Lunedì 24 gennaio il primo appuntamento dedicato al Giorno della Memoria
BOLOGNA – Leggere, confrontarsi, conoscere, arricchire la propria opinione attraverso lo scambio di idee e visioni con altre persone. Questo succede nei gruppi di lettura, occasioni di confronto aperte a tutt e tutti su libri e letture condivise.
Da gennaio 2022, Specialmente in biblioteca – le rete delle biblioteche specializzate di Bologna nata nel 2015 che attualmente comprende 18 biblioteche (comunali, d’ateneo, regionali, metropolitane e private), specializzate in diversi ambiti disciplinari e su diverse tematiche – propone un gruppo di lettura aperto e itinerante, con un percorso che attraversa le biblioteche specializzate di Bologna. Gli incontri avranno cadenza mensile tra gennaio e giugno 2022, ogni volta in una biblioteca differente.
Attualità della memoria è il tema scelto per questo primo percorso, suddiviso in sei incontri: una volta al mese, ogni volta in una biblioteca differente della rete, tra scaffali e pareti che custodiscono patrimoni immensi dedicati a storia, politica, religione, educazione, psicologia, disabilità, intercultura, identità di genere, musica, cinema e tanto altro ancora.
Ogni biblioteca ha scelto un libro inerente al tema e in relazione alla propria specializzazione, facendo attenzione che il testo sia disponibile al prestito nelle biblioteche, al prestito digitale su EmiLib e in vendita nelle librerie per permettere il massimo accesso alla lettura e alla partecipazione. Le proposte di lettura – saggio/pamphlet, testimonianze/memoir, romanzo storico/biografico – sono state pensate anche per un pubblico non specialistico con l’intento di aprire, far conoscere e promuovere patrimoni, servizi, risorse disponibili in queste biblioteche a tutte le persone possibili interessate.
Ogni incontro sarà introdotto dal bibliotecario o dalla bibliotecaria che accoglie e presenta la biblioteca e introduce brevemente il libro proposto. Successivamente, la parola passerà a Claudia Antonini – fino a qualche mese fa responsabile della Biblioteca dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna – che si è offerta di condurre in qualità di guida/coordinatrice questo primo percorso in tutte le sei tappe nelle varie biblioteche. Alcuni incontri saranno anche arricchiti dalla presenza di ospiti speciali e intrecceranno alcune attività proposte dalle biblioteche, una possibilità in più per valorizzare le tante possibilità offerte.
Per partecipare è sufficiente inviare una mail alla singola biblioteca. L’adesione è libera e permette a chiunque di scegliere secondo i propri interessi e motivazioni, iscrivendosi singolarmente alle sei tappe del percorso; è possibile partecipare anche se non si è letto il libro, solo per ascoltare o partecipare alla discussione. È importante prenotare perchè i posti disponibili per ogni tappa sono al massimo 25. Nel caso di impossibilità a organizzare il gruppo di lettura in presenza, l’incontro verrà organizzato online. Necessari Green Pass rafforzato e mascherina FFP2.
Questo nuovo gruppo di lettura promosso dalla rete Specialmente in biblioteca va ad arricchire la proposta dei tanti i Gruppi di lettura – GdL attivi a Bologna che si incontrano per confrontarsi attorno a un libro. Un insieme di occasioni preziose di conversazione, dove le persone si incontrano, parlano, si scambiano idee e riflessioni su una lettura condivisa, arricchendo la propria lettura individuale grazie a opinioni, considerazioni, osservazioni e proposte altrui, in un clima di ascolto e rispetto reciproco.
L’area Gruppi di Lettura è la sezione dedicata su pattoletturabo.it per presentare i Gdl del territorio: per ogni gruppo sono riportate le informazioni su percorsi, caratteristiche, incontri, sedi, letture in corso e letture passate. I GdL attivi in città sono di diverse tipologie, moderati e gestiti (da bibliotecari/e, librai/e, esperti/e, volontari/e) o autogestiti. Solitamente si incontrano una volta al mese e possono essere aperti a chiunque vuole partecipare o chiusi su prenotazione. Vengono ospitati nelle biblioteche, nelle librerie, negli spazi di associazioni, in case private, oppure online su i vari social/piattaforme.
La rete Specialmente in biblioteca ha aderito al Patto per la lettura di Bologna.
Calendario e letture proposte
lunedì 24 gennaio ore 18
Biblioteca de Il Mulino, vicolo Posterla 1
Info e prenotazioni: biblioteca@mulino.it
Ci salveremo insieme. Una famiglia ebrea nella tempesta della guerra di Ada Ottolenghi, Il Mulino 2020. Nell’occasione, sarà presente Guido Ottolenghi, nipote dell’autrice e curatore del volume.
