Aumentano gli incidenti ma calano i morti nel primo trimestre 2019

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Pubblicate le anticipazioni dei dati sull’incidentalità stradale nella città metropolitana e il report completo 2018

BOLOGNA – Nei primi tre mesi del 2019, i dati provvisori sull’incidentalità relativa alle strade del territorio metropolitano bolognese (comunali, provinciali, statali e autostrade) mostrano un lieve aumento degli incidenti stradali, ma una diminuzione dei decessi: 4 in meno di quelli registrati nello stesso periodo del 2018.

Tra gennaio e marzo 2019 gli incidenti stradali sono stati 834, 21 in più rispetto agli 813 rilevati nel medesimo periodo del 2018. I decessi sono 14, 4 in meno, mentre gli infortunati sono 1.131, in aumento di 7 unità.

Nel trimestre, i comuni che hanno contribuito al, seppur modesto, aumento nel numero di incidenti sono stati Bologna (+10), Granarolo dell’Emilia e Munzuno (entrambi +8), mentre Crevalcore, Dozza e Sala Bolognese hanno una numerosità in calo (rispettivamente: -6, -5, -5). Nel capoluogo sono decedute 4 persone in meno.

Il report 2018: dati, indici e tendenze

L’anticipazione dei dati metropolitani del 2018, pubblicata a giugno, viene ora descritta attraverso un report approfondito ed analisi interattive che indagano caratteristiche, tipologia di utenti e di veicoli, modalità, cause e luoghi di accadimento, acquisite attraverso la rilevazione effettuata annualmente dalle Forze dell’Ordine.

Nel 2018 nella città metropolitana di Bologna sono avvenuti 3.810 incidenti stradali con infortunati, che hanno provocato 75 morti (7 in meno del 2017) e 5.205 feriti (-4,6% sul 2017). A livello metropolitano il calo dell’incidentalità dal 2017 è quindi pari al 2,4%, a livello regionale è del 5,1%, mentre per l’Italia la diminuzione e dell’1,5%.

Nell’ultimo decennio il calo deciso di mortalità sulle strade si osserva fino al 2013 dopo di che il numero tende ad essere stazionario con modeste diminuzioni o aumenti da un anno all’altro. Ben più deciso era stato il calo dei morti nel decennio precedente (2001-2010) quando si era passati da 131 a 86 vittime all’anno.

Quando avvengono gli incidenti

Dal report emerge che il maggior numero di incidenti si sono verificati nei mesi di ottobre (404) e giugno (370), ma ad una più elevata incidentalità, non corrisponde la maggior mortalità, infatti l’indice di mortalità evidenzia che agosto, pur essendo il mese in cui si verificano meno incidenti, è quello che registra 3,1 morti ogni 100 incidenti. Venerdì è il giorno della settimana con un maggior numero d’incidenti (654), ma sabato e domenica sono i giorni nei quali è maggiore il tasso di mortalità: 2,5 morti ogni 100 incidenti. Nei giorni lavorativi, le fasce orarie più critiche sono legate agli spostamenti in entrata e uscita dai luoghi di studio/lavoro. Sabato e domenica evidenziano un aumento degli incidenti nelle ore serali-notturne, dalle 21,30 fino alle 5.30 del mattino: si conferma quindi la maggior incidentalità notturna nei giorni del fine settimana.

Dove avvengono gli incidenti

Il 72,4% degli incidenti avviene in un contesto urbano, quasi il 19% in extra-urbano e il rimanente su autostrada o tangenziale. In ambito urbano, il 46,8% degli incidenti avviene su incrocio-rotatoria-intersezione, mentre in ambito extraurbano il 44% dei sinistri sono su strada rettilinea ed il 34% su incrocio-rotatoria-intersezione.

Per quanto riguarda gli incidenti mortali, sulle strade comunali sono morte 34 persone (45,3% del totale), sulle strade provinciali 21 (28%), in autostrada, tangenziale o raccordo 11 (14,7%), sulle statali 9 (12%).

