Aziz El Youssoufi in Chibani il 22 dicembre a Drama Teatro, Modena

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Chibani foto di Benj Minet

MODENA – Prosegue la collaborazione fra Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Drama Teatro a Modena in occasione della rassegna di danza Carne – focus di drammaturgia fisica, a cura di Michela Lucenti per ERT. Dopo Le etiopiche e Davidson, la sala in viale Buon Pastore ospita giovedì 22 dicembre alle 21.00 in prima nazionale Chibani, l’assolo assolo di Aziz El Youssoufi.

Il danzatore e coreografo francese ha iniziato a muovere i suoi primi passi a metà degli anni ’90, quando l’hip-hop era appena arrivato in Francia sotto forma di concorsi: molto rapidamente, con la danza come unico bagaglio, si è imposto in tutta Europa.

Chibani è un lavoro dedicato a tutte le persone che hanno il coraggio di impegnarsi in un percorso difficile e necessario. La parola in arabo significa “vecchio”: con uno sguardo alla sua famiglia, l’artista hip-hop si rivolge a tutti i padri emigrati in Francia negli anni Sessanta per cercare fortuna.

«Mio padre ha fatto il minatore alla miniera 7 d’Ostricourt per la maggior parte della sua vita – commenta Aziz El Youssoufi – e io sento di fare lo stesso lavoro, scendendo ogni giorno un po’ più in profondità in me stesso, selezionando e componendo. In scena gioco con i movimenti e le sospensioni, con le variazioni di energie, gli spostamenti e gli ancoraggi, le proiezioni e le focalizzazioni… Il mio lavoro è come il gioco di un bambino, in cui mi concedo tutto per portare leggerezza. Questo pezzo è il desiderio di lasciarsi andare, di essere più vicino a ciò che sento, al di là delle forme e della mia tecnica hip-hop».

Un rito danzato con curve e linee tracciate con il gesso, con i polpastrelli, nei limiti di un quadrato bianco da cui l’artista non esce. Il gesso bianco, un materiale morbido, a grana finissima, suggestivo, poroso, permeabile, quasi organico, disegna sul nero, traccia confini nuovi, linee immaginarie per connettere un passato pesante e faticoso a un futuro di libertà e leggerezza. La scena diventa il luogo della memoria, del viaggio, della migrazione, spazio delimitato entro cui sentirsi in trappola e forse ritrovarsi in quella costrizione, in quell’abitudine al limite, ma anche il trampolino di lancio per una possibilità di vita diversa.

«La mia scrittura coreografica è astratta – conclude El Youssoufi – mi piace l’idea che ogni spettatore possa uscire dalla sala con la propria lettura dello spettacolo, di una presenza, di un’emozione partendo da un’energia minimalista. Cerco ciò che può raggiungere il pubblico nella parte più profonda del movimento del corpo. Abbiamo tutti in mente immagini di spettacoli che ci hanno segnato senza nemmeno sapere perché, ed è questo che mi interessa soprattutto nel mio lavoro di coreografo: trovare questa dimensione immateriale e atemporale che è inscritta nella parte più profonda di noi.

Parto da un momento di semplicità, per me lo spettacolo degli spettacoli è tutto contenuto nella natura della vita che ti circonda, tutto il resto è un tentativo disperato di catturare un momento di questo insieme. Cerco uno spostamento verso qualcosa di più profondo, un crescendo inverso nella profondità dei gesti, delle emozioni. Il coreografo e l’interprete sono come minatori d’alto mare alla ricerca di pietre rare, il lavoro è lungo e noioso ma necessario per portare in superficie questo materiale nobile che poi lucideremo e regaleremo al pubblico».

Aziz El Youssoufi ha iniziato a ballare hip-hop nel 1995 nel nord della Francia. Ha co-fondato la compagnia Amalgam, che ha partecipato a molte competizioni internazionali, diventando una realtà di riferimento. La sua vocazione è creare ponti tra l’hip-hop e altri mondi della performance dal vivo.

El Youssoufi forma ballerini in Italia, Grecia e Paraguay attraverso workshop e masterclass, in cui sviluppa il rapporto tra danza e musica; tiene inoltre laboratori nel quartiere di Harlem a new York. Porta la sua danza in Italia, Grecia, Slovenia, Bielorussia, New York, Turchia e collabora con numerose realtà di danza e teatro, creando connessioni tra le diverse arti performative. Ha partecipato a progetti di creazione con il collettivo Balletto Civile. Entra a far parte della compagnia l’Embardée con lo spettacolo ZIP nel 2010, scoprendo poi il testo come continuità del movimento.

Attualmente prosegue il percorso di ricerca, anche lontano dal suo ambiente artistico originario, per esplorare e scoprire nuove possibilità di sublimazione del naturale attraverso l’arte in tutte le sue forme.

Chibani

coreografia Aziz El Youssoufi

con Aziz El Youssoufi

light designer Florent Vanhillle

di Cie Amalgam

produzione L’Embardée

prima nazionale

nell’ambito della rassegna di danza di ERT – CARNE focus di drammaturgia fisica

prima nazionale

Informazioni e prenotazioni:

Prezzi dei biglietti € 15 / 10

Biglietteria Teatro Storchi – Largo Garibaldi 15, Modena

Orari apertura al pubblico: martedì e sabato dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00; mercoledì e giovedì dalle 10.00 alle 14.00

biglietteria@emiliaromagnateatro.com | modena.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.it

Biglietteria telefonica – tel. 059 2136021

Dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 14.00

Drama Teatro

Viale Buon Pastore, 57- Modena

giovedì 22 dicembre 2022, ore 21.00

Chibani

coreografia Aziz El Youssoufi

con Aziz El Youssoufi

nell’ambito della rassegna di danza di ERT – CARNE focus di drammaturgia fisica

durata 50 minuti