Con lo scoppio della guerra la famiglia di Guido Ottolenghi, imprenditore ebreo torinese, si trasferisce a Porto Corsini (Ravenna). Dopo l’8 settembre 1943 e l’arrivo dei tedeschi la situazione per loro però si fa pericolosa. Tentano invano di fuggire al sud via mare poi, dopo alcune dimore provvisorie, trovano generosa accoglienza e protezione presso alcune famiglie di Cotignola. Nel maggio del 1944 con un viaggio avventurosissimo si trasferiscono a Roma. La liberazione della città è ormai vicina, e con essa la fine delle loro traversie. Scritta con una delicata mano femminile, questa memoria è una rara testimonianza non solo dei patimenti vissuti dagli ebrei durante la guerra, ma anche della solidarietà e dell’assistenza che non di rado poterono ricevere. Per l’aiuto fornito agli Ottolenghi e ad altri ebrei, quattro cittadini di Cotignola sono stati proclamati in Israele «giusti fra le nazioni».
lunedì 21 febbraio ore 18
Biblioteca del Biblioteca del Centro Documentazione Handicap, via Pirandello 24, Bologna (sopra al tetto del centro commerciale Pilastro, si sale dalla rampa posta all’angolo con Emil Banca).
Info e prenotazioni: biblioteca@accaparlante.it o valeria@accaparlante.it
Sirena (mezzo pesante in movimento) di Barbara Garlaschelli, Laurana editore 2014.
Barbara Garlaschelli, oggi nota scrittrice e blogger, ha un brutto incidente in mare all’età di sedici anni, nel 1981. Solo vent’anni dopo, nel 2001, esce la prima edizione di Sirena, una scrittura, spesso ironica, del lungo anno in ospedale, della riabilitazione, di ciò che è successo al suo corpo. Il libro, ripubblicato negli anni da case editrici diverse, è un viaggio nella memoria di sé e nella memoria delle persone che sono state con l’autrice, i ricordi degli altri, a volte diversi dai suoi. “Non saprei dire esattamente perché ho raccontato questa storia, che è la mia storia e quella di chi mi è stato vicino e ha vissuto con me tutte le vicende narrate e anche quelle non narrate… Forse perché non l’ho vissuta come una storia ‘privata’… Perché ogni volta che incontro un gradino, una scala, un ascensore stretto, il tavolo di un ristorante scomodo, un posto macchina ‘riservato’ occupato da chi non ne ha diritto, ogni volta che devo battagliare con qualcosa che mi fa sentire ‘diversa’ e indifesa, ogni volta c’è qualcuno insieme a me. E poi perché è questo che accade, talvolta. Che storie private divengano storie di molti”.
martedì 15 marzo ore 18
Biblioteca della salute mentale e delle scienze umane Minguzzi – Gentili, via Sant’Isaia 90 – primo piano
Info e prenotazioni: bibliomi@cittametropolitana.bo.it
Le nuvole di Picasso. Una bambina nella storia del manicomio liberato, di Alberta Basaglia, Feltrinelli 2014.
Alberta Basaglia, figlia di Franco e Franca, racconta attraverso una serie di quadri autobiografici gli anni della sua famiglia a Gorizia e di lei bambina immersa “dentro a un fermento, a un ribollio che per noi bambini era la cosa più normale del mondo”. Intorno alla famiglia Basaglia ruotano in quegli anni tante persone: malati, pazienti, colleghi di lavoro che insieme a Franco e Franca discutono, ragionano, soprattutto di matti, in un clima di forte affetto, opponendosi quotidianamente all’approccio tradizionale della psichiatria. Quella che Alberta ci fa conoscere è la sua famiglia delle giornate sulla spiaggia, o delle canzoni durante i viaggi in macchina, ma anche della grandissima passione per il lavoro e della forte condivisione di una idea e cioè che tutti – maschi, femmine, malati, matti, bambini – dovessero avere una possibilità per poter vivere la loro vita. E Alberta, costretta fin da piccola da una lesione agli occhi a trovare un modo di vedere diverso, sghembo, ha potuto capire dal di dentro le idee dei suoi genitori, impegnati a farla vivere senza limitazioni, spingendola a trovare il suo modo di vedere. E a una bimba che le chiedeva: “Perché tu guardi con la testa storta?”, a rispondere con semplicità, “Perché così ci vedo meglio”.
martedì 12 aprile ore 18
Biblioteca Italiana delle Donne, via del Piombo 5
Info e prenotazioni: bibliotecadelledonne@women.it
Il palazzo delle donne: romanzo di Laetitia Colombani; traduzione di Claudine Turla, Milano, Nord 2020.
