino e messa in sicurezza della spiaggia dopo ogni evento piovoso.
“L’adozione di questi strumenti e la puntuale e sistematica attività di monitoraggio del nostro mare fanno sì che le nostre acque e le nostre spiagge possano essere considerate tra le più controllate d’Italia – è il commento dell’Amministrazione Comunale – garantendo così la massima trasparenza e sicurezza ai bagnanti che frequentano la nostra costa. Questo protocollo inoltre assume particolare importanza in questa stagione, che sarà segnata dal superamento delle prime due fosse consortili tra Viserba e Rivabella, risultato possibile grazie all’intervento di separazione delle reti fognarie in corso nella zona nord”.