Le Associazioni: scelta assurda
CASTELFRANCO EMILIA (MO) – “È una decisione avvilente quella del Comune di Castelfranco, che ha annunciato un ‘incremento dell’Imu di due punti percentuale (vale a dire il 23% in più di ciò che è stato pagato nel 2021). Un provvedimento che si scaricherà in particolare sulle imprese, come se non bastassero i costi delle bollette energetiche e i rincari delle materie prime”.
C’è delusione, rabbia, incredulità nelle associazioni (Cna, Lapam, Confcommercio, Confesercenti) per una scelta che appare incomprensibile.
“È assurdo, nel contesto attuale – continuano le quattro Associazioni – alzare le imposte, qualsiasi tipo di imposta. La domanda è: perché? Possiamo anche immaginare la risposta, ovvero la volontà di mantenere il programma di investimenti, far fronte agli aumenti dei costi dell’energia (sic), eccetera eccetera. Noi crediamo, invece, che un’amministrazione pubblica abbia il dovere, anche morale, di saper reagire al mutare delle situazioni. Soprattutto, abbia il dovere di dare segnali sostanziali, non solo formali, ad una comunità in palese difficoltà, prima a causa della pandemia, poi per le tensioni sul versante materie prime”.
Ad esempio – si chiedono le Associazioni – dove andranno a finire gli extra utili derivanti dall’importo dei dividendi di Hera, annunciati superiori alle attese dal presidente della Multiutility? Non potevano essere utilizzati per ottenere, almeno parzialmente, le risorse che arriveranno da questo aumento dell’Imu?
“È davvero facile, troppo facile elaborare i bilanci in questo modo, agendo solo sulle entrate. Cosa accadrà, ad esempio, se lo stesso approccio verrà seguito nell’adeguamento delle addizionali Irpef comunali – già al massimo – ai nuovi scaglioni di reddito introdotti dalla Legge di bilancio? Il bilancio 2021 di Castelfranco presenta un avanzo corrente di un milione di euro: a cosa serve questo prelievo?”
“La verità è che ci saremmo aspettati qualcosa di diverso da parte dell’Amministrazione comunale. Questa volta siamo delusi da una decisione gravemente iniqua perché di fatto incide solo sulle imprese”.