Si fa presente che le informazioni statistiche relative all’incidente avvenuto il 6 agosto 2018 a Bologna, tengono in considerazione soltanto i soggetti direttamente coinvolti nello scontro (2 morti, 4 feriti); a causa della successiva deflagrazione, hanno però subito lesioni fisiche numerose altre persone le quali, pur trovandosi a distanza dal luogo dell’incidente, sono state tuttavia investite dalla intensa ondata di calore che ne è seguita, per un numero di feriti che, complessivamente, ammonta a 142.

Tra le 66 strade provinciali e le 2 statali dove nel 2018 è stato rilevato almeno un incidente con infortunati, le statali Porrettana e Via Emilia sono quelle con il maggior numero di sinistri, rispettivamente 92 e 74, in parte spiegabili con la loro rilevante estensione chilometrica. Tra le strade provinciali, le più incidentate in valore assoluto risultano essere la Sp569 “Di Vignola” con 67 incidenti (3 incidenti al km) e la Sp4 “Galliera” con 48 incidenti (2,3 incidenti al km). La SS64 “Porrettana” registra più decessi (5).

Escludendo gli incidenti avvenuti su autostrada e tangenziale, con una componente d’incidentalità parzialmente esogena al territorio comunale (traffico di attraversamento), i comuni con un maggior indice d’incidentalità sono, in ordine decrescente, i comuni di Bentivoglio (5,4), Bologna (4,7) e Argelato (4,4). Nel 2018 sono stati georeferenziati puntualmente tutti gli incidenti stradali avvenuti su strada comunale, statale, provinciale e autostrada.

Quali veicoli sono coinvolti negli incidenti

Nel 2018 i veicoli coinvolti in incidente sono 7.145, 347 in meno del 2017 e di questi il 63,2% sono rappresentati dalle autovetture, il 12,5% da motocicli, il 9,4% da autocarri-autotreni-motrici. Dal 2013 al 2018, solo i ciclomotori coinvolti sono costantemente in calo.

Come avvengono gli incidenti

La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli e la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro: frontale, frontale-laterale e laterale (1.827 casi, 25 vittime e 2.586 feriti), seguita dal tamponamento (817 casi, 8 decessi e 1.287 persone ferite). La tipologia più pericolosa è l’investimento di pedone (4,9 decessi ogni 100 incidenti) seguono la fuoriuscita del veicolo (3,6) e l’urto con ostacolo o veicolo (2,4). Investimenti di pedoni e fuoriuscite sono le modalità che procurano percentualmente una mortalità maggiore rispetto alla percentuale di incidenti avvenuti con la medesima tipologia.

A fronte dei 3.810 incidenti ritroviamo indicate 7.867 circostanze che nel 47% dei casi non segnalano particolari responsabilità dei conducenti o pedoni. Nell’ambito dei comportamenti errati, le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo delle cause di natura imprecisata) sono: il mancato rispetto della precedenza o del semaforo, la guida distratta e il procedere con velocità troppo elevata. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 20,5% dei casi.

Il costo sociale sostenuto dalla collettività metropolitana a causa della morte o del ferimento delle persone in seguito ad un incidente stradale è stato pari a oltre 374 milioni di euro, in diminuzione rispetto all’anno precedente del 5,6%. Nel decennio 2009-2018 il costo sociale è diminuito del 18%.

“Negli ultimi vent’anni, da quando cioè l’Europa ha iniziato a dare l’obiettivo del dimezzamento dei morti ogni decennio rispetto al precedente – è il commento del Consigliere delegato alla Viabilità e Mobilità Sostenibile Marco Monesi – tanto è stato fatto. I dati ci parlano però di un calo importante di morti sulle strade del nostro territorio nel primo decennio (2001-2010 da 131 a 86 morti all’anno). Poi l’andamento è stato più altalenante e oggi siamo ancora lontani dal “nuovo” obiettivo di non superare le 43 vittime al 2020 (nel 2018 sono state 75). Come Amministrazione proseguiamo dunque il nostro impegno sulla sicurezza stradale, dei pedoni e dei ciclisti, anche attraverso il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) cercando anche di affermare il principio degli spazi condivisi e non contesi. Infine, ci appelliamo ai cittadini affinché prestino sempre la massima attenzione e prudenza sia alla guida, sia nell’utilizzo della strada, perché i dati ci indicano la distrazione e la velocità tra le principali cause degli incidenti”