Dedicato alle donne, alla loro forza, abnegazione e perseveranza, oltre tutte le regole e stereotipi imposti. Le due protagoniste, Blanche e Solène, srotolano le proprie storie lungo un filo narrativo parallelo. Blanche, è un personaggio storico, è la Blanche Peyron donna impegnata nell’Esercito della salvezza a Parigi degli anni ‘20 del Novecento; personalità forte e determinata si caratterizza con la militanza e l’adesione totalizzante alla causa femminile. Tutta la vita di Blanche è dedicata alla realizzazione del “Palais de la Femme”, una casa che accolga proprio “le ultime” della società. Solène, la protagonista della seconda storia è una giovane rampante avvocata dell’alta borghesia contemporanea parigina, nel mezzo della sua fulgida carriera appare un non piccolo inciampo che la segnerà profondamente. Per dare un significato al suo malessere il suo terapeuta le propone di dedicarsi per qualche tempo al volontariato. Presto si troverá catapultata proprio al Palais de la Femme a prestare la propria opera. Letitia Colombani, scrittrice francese, abile nell’intrecciare destini di donne, regala un romanzo che si legge da più punti di vista, quello storiografico che conferisce la giusta dignità a una donna realmente esistita di cui la storia ha lasciato poche tracce, quello letterario, ricco di messaggi doppi e metadiscorsi che fanno coincidere, la figura della giovane protagonista Soléne con la stessa autrice, Letitia Colombani, colei che ha portato avanti la ricerca sulla vita di Blanche Peyron, altrimenti dimenticata per sempre.
giovedì 12 maggio ore 18
Biblioteca Amilcar Cabral, via San Mamolo 24
Info e prenotazioni: amicabr@comune.bologna.it
Perdi la madre: un viaggio lungo la rotta atlantica degli schiavi di Saidiya Hartman; traduzione di Valeria Gennari, Napoli, Tamu 2021.
L’incontro fa parte anche del Gruppo di lettura su schiavitù e tratta tra Africa e Americhe coordinato da Maria Cristina Ercolessi (Università Orientale di Napoli) proposto in occasione della mostra di approfondimento storico sul tema della tratta atlantica degli schiavi verso il Nuovo Mondo tra i secoli XVI e XIX (Bologna, aprile/maggio 2022). Può l’incontro tra un viceré akan e un capitano portoghese, avvenuto nel 1482 sulle coste della Guinea, rivelarsi un presagio dell’attuale disparità di ricchezza tra bianchi e neri? E quale correlazione esiste tra l’assassinio di una quattordicenne a bordo di una nave schiavista, la profilazione razziale e il sistema carcerario degli Stati Uniti di oggi? Seguendo le tracce dei prigionieri che dalle zone interne dell’Africa occidentale venivano portati sulla costa per essere imbarcati verso le Americhe, Saidiya Hartman ripercorre le tappe della tratta atlantica degli schiavi, ed esorta a considerare gli effetti della schiavitù su tre secoli di storia africana e africana americana. Passato e presente si incrociano in un intreccio narrativo in cui episodi del violento passato di oppressione si riconnettono alla realtà vissuta dai figli della diaspora africana che, come la stessa autrice, vivono nella società profondamente razzializzata di oggi. A metà tra narrazione storica e memoria autobiografica, il suo viaggio si rivela una potente riflessione che interroga la storia, la memoria e l’identità.
martedì 14 giugno ore 18
Biblioteca Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, via Mentana 2
Info e prenotazioni: biblioteca@iger.org
Un tempo senza storia. La distruzione del passato di Adriano Prosperi, Einaudi 2021.
«Si moltiplicano i segnali d’allarme sulla perdita di memoria collettiva e di ignoranza della nostra storia. Nella realtà italiana di oggi c’è un passato che sembra dimenticato. E il peso dell’oblio è qui forse più forte che altrove. Ma che cosa significa liberarsi dal peso del passato? Questo libro è, al medesimo tempo, un’apologia della storia e uno sguardo preoccupato sulla società dell’oblio in cui viviamo. Una società dove la storia, come disciplina, è vituperata e marginalizzata. E dove dimenticare il passato è un fenomeno connesso alla scomparsa del futuro nella prospettiva delle nuove generazioni, mentre le rinascenti mitologie nazistoidi si legano all’odio nei confronti di chi viene “da fuori”. E tuttavia l’offuscarsi della coscienza e della conoscenza storica sembra passare quasi inavvertito. Per cercare di capire come siamo arrivati a questo punto, e per superare questa indifferenza sul tema, Adriano Prosperi propone qui una riflessione sul ruolo della memoria e della storia nella nostra tradizione